Posts written by luke2

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    Ciao, benvenuto! :)

    Hai ragione nel mettere in evidenza le due facce del mistero: da un lato il fascino dell'incomprensibile; dall'altro la ricerca da parte dell'uomo della verità che si nasconde dietro l'oscuro.
    Io stesso sono giunto sul forum per far luce su cosa si nasconde dietro tutto ciò, ma qualche volta è bene apprezzare la meravigliosità del mistero fine a se stesso.

    E comunque i misteri sono più vicini a noi di quel che si creda! ;)
    Noi stessi siamo un mistero...
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    Io propongo due soluzioni riguardo il problema delle apparizioni di fantasmi:
    1. Sono "allucinazioni" ed estensioni temporanee della nostra coscienza che, in base alle proprie credenze, proietta questo determinato fenomeno. Quindi il "fantasma" è una parte di te che si manifesta solo in quel determinato momento.
    2. Sono vere e proprie forme di vita separate dalla condizione umana. Sono esseri che risiedono in una dimensione non percepibile ai nostri sensi.

    La prima è la più plausibile, ma allo stesso tempo potrebbe anche ben esistere la seconda (tra l'altro con "fantasmi" non mi limito solo a questa categoria, ma intendo anche alieni, angeli ecc.).

    Ad ogni modo, questa, come ogni altra, è una storia davvero affascinante. L'unica possibilità è affidarci alle testimonianze. Una suggestione collettiva, uno scherzo, oppure realtà? Chi lo sa...

    P. S. Agli amanti di GTA V sarà di sicuro venuto in mente il funerale di Michael, al quale lui stesso ha partecipato! :D
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    CITAZIONE (Leggende Miti Misteri @ 1/7/2017, 08:30) 
    Si dice che non ci sia nulla di più spaventoso della verità. In questo caso il detto pare davvero azzeccato: per quanto i film horror oggi amplifichino i contenuti con scene sempre più esplicite e splatter, spesso appaiono sui giornali dei casi reali che fanno rabbrividire ancor più che la finzione.

    Niente di più vero, spesso i film tendono ad esagerare, rendendo a volte le situazioni ridicole. Nulla di più spaventoso della genuina verità, anche per il semplice fatto che si tratta proprio della realtà.

    Spesso sono i film a non rendere giustizia e a banalizzare i reali misteri del mondo che ci circonda...
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    Molto interessante la parte sulla descrizione dei vari elementi dell'acchiappasogni. In effetti mi sono sempre concentrato sullo scopo; non mi sono mai domandato il perché sia strutturato in questo determinato modo!

    Concordo con quanto scritto nell'articolo: il mondo occidentale ha attribuito a questo stupendo elemento un significato decorativo e commerciale; a discapito della vera essenza culturale. Tipico (purtroppo) dei nostri modi di fare...

    Di certo quella dei nativi americani è una tra le culture più affascinanti della storia umana. Aimè non l'ho ancora approfondita e studiata a dovere, ma lo farò presto!

    Inoltre ti ringrazio per aver riportato dall'articolo le due leggende. Come ogni storia che si rispetti, bisognerebbe interpretarle a proprio modo e trarne insegnamento! :)
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    CITAZIONE (Fan di sailor moon e pretty cure @ 15/3/2017, 17:07) 
    Insomma adesso SI li faccio i sogni premonitori ma a volte non li ricordo, quindi se aprirete un forum sui sogni premonitori?ve ne sarei grata,chissà magari per sempre! (anche se non vi conosco).

    Idea niente male quella di discutere qui sul forum riguardo i sogni premonitori! Io ho già una mia teoria, che spiegherebbe come in realtà siano normali (e quindi un potente mezzo). Appena ho tempo mi metto all'opera e comincio col pubblicare qualcosa! :)

    Regolata nel modo corretta, questa tua dote potrà spianarti la strada per una vita migliore (prossimamente approfondirò questo concetto!).
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    A prescindere da tutto, è curioso come questo tipo di leggende si susseguono in determinate zone specifiche. Sarà anche l'immaginario collettivo ad influenzare gli eventi in questi luoghi, ma di sicuro non possiamo negare il fascino di queste storie...
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    Una donna determinata fino alla morte... il vero mistero è come abbiano fatto le autorità a farsi fregare per ben sei volte! :D
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    Il canto V del Purgatorio, insieme alla storia di Pia, è di sicuro uno dei più importanti della cantica, se non del poema intero.

    Ci troviamo nell'Antipurgatorio, alle pendici del monte Purgatorio, dove troviamo le quattro schiere di negligenti, ovvero le anime di coloro che tardarono a pentirsi (scomunicati, pigri, morti violentemente, principi). Pia de' Tolomei si trova, appunto, fra coloro che morirono di morte violenta.

    È una storia davvero affascinante la sua. La principale fonte delle informazioni che ci sono pervenute su di lei proviene proprio da Dante, quindi siamo costretti ad affidarci alla sua descrizione.

    Tra l'altro è una dei pochi peccatori a cui Dante dà realmente ascolto: spesso viene letteralmente stressato dalle continue richieste delle varie anime e, nella maggior parte dei casi, le ignora. Come ben sa chi ha studiato il poema, chiedere di essere ricordati in vita serve a ridurre il tempo di attesa in purgatorio, prima di salire in paradiso (grazie alle preghiere dei propri cari). E per fortuna che ha portato memoria a noi proprio di lei!

    A prescindere dal mistero che ha generato, il Castello della pietra rimarrà un pezzo di storia. Sarebbe davvero interessante andare a visitare questi luoghi...

    Magari come raduno del forum! :D
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    Certo che il paranormale ha fruttato un'incredibile pubblicità a questa maledetta isola...

    Tra l'altro, un paio di anni fa, se non mi sbaglio, avevano addirittura deciso di aprirla al pubblico, mettendola all'asta. Non lo so poi come si è evoluta la situazione.

    Ad ogni modo, anche se non credo a tutte le menzogne dette riguardo la Poveglia (anche se lo vorrei fare), sono particolarmente legato a questa storia inspiegabile. È infatta stata la prima puntata che vidi dei Ghost Adventures, che ovviamente indagarono i misteri dell'isola di Venezia molto tempo prima.
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    Le storie sulle creature magiche della foresta, per quanto i racconti siano immaginari e surreali, hanno sempre un loro fascino.

    Volevo solo far notare i fattori che scaturiscono i cosiddetti "rapimenti" delle fate. Sono principalmente due: la divulgazione di segreti (come cita questo articolo) e la profanazione della natura (argomento trattato dal sottoscritto nel post su Lord Randal).

    A prescindere dalla veridicità della presunta esistenza di tali esseri, queste leggende e favole hanno da sempre suscitato in me un senso di grande stupore e ne sono addirittura legato con molto affetto, per questioni personali.
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    Per quanto malvisto dalla stragrande maggioranza della gente, apprezzo il coraggio anche solo di entrare in luoghi del genere.

    I più ritengono si tratti solo di menzogne. Perché allora queste persone "non credenti" a ciò hanno paura di entrarci? Sfido chiunque a farlo. Potranno dire che non hanno intenzione di introdursi a causa della gente che si nasconde in quei temuti luoghi. Ma fatto sta che ognuno di noi, nessuno escluso, abbia una parte che crede nel sovrannaturale, altrimenti non si spiegherebbero determinati comportamenti.

    A prescindere dal mio pensiero, ho sempre guardato ammirato questi coraggiosi ragazzi che, indagando tra i luoghi più misteriosi del pianeta, mi hanno sempre intrattenuto.
    Per la prima volta, sento di sbilanciarmi a favore dell'esistenza di un qualcosa non coglibile perfettamente ai nostri sensi. Ovviamente non all'estremo pensiero del team dei Ghost Adventures che per qualunque cosa, come alla fine giusto che sia, si esalta. Ma anche per esperienze personali (non avvistamenti di fantasmi, purtroppo), sono portato a credere nell'esistenza di queste sostanze, non per forza intese come nell'immaginario collettivo.

    Ad ogni modo, non si può affermare la non esistenza di una cosa. Quindi per forza di cose, questo dilemma rimarrà sempre nell'uomo.
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    Come ci insegna la storia dell'America del Sud, intorno al 2300 a.C. circa, gruppi di cacciatori e raccoglitori e, più tardi, popolazioni agricole, che praticavano la coltura della maniorca, percorsero le valli e gli altopiani della Cordigliera delle Ande, per giungere fino alle Ande Centrali. Proprio qui ebbe origine una tra le civiltà più complesse: i Nazca.


    Tipico vaso decorativo appartenente all'artigianato
    nazca. Databile tra il 200 e il 700 d.C.



    I Nazca sono noti per aver portato l'arte vascolare ad un notevole grado di perfezione: le immagini raffigurate sulle ceramiche policrome e verniciate ritraggono la flora, la fauna e comuni attività umane.
    Al periodo classico di questa civiltà appartengono inoltre gli ormai famosi graffiti, enormi immagini lineari di parecchie centinaia di metri, i cui contorni sono stati ottenuti asportando le pietre rossicce dal fondo di sabbia gialla, per un fine estetico. C'è però chi sostiene che queste colossali raffigurazioni abbiano a che vedere con l'astronomia.


    LE MISTERIOSE LINEE NAZCA



    Le enigmatiche linee tracciate dalla civiltà di
    Nazca. Calendari astronomici o simboli religiosi?



    In particolare, sull'arido suolo del deserto peruviano, i Nazca hanno tracciato segni sulla terra, di cui è possibile stabilire i lineamenti solo da una vista aerea.
    Si tratta di linee che si estendono per chilometri, ancora intatte nonostante la veneranda età di 2000 anni circa. Queste figure geometriche, talvolta anche rappresentazioni di animali, furono realizzate con ciottoli e terra e si estendono su un'area di 500 km².

    Se non per qualche irrilevante eccezione, queste gigantesche linee rimasero all'oscuro dall'archeologia nascondendo, di conseguenza, le tracce della civiltà di Nazca. Solo agli inizi del '900, grazie in particolare all'archeologo tedesco Max Uhle, venne identificata sia la cultura Nazca, sia questi misteriosi segni.

    Furono molte le ipotesi fornite per spiegare il motivo che ha spinto questa civiltà e realizzare opere di così tanto fascino. Dalle teorie più bizzarre, a quelle più realiste.
    La teoria più accreditata vede questi disegni in funzione di un calendario astronomico. Servivano infatti a determinare il movimento dei pianeti e la comparsa dell'acqua nei fiumi, per ottenere informazioni importanti sulla semina.
    Esistono anche ipotesi di tipo religioso. Per esempio vi è chi sostiene che ogni linea fosse di proprietà di un determinato gruppo di famiglie, le quali si occupavano di curarla regolarmente. Lo scopo era quello di celebrare la memoria dei defunti. Oltre a queste linee secondarie, è possibile riconoscere anche disegni e lineamenti maggiori: questi appartenevano all'intera comunità ed è proprio qui che si riunivano tutti per i riti di venerazione.
    Linee simili sono anche presenti nella moderna comunità Anymara, nei pressi delle stesse Ande, che hanno come scopo il culto degli avi. Questo giocherebbe quindi a favore della teoria religiosa.

    Interpretazioni a parte, non vi è dubbio che dietro queste linee si celi una forte società che, nonostante l'assenza di una vera e propria organizzazione, è riuscita nell'impresa di mantenere unita un'intera comunità affascinante qual'é quella Nazca.
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    Ho trovato una serie di immagini simpatiche e curiose che descrivono ancora meglio questa creatura. Sotto spoiler.

    Struttura corporea:




    Caratteristiche:




    La cattura del Dahu:



    (Immagini prese da latelanera.com)


    Ritrovo sia curioso e particolare il fatto del "destrogiro" e "levogiro"; oltre che l'argomento dell'adattamento all'ambiente.
    Fra quelle di cui abbiamo discusso, questa è senza dubbio la creatura più simpatica e ingenua! :D
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    CITAZIONE (Leggende Miti Misteri @ 20/11/2016, 18:18) 
    Infine ci sono alcune testimonianze di turisti che giurano che il volto rappresentato nel quadro cambi spesso espressione e segua con lo sguardo chi si sofferma a fissarlo.

    Non vi è dubbio che una caratteristica riscontrata spesso nell'arte ritrattistica sia proprio il ruolo degli occhi, che paiono seguirti con lo sguardo. Su questo problemi non ce ne sono. Quanto riguarda il presunto "cambio di espressione", ovviamente è dovuto alla suggestione e alla paura.

    Nel complesso, si tratta di una storia bizzarra, ma pur sempre fascinosa!
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    Quella di oggi sarà una discussione nell'ambito dei miti, nonostante non si possa non far riferimento in particolare alla filosofia greca di Platone.

    Per poter raccontare il mito è doveroso chiarire alcune premesse e punti chiave del pensiero platonico.

    Il rapporto logos-mitos. Secondo Platone, un pensiero mitico e religioso non è contradditorio alla ragione. La stessa ragione è infatti giustificata a verificare il mito e ad aprirsi ad esso. Tra i due concetti vige quindi un rapporto di conciliazione. Non a caso Platone viene riconosciuto come l'inventore dei miti. Ovviamente non sono da prendere alla lettera, ma potrebbero fungere da spunto.
    Secondo punto, sul quale ruota l'intera concezione di vita di Platone, l'anima è immortale. L'uomo non muore: viene solo privato del suo corpo. Stando alla concezione greca pre-cristiana, l'uomo dopo la vita verrà giudicato: i buoni verranno premiati, mentre i cattivi subiranno una punizione.

    Tralasciando le argomentazioni del filosofo a favore dell'esistenza dell'anima, scrisse a tal proposito il "mito di Er", che ora cercherò di riportare nella forma più chiara. Per gli interessati, è possibile visionare lo scritto di Platone nella conclusione di una delle sue più grandi opere: la Repubblica.

    IL MITO DI ER



    La dea e la sua aiutante (la Moira Lachesi e la Moira
    Cloto) che reggono il filo della sorte



    Er è un soldato armeno che racconta di un'esperienza pre-morte vissuta dopo essere stato ucciso in battaglia. Ebbe la fortuna infatti di resuscitare qualche giorno dopo per raccontare agli altri il proprio accaduto.

    Al termine di un ciclo di vite, le anime si ritrovano in un "Campo delle verità", dove risiede una dea con la sua aiutante. Qui le anime si trovano in fila per scegliere la vita futura. In che modo? La sorte decide chi far stare davanti oppure in fondo alla fila; agli uomini spetta solo la scelta fra varie opzioni. È logico che più un'anima si trovi davanti alla fila, maggiore e vasta sarà la gamma di scelta. Gli sfortunati che sono destinati ad arrivare in seguito si devono accontentare delle poche opzioni rimaste. Dopo la scelta, le anime scendono nel "Fiume della dimenticanza", dove bevendo abbandonano i ricordi precedenti, e si calano in un altro corpo.
    La domanda che sorge spontanea è: come liberarsi da questo ciclo perenne? Se la vita condotta risulta di valore, l'anima si libera definitivamente da questo ciclo e torna nel mondo delle idee.

    Cos'è il mondo delle idee? Secondo Platone esistono due mondi: il mondo ideale e il mondo sensibile. Quest'ultimo coincide con la realtà nella quale viviamo. Noi siamo soggetti sensibili, con doti sensoriali che ci fanno percepire le caratteristiche degli oggetti che ci stanno intorno. Le sensazioni riguardano quindi il soggetto e di conseguenza sono particolari, mutevoli, individuali ecc.
    Quindi dovrà per forza esistere un mondo differente dal nostro, in cui le verità siano eterne e immutabili. Questo luogo coincide proprio con il mondo delle idee, il quale è costituito da oggetti ideali e non è coglibile dai sensi. Le cose esistono nella loro eternità e tutto ciò che esiste si spiega da sé.
    Per riportare un esempio pratico: nel nostro mondo sensibile esistono tanti alberi, di forma e dimensioni differenti. Nel mondo delle idee esiste un solo concetto perfetto di albero, che viene definito "albero perfetto".

    Una bizzarra concezione di realtà, del tutto innovativa rispetto alla precedente corrente che faceva coincidere la natura con la perfezione. In questo caso si può parlare di "dualismo filosofico", in cui appunto avviene la distinzione fra i due mondi: quello sensibile e quello trascendente. A prescindere dalle critiche mosse contro questa teoria (lo stesso suo allievo Aristotele la sminuì in parte), è senz'altro una concezione interessante. Se vogliamo, la possiamo considerare anche come l'applicazione dei principi sostenuti dal suo grande maestro, Socrate.
    (Tanto per rendere ancor più chiara la spiegazione, il "concetto" è un contenuto mentale e universale che identifica l'essenza di una cosa. Coincide con la parola "definizione").

    Riflessioni



    Nel noto capolavoro di Raffaello, la "Scuola di Atene", Platone punta
    il dito in alto, per indicare l'esistenza di un mondo superiore al nostro.



    Tornando al mito di Er, cosa si può dedurre da ciò?
    Innanzitutto occorre citare il concetto di sorte, che l'uomo può deviare solo conducendo una vita significativa, virtuosa. Si fanno poi riferimenti alla libertà di scelta: la scelta della vita è condizionata, dal momento che noi scegliamo in base alla vita passata.
    Infine è doveroso evidenziare nuovamente il concetto di anima. L'uomo è anima. Esiste poi l'immortalità dell'anima e un mondo metafisico, ovvero una realtà che noi con i nostri sensi non possiamo cogliere.


    Adesso una breve riflessione filosofica (scaturita dal mito, tanto per sottolineare il rapporto mito-ragione) spetta a voi. Cosa ne pensate di questa visione spirituale della realtà?

    Edited by luke2 - 29/12/2016, 19:35
69 replies since 23/11/2013
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