IL DIPINTO

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    I'm the Legend

    Group
    Admin
    Posts
    628
    Location
    Nibiru

    Status
    Offline

    IL DIPINTO



    il_dipinto_by_lmmphotos-daxgtdh



    Una creepypasta è una storiella a sfondo horror che si racconta in rete, solitamente molto realistica ma inventata di sana pianta. Ci sono moltissime pagine e forum in rete dove si possono leggere migliaia di creepypasta e qualcuna ne ho inventata anche io tempo fa. Sul sito reddit.com ne ho trovata una molto interessante, che però ho voluto fare mia prendendo l'argomento e sfruttandolo per crearne una personale. Questa volta quindi vi racconto una storiella, di quelle che si raccontano per spaventare un amico pauroso.
    Emanuele era sempre stato un ragazzo avventuroso e da ragazzino, quando vide per la prima volta in TV il film "I Goonies" si immedesimò in quei personaggi al punto da formare un groppo di amichetti e andare ad esplorare gli edifici abbandonati e i sotterranei della città. Crescendo aveva dovuto per forze di cose smettere, ma in cuor suo lo spirito d'avventura lo aveva solo accantonato, ma mai represso.
    Aveva 36 anni quando il suo capo gli disse che era necessario andare a fare dei rilievi nel vecchio Hotel Italia chiuso 56 anni prima dopo un devastante incendio e abbandonato a se stesso da molto tempo: il comune aveva deciso di ristrutturare l'edificio e trasformarlo in uffici per il Catasto.
    Assieme ai suoi colleghi Emanuele passò diversi giorni a fare misurazioni e ogni volta che metteva piede nel cortile di quel vecchio hotel c'era qualcosa che sembrava chiamarlo dall'interno. Non riuscì a resistere alla tentazione di esplorarlo, così una sera fece finta di aver dimenticato uno strumento e disse ai colleghi che sarebbe tornato indietro a recuperarlo.
    Finalmente da solo, prese dalla tasca il suo smartphone, accese la torcia incorporata, e si inoltrò nell'edificio. Porte rotte, sedie distrutte, mobili rovesciati: chissà quanti curiosi e quanti barboni frequentavano quel luogo! Nulla di interessante comunque, nulla che lo stimolasse, se non… un quadro, uno strano quadro appeso in un lungo corridoio buio che pareva stranamente intatto e in perfette condizioni, nonostante i muri erano umidi e rovinati dal molto tempo.
    Emanuele lo guardò attentamente: non che fosse un capolavoro di pittura, ma seppur dipinto con tonalità di rosso sgargianti era in fondo un bel quadro e come oggetto aveva proprio quel corridoio, con porte a sinistra e a destra e una in fondo al centro. Per un attimo ebbe l'impressione che quel quadro volesse ricordare che li guardava come era l'hotel ai bei tempi, quando era il più prestigioso della città.
    Non aveva mai rubato Emanuele, ma quello non lo reputava certo un furto: in fondo l'edificio era fatiscente e quasi ogni cosa ormai era da buttare. Nessuno se ne sarebbe accorto se lo avesse preso. Lo portò con se a casa e, dopo averlo spolverato con cura, lo appese nella sala da pranzo.
    Lo osservò con più cura: il dipinto era un disegno a colori acrilici e rappresentava un lungo corridoio con delle porte, proprio come si vedrebbe in un hotel di lusso. Le pareti erano ricoperte da una moquette tra il marrone e il rosso e a terra c'era un tappeto color rosso cremisi che copriva tutto il pavimento fino in fondo al corridoio.
    Tra una porta e l'altra c'era un lampadario in stile molto antico che emanava una luce giallastra e in fondo al corridoio il dipinto lasciava intendere che, oltre alla porta, ci fosse un altro corridoio perpendicolare ad esso che spariva dietro un angolo.
    Indubbiamente il quadro era molto realistico e se non fosse stato per la cornice in grezzo legno dorato pareva proprio una scena tridimensionale, quasi come se si potesse penetrare la superficie ed entrare effettivamente nel corridoio. L'opera non portava alcuna firma.
    Ogni volta che Emanuele andava nella sala non poteva non guardarlo: c'era qualcosa in quel quadro che attirava la sua attenzione, ma ancora non capiva che cosa. Ne era affascinato e non seppe dire quando tutto cominciò. Forse iniziò quella sera quando Sabrina e Giorgio andarono a trovarlo, forse prima; sta di fatto che solo quel giorno Emanuele si accorse che il quadro era cambiato.
    «Dove l'hai preso?»
    «L'ho trovato in un vecchio edificio abbandonato. Era coperto di polvere e ragnatele.»
    «È davvero inquietante.»
    «Inquietante? Che cosa avrebbe di inquietante?»
    «Non lo so… ha qualcosa di… ipnotico.»
    Emanuele si voltò a guardare il quadro, non capendo cosa intendesse Sabrina. Solo allora si rese conto di quella luce proveniente da dietro l'angolo in fondo e di quell'ombra sul pavimento. Si alzò dalla sedia e si avvicinò alla tela: possibile che non ricordasse quella luce e quell'ombra? Sembrava una luce come le altre, ma l'ombra era quasi certo di non averla mai vista prima.
    Toccò la superficie per assicurarsi che non era un'illusione ottica della luce nella camera, ma non c'erano dubbi: l'ombra era disegnata sul dipinto.
    «Capisci ora cosa intendo? Quell'ombra ha un non so che di inquietante… come se da dietro quell'angolo stia per uscire qualcosa…»
    "Perché non l'ho mai notata prima?" si chiese tra se e se Emanuele.
    Una settimana più tardi, mentre stava innaffiando le piante nel salone, Emanuele si voltò come suo solito ad osservare il quadro e per poco non inciampò nel suo tappeto. Aveva guardato il dipinto un centinaio di volte e questa volta ne era sicuro: il corridoio aveva esattamente 7 porte; se lo ricordava perché le aveva contate il giorno prima. Tre a sinistra, tre a destra e una al centro in fondo, tutte di legno scuro e con maniglia scintillante. Ora erano 8. Tre porte a sinistra, quattro a destra… Non aveva senso!
    "Che diavolo sta succedendo?"
    Andò in cucina, prese dell'acqua fredda dal frigo e ne mandò giù molti sorsi; poi tornò nella sala e si stropicciò gli occhi prima di ricontrollare: doveva assicurarsi che suoi occhi non gli stavano giocando brutti scherzi. Nulla, il numero delle porte era 8.
    Quella cosa lo stava mandando fuori di testa: doveva capire se stava impazzendo oppure no. Chiamò Sabrina e Giorgio e con insistenza quasi sospetta li invitò nuovamente a casa, dicendo loro che li voleva assolutamente a cena quella sera.
    «Quante porte ci sono?» chiese a Giorgio.
    «Otto.»
    «L'ultima volta che siete venuti quante erano?»
    Lui lo guardò interdetto. «Non ne ho idea. Non ricordo, ma sicuramente erano 8 come ora…»
    «Erano 7! Ne sono certo!» affermò nervosamente Emanuele.
    «Mi stai dicendo che è apparsa magicamente una porta?»
    Sabrina a quella battuta rise divertita e poi gli diede una pacca sulla spalla.
    «Emanuele, quando la smetterai di prendermi in giro? Lo sai che queste cose mi spaventano! Sì, certo, ammetto che è strano, ma non vorrai davvero farci credere che il dipinto sia cambiato in questi giorni?»
    «Eppure giurerei che fino a ieri ho contato 7 porte…» disse Emanuele sconfortato.
    «Lo vuoi un consiglio, Emanuele? Scatta una foto al dipinto in modo da poter dimostrare che non cambia nel tempo. Comunque credo tu abbia bisogno di una vacanza: forse stai lavorando troppo negli ultimi tempi e l'immaginazione ti sta facendo brutti scherzi.»
    «Ottima idea Sabrina!»
    Emanuele prese il telefonino e scattò una foto del dipinto.
    Ogni giorno Emanuele controllò il quadro. Nulla, non cambiava nulla: per tre settimane il quadro rimase lo stesso: 8 porte, una luce in fondo che lui non ricordava e un'ombra che la prima volta non aveva visto.
    Ventitre giorni dopo, mentre guardava la TV seduto sul divano, volse lo sguardo a quell'enigmatico dipinto e notò che nel corridoio in fondo c'era qualcuno! Gli si rizzarono i peli sulle braccia: questa volta ne era certo. il quadro aveva qualcosa che non andava.
    Si alzò in piedi e, stando ben lontano dal quadro, lo fissò attentamente: non riusciva a capire di che si trattasse, se fosse una donna o un uomo, ma quella figura stilizzata era in fondo al corridoio e sembrava disegnata in modo da avanzare verso la superficie del dipinto. Le forme erano appena accennate, i bordi evanescenti e il colore grigio scuro, ma quella cosa era indubbiamente apparse sul dipinto. E a conferma di ciò, dove prima c'era l'ombra, ora non c'era che luce.
    Quella figura spaventò Emanuele più di ogni altra cosa avesse provato nella sua vita, tanto che non aveva nemmeno il coraggio di passare davanti a quella figura per andare in camera. Una figura tozza, un po' sbilenca, come alcuni disegni affrettati di un fumettista: era avvolta nell'ombra e non si capiva che volto avesse, ma Emanuele si convinse che fosse il diavolo o qualcosa di estremamente pericoloso.
    Prese il cellulare dalla tasca, aprì le foto salvate: non c'era più alcun dubbio, il quadro si arricchiva di particolari ma mano che passava il tempo! Scattò un'altra foto al quadro, poi trovò il coraggio di correre in camera e lì rimase tutta la note seduto sul letto a riflettere sulla sua sanità mentale. Che cosa doveva fare? liberarsi del quadro? E se quel qualcosa si fosse vendicato? E fosse invece uscito dal dipinto per ucciderlo nel sonno? No… non poteva addormentarsi… Ma era certo di dover far qualcosa.
    La mattina, ancora prima di uscire dalla camera, Emanuele mandò una e-mail a Giorgio e gli allegò due foto: una scattata davanti a loro e una scattata la sera prima, con la figura nel corridoio.
    Dopo nemmeno 5 minuti gli giunse un sms dell'amico:
    "Il file è danneggiato. Non riesco a vedere la seconda foto."
    Emanuele cercò di mandarglielo tramite il telefonino, ma Giorgio aveva ragione: ogni volta che provava a mandargli l'immagine, in qualche modo l'invio falliva.
    Trovò le forze di tornare nella sala a con terrore alzò lo sguardo a fissare il quadro: la figura aveva fatto alcuni passi e ora era a metà del corridoio, decisa ad uscirne! I colori erano cambiati e tutto lso fondo ora era più brillante e di un misto di rosso e arancione accesi, quasi come se tutto dovesse prendere fuoco da un momento all'altro.
    La figura nel corridoio ora si stava delineando: capelli lunghi o e neri, in apparenza dipinti da una punta fine; gli occhi erano poco più che punti neri opachi sotto l'ombreggiatura della fronte; quella cosa sorrideva ed erano visibili i denti bianchi aperti in un sorriso aperto come quello dei bambini. Le braccia erano ora aperte a toccare le pareti del corridoio e un piede era avanti dell'altro, chiaramente a confermarne l'intenzione di continuare a camminare.
    Emanuele non ce la fece: quella scena aveva superato il suo limite di autocontrollo e vide tutto appannato. Si appoggiò ad una sedia, ma il suo peso lo fece cadere a terra e perse i sensi.
    Riaprì gli occhi e la luce entrava intensa dalla finestra della sala. Era tardi, forse oltre mezzogiorno. Emanuele si alzò a fatica da terra, sollevò la sedia e la mise al suo posto. Non aveva il coraggio di voltare lo sguardo al dipinto, ma qualcosa gli diceva che doveva farlo.
    La figura era in primo piano e il suo viso ora quasi completamente delineato: un uomo dai capelli lunghi, con occhi neri come la pece, un sorriso diabolico stampato in viso e le mani con lunghi artigli. Ora la figura era in posizione ferma, con entrambe le gambe allo stesso livello e aveva un braccio piegato e la mano destra chiusa a pugno come se stesse bussando contro il vetro del quadro.
    La base del quadro ora aveva i bordi bluastri, che assieme al rosso acceso dello sfondo creava un effetto violetto.
    Stava per arrivare l'ultimo cambiamento, di questo Emanuele ne era sicuro. Il prossimo sarebbe stato l'uscita dal quadro. Emanuele decise di scappare di casa: non sapeva se sarebbe mai più tornato, ma era certo che doveva andarsene.
    Corse in camera, si vestì velocemente e prese le chiavi, poi velocemente andò alla porta. Mise la mano sulla serratura quando… quando la vide: da sotto la porta, dal pianerottolo, proveniva una luce bluastra, a tratti color violetto intenso.
    «Il mio nome è Emanuele e ciò che sto scrivendo è quello che mi è accaduto fino ad oggi…»
    Così inizia il foglio scritto a amano trovato nell'appartamento di Emanuele. Non venne mai più rivisto e ciò che vi ho raccontato è ciò che lui scrisse su quel foglio. Quando la polizia entrò in casa chiamata dai suoi amici Sabrina e Giorgio di lui non c'era più traccia, solo un mazzo di chiavi a terra nel corridoio.
    Vi chiederete del quadro. Beh… Il quadro è un dipinto normalissimo: un corridoio simile a quelli degli alberghi di lusso, con uno svincolo al fondo; ci sono 7 porte, tre a sinistra, tre a destra e una in fondo al centro; le pareti sono ricoperte da una moquette tra il marrone e il rosso e tra una porta e l'altra c'è un lampadario illuminato in stile antico. Non è nulla di che; ora è appeso in casa mia, ma c'è qualcosa di strano e vorrei tanto che qualcuno venisse a dargli un'occhiata…

    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
     
    Top
    .
  2. Fan di sailor moon e pretty cure
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    :terrore: Scusa ma non è una storia vera,vero?
    Ok lo ammetto questa storia...ehi aspetta, questa storia era apparsa nel mio sogno. Non mi dire che è un'altro sogno premonitore? Oh no! Sempre questi sogni premonitori!
    Communque mi ha fatto veramente paura!
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I'm the Legend

    Group
    Admin
    Posts
    628
    Location
    Nibiru

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Fan di sailor moon e pretty cure @ 10/3/2017, 20:26) 
    :terrore: Scusa ma non è una storia vera,vero?
    Ok lo ammetto questa storia...ehi aspetta, questa storia era apparsa nel mio sogno. Non mi dire che è un'altro sogno premonitore? Oh no! Sempre questi sogni premonitori!
    Communque mi ha fatto veramente paura!

    Alcune storie che inseriamo qui sul forum, sono tratte da storie vere. Che queste siano contestabili può anche starci, ma alcune sono proprio vere. Hai sogni premonitori? Ti devi ritenere fortunata, perchè la maggior parte delle volte ci mettono in ragguaglio su fatti che possono accadere, anche per così dire, spiacevoli (speriamo di no).
    Un giorno pubblicheremo un articolo che parla in merito dei sogni premonitori. Sarà comunque interessante approfondire l'argomento.
     
    Top
    .
  4. Fan di sailor moon e pretty cure
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Grazie.
    E communque purtroppo si, faccio anche sogni premonitori sulla morte di persone o su terremoti ecc...
    Come ho sognato la morte del padre di un mio compagno delle elementari,oppure la nonna di mia madre,ecc...

    Oppure sulla scossa di terremoto che c'è stata a scuola.

    Insomma adesso SI li faccio i sogni premonitori ma a volte non li ricordo, quindi se aprirete un forum sui sogni premonitori?ve ne sarei grata,chissà magari per sempre! (anche se non vi conosco).

    Adesso anche avverto presentimenti,ad esempio belli e/o brutti.

    Chissà forse è DIO che mi vuole dire qualcosa?
    Non credo molto alla magia,ma se questi sogni premonitori sono una magia,allora ci credo! (alla magia).

    Però se parlerete di sogni premonitori più profondite,meglio per me.

    Perché voglio capire perché li faccio,chi me li ha dati e perché,oppure che ne so...che qualcuno me la dati per un mottivo!? Insomma cerco risposte che nessuno sa darmi.

    Come presentimento (che mi ricordo), posso dirvi quella volta che mia zia si sentiva male molto e andava in bagno di continuo,ad esempio questo giorno (di questa che mia e del bagno), ecc...
    Insomma io avevo detto a mia madre che "secondo me alle 02:00 (di notte) succedeva qualcosa alla zia", e così è stato,perché mia zia è svenuta (proprio con un tonfo ci siamo alzati all'improvviso e l'abbiamo vista...a terra). Così siamo andati all'ospedale e si sono accorti che stava bene (e rimasta per un po di giorni all'ospedale), e il dottore ha detto che con quella caduta si è amaccato un po il cerveletto,e ha aggiunto anche che non dovrà accadere mai più e...insomma non deve fare più così,perché se lo facesse succede qualcosa al cervelletto e poi non mi ricordo forse ha finito così. Infatti per una settimana mia madre ha detto a mia nonna e mia zia che la bambina (cioè io), lo aveva detto.
    E giusto giusto è successo tutto questo (cioè che la zia ha avuto problemi ed andò in bagno,è svenuta,e siamo andati all'ospedale), proprio alle 02:00 di notte.

    Per me è un segno del destino. È vero a volte le persone non mi credono ma io ci credo e mi basta così.

    Come una volta che ho dato dei numeri alla mamma ha giocarli al lotto e abbiamo vinto (ansi credo per 3 volte).

    A volte mi sento che sono,non so come dire,diversa da questo mondo,non so perché!

    Bhe di certo per me è interessante,visto che in questa storia,c'entro io. Anzi ci sono proprio dentro.
    Anzi sono il personaggio di questa storia (dei sogni premonitori)!
    :evviva:
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Super Mod
    Posts
    72

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Fan di sailor moon e pretty cure @ 15/3/2017, 17:07) 
    Insomma adesso SI li faccio i sogni premonitori ma a volte non li ricordo, quindi se aprirete un forum sui sogni premonitori?ve ne sarei grata,chissà magari per sempre! (anche se non vi conosco).

    Idea niente male quella di discutere qui sul forum riguardo i sogni premonitori! Io ho già una mia teoria, che spiegherebbe come in realtà siano normali (e quindi un potente mezzo). Appena ho tempo mi metto all'opera e comincio col pubblicare qualcosa! :)

    Regolata nel modo corretta, questa tua dote potrà spianarti la strada per una vita migliore (prossimamente approfondirò questo concetto!).
     
    Top
    .
4 replies since 1/2/2017, 08:25   249 views
  Share  
.
Top