Posts written by Selene_Moon

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    Ciao :) benvenuto:)
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    CITAZIONE (wonderwoman @ 24/6/2018, 16:33) 
    Ciao a tutti, mi piace molto sondare il mondo dei misteri irrisolti. Mi chiamo Daria e vivo in una regione in cui ci sono vari luoghi strani.

    Ciao Daria, benvenuta! Se vivi in un posto così attendo con entusiasmo i tuoi post qui sul forum. Un caro saluto
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    Se devo essere sincera :) GRAN BEL SALUTO :)
    E' la prima volta qui sul forum che un utente lascia una descrizione personale così accurata. E ne sono compiaciuta. Anche io sono sicura di aver avuto una vita passata. Mi ricordo di aver fatto un test e da questo è scaturito che ero morta sul Titanic fra le altri passeggeri. Non scherzo affatto. Personalmente ho paura dell'acqua ma non del freddo, e ho paura dell'altezza e periodicamente soffro di vertigini. Adoro la musica classica e talvolta mi sarebbe piaciuto vivere negli anni fra l'800 e i primi del 900.
    Una volta ho sognato di camminare accanto ad una grande muraglia di mattoni sabbiosi...infatti c'era sabbia dappertutto e alla fine della strada c'era una tomba scoperta e dentro c'ero io in veste di egiziana. Non mi spaventò al risveglio questo sogno...non era un incubo :) sapevo che ero io :)

    Per te cosa significa cara? Ti vedo più esperta di me in tal senso :)

    Benvenuta qui su LMM :)
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    TWIN PEAKS, LA VERA STORIA DEL DELITTO MAI RISOLTO CHE HA ISPIRATO LA SERIE TV



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    Un delitto mai risolto e troppo facilmente dimenticato, fino a quando Mark Frost, negli anni '80, non decise di collaborare a un nuovo progetto insieme a David Lynch. A volte basta il successo di una serie tv per far ricordare a un intero popolo un crimine senza ragioni né colpevoli e gettato troppo in fretta nell'oblio, forse anche per imbarazzo. Forse non tutti sanno che la saga di Twin Peaks, recentemente tornata dopo 25 anni con una nuova stagione, è ispirata ad un omicidio realmente accaduto più di un secolo fa.

    A spiegare la vicenda, con un'attenta ricostruzione, è il Washington Post. Era il 7 luglio 1908 quando la ventenne Hazel Irene Drew, bionda e con occhi azzurri, stava passeggiando e raccogliendo more lungo la Taborton Road, nei pressi di Sand Lake, nello stato di New York. Gli ultimi a vederla viva furono Frank Smith, un giovane contadino con cui si frequentava e Rudolph Gundrum, un venditore ambulante di carbone col vizio del bere. La zona, oggi come allora, era immersa nella natura incontaminata, tra vere e proprie foreste e torrenti molto ambiti da cacciatori, pescatori e campeggiatori.

    Il corpo di Hazel Irene Drew fu rinvenuto sulle rive di uno stagno, quattro giorni dopo. Il corpo era così gonfio e rovinato dall'acqua che la ragazza fu riconosciuta solo grazie ai vestiti. A ucciderla era stato un colpo alla testa, effettuato con un oggetto contundente sconosciuto. L'omicidio era evidente ma di non facile soluzione, considerando la tecnologia disponibile all'epoca per la scienza forense.

    Le indagini si concentrarono sulle possibili relazioni passionali avute da Hazel, anche se i familiari e gli amici, almeno inizialmente, negarono queste ipotesi. La loro tesi fu smentita dal ritrovamento di lettere che Hazel scambiava con uomini anche molto più grandi di lei, in cui confessava desideri e proponeva incontri clandestini. Poco dopo fu scoperto anche che la mattina dell'omicidio Hazel si era licenziata dal lavoro senza dare una precisa ragione al suo capo.

    In quei giorni frenetici, ogni giorno comparivano nuovi sospettati. Frank Smith fu il principale di questi, perché si era invaghito della ragazza e perché in un interrogatorio si era contraddetto, ma non l'unico. William Taylor, lo zio di Smith, era un dentista sposato ma aveva corteggiato Hazel e finì nel mirino degli inquirenti così come un macchinista di treni e un milionario di Albany, Henry Kramroth, proprietario di una struttura alberghiera e un locale dove, si diceva, accadevano strani raduni con orge segrete. Ai fan di Twin Peaks tutto questo risulterà probabilmente molto familiare.

    Alcuni residenti avevano anche affermato di aver sentito delle urla provenire dalla struttura di proprietà di Kramroth la notte dell'omicidio. Ad ogni modo, non furono solo impedimenti tecnici ma anche un volontario lassismo a pregiudicare in maniera decisiva le indagini: all'epoca, l'omicidio di una donna, specialmente di classe sociale bassa come era Hazel, era considerato quasi irrilevante e specialmente nei piccoli centri regnava l'omertà. Questo portò in breve tempo a chiudere le indagini per mancanza di prove e a coprire una brutta storia per non gettare veleno all'interno di una comunità.


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    Torniamo a Mark Frost, co-autore di Twin Peaks. La sua nonna materna, Betty Calhoun, che viveva a Taborton, gli aveva raccontato durante le vacanze estive dell'infanzia diverse storie della tradizione locale. Tra queste, anche quella dell'omicidio misterioso di Hazel, condita da nuovi elementi come spiriti e fantasmi; una sorta di monito per i bambini della zona affinché non si avventurassero a giocare nel bosco di notte. Forse anche grazie alla fantasia di nonna Betty, Mark Frost divenne poi uno scrittore, sceneggiatore e autore televisivo di successo. Fu però grazie a Twin Peaks che Frost ottenne, insieme a David Lynch, una fama planetaria.

    Tutto nacque durante un incontro in una caffetteria di Los Angeles tra Frost e Lynch: i due si scambiarono racconti, compreso quello di Hazel. Gli elementi descritti, come il delitto mai risolto e gli intrecci tra i sospettati, provenienti da ogni estrazione sociale e culturale, piacquero molto a Lynch. Non è difficile, d'altronde, rivedere in Frank Smith il personaggio di Bobby Briggs o in Harry Kramroth quello di Benjamin Horne. Sand Lake, come Twin Peaks, si trova in una zona incontaminata e trae la propria ricchezza dalle risorse naturali, grazie alla presenza di industrie del legno. Le vaste foreste sono costituite da olmi, querce e aceri e si sviluppano in mezzo alle montagne in un luogo dove il clima generalmente è molto grigio.

    Crescere in quel paesino, per Mark Frost, fu fonte di grande ispirazione. Tra le tante storie che la nonna gli raccontava non mancavano storie esoteriche e soprannaturali. Un medico, ad esempio, curava animali malati ma pretendeva di farlo da solo, e si vociferava che lo facesse con la magia nera. Un'altra leggenda parla di donne che corrono seminude sulla montagna che domina Taborton. Una storia decisamente vera, invece, è quella che accadde poco dopo l'omicidio di Hazel: due uomini del posto, ubriachi, scambiarono un vitello disperato dopo essere rimasto intrappolato nel fango per il fantasma della ragazza.

    L'assassino di Laura Palmer fu rivelato a metà della seconda stagione di Twin Peaks; quello di Hazel Drew, invece, non è mai stato scoperto. La scienza forense era ancora agli albori e la società non vedeva di buon occhio le vittime femminili. Non aiutò molto neanche il comportamento della zia di Hazel, Minnie Taylor, che fu l'ultima parente a vederla viva. La donna si rifiutava di collaborare con la polizia e invitava i conoscenti della nipote a fare altrettanto. Solo l'ennesimo dei tantissimi elementi sospetti e misteri che circondano il delitto di Sand Lake.

    Fonte: leggo.it
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    CITAZIONE (Marco Grandinetti1 @ 22/3/2017, 23:05) 
    Ciao a tutti! Sono nuovo, ho trovato il forum facendo delle ricerche su qualsiasi sorta di omicidi o sparizioni misteriose nel mondo o più specificatamente negli states!
    Spero di trovare tutto ciò che cerco!
    A presto!

    Ciao Marco :) benvenuto qui sul forum :)
    Spero che LMM possa fornirti tutto ciò che è di tuo interesse.

    Ti auguro una felice partecipazione qui con noi :)
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    L'UFO DI VORONEZH



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    Io ero molto piccolo al tempo, ma ricordo qualcosa di questa notizia perché anche in Italia fece moltissimo scalpore e addirittura molti affermarono che era iniziata l'invasione aliena: si parlò di alieni scesi in mezzo alla folla in un parco, di rapimenti davanti agli occhi di tutti, di un'intera città terrorizzata dagli invasori extraterrestri.
    Il fatto avvenne il 27 settembre 1989 nella città di Voronezh, a circa 650 km a sud-est di Mosca. Da noi in Italia invece apparve su tutti i giornali del 10 ottobre e la notizia scosse profondamente anche noi.
    L'agenzia ufficiale sovietica TASS il giorno dopo annunciò l'atterraggio di un UFO e anche la discesa tra la gente di alieni: era tardo pomeriggio (circa le 18.30) quando nel Parco Sud, nel sobborgo di Levoberezhniy, moltissimi adulti e un gruppo di bambini di una scuola elementare che attendevano alla fermata dell'autobus videro in cielo una luce rossastra avvicinarsi; quando fu sulle loro teste notarono che era emanata da un oggetto rosso scuro di forma ovoidale.
    L'UFO prese a girare in tondo sopra di loro, poi si allontanò ad altissima velocità sparendo alla loro vista, ma dopo circa 5 minuti tornò sullo stesso punto ed iniziò a scendere in un angolo del parco. Giunto ad un paio di dal suolo, su un lato dell'oggetto si aprì un portello dal quale si affacciò una figura umanoide: i testimoni lo descrissero "senza collo" ed con una testa piccolissima, "come una semisfera appoggiata fra le spalle" sulla quale c'erano tre occhi luminosi. Dopo essersi guardato intorno, l'umanoide richiuse il portello, dall'oggetto spuntarono 4 appoggi e l'oggetto si posò a terra.
    Decine di persone, tra cui dieci bambini e due bambine tra i 9 e gli 11 anni, descrissero l'oggetto come un uovo grande tra i 10 e i 15 m di colore grigio metallico, senza oblò e con uno sportello a scomparsa: da esso uscirono 3 (ci fu chi disse 4) creature di cui una alta circa 1 m e molto simile ad un robot che venne attivata da uno degli altre alieni e iniziò a camminare in modo meccanico. Tra di loro ce n'era uno più alto degli altri (circa 3 m di altezza) che sembrava ordinare agli altri cosa fare ed emetteva strani sibili; dal suo petto usciva un raggio triangolare che lui proiettava sul terreno una figura larga circa 50 cm, come se stesse scandagliando il suolo in cerca di qualcosa.
    Le grida della gente terrorizzata però li spaventò e gli esseri rientrarono velocemente nell'abitacolo per decollare e sparire nuovamente ad alta velocità, ma nuovamente tornarono qualche minuto dopo e scesero di nuovo nello stesso punto. Questa volta uscì un solo alieno, più alto dei recedenti e con un "tubo" (lo definirono così sia i bambini che gli adulti) in mano lungo circa mezzo metro che puntò verso un ragazzo di 16 anni colpendolo con raggio luminoso.
    Se fino a qui la storia è sospetta ora pare davvero un'esagerazione, comunque i testimoni dissero che il ragazzo sparì nel nulla davanti ai loro occhi. Dopo un'ultima perlustrazione del suolo l'essere tornò sulla navicella e l'UFO si sollevò di nuovo per sparire definitivamente oltre le montagne. Solo a quel punto il ragazzo riapparve nel punto in cui era sparito, non ricordando nulla di ciò che gli era successo e rimase in stato catatonico per oltre due giorni.
    Per oltre una settimana quell'evento fu sulla bocca di tutti e venne trattato da tutte le TV e i giornali russi; poi così come l'UFO, tutto sparì e la cosa venne messa a tacere con secche smentite da parte delle autorità.
    Secondo i pochi che mantennero viva la questione, oltre a quel caso ci furono molti altri avvistamenti di UFO nella zona tra il 21 settembre e il 2 ottobre.
    Prove, parliamo di prove. Sul luogo dell'atterraggio venne effettivamente trovata una depressione circolare del diametro di circa 20 m con 4 fori nel terreno disposti a rombo. Un piccolo buco nel terreno venne trovato a qualche metro di distanza, del diametro di 2,5 cm e profondo quasi 40. Alcuni rilievi fatti in loco fecero rilevare un anomalo campo magnetico che perdurò oltre un mese e una quantità di radiazioni pari al triplo della norma.
    Genrikh Silanov, direttore del Laboratorio di Geologia di Voronezh, fece sapere del ritrovamento di due piccole rocce che, dopo un'accurata analisi mineralogica, risultarono non terrestri e simili a meteoriti.
    Molte autorità locali, come il sindaco e molti studiosi, affermarono inizialmente di credere ciecamente in ciò che venne raccontato dai presenti; le stesse persone i primi giorni di ottobre iniziarono una lunga serie di smentite e ridimensionamenti dell'accaduto.
    I giornalisti per diverse settimane invasero la città alla ricerca dei testimoni e molti di loro si appostarono nel parco alla ricerca di reperti e prove: il 9 ottobre fu convocata una conferenza stampa dalla TASS che smentì tutto ciò che aveva affermato il 28 settembre a ai loro portavoce si unirono anche quello della polizia locale, il sindaco e alcuni militari intervenuti per isolare l'area.
    Lo stesso Silanov smentì di aver mai detto che il materiale raccolto fosse di natura extraterrestre e disse che era normalissima ematite (una comune roccia ferrosa).
    Ufologi, studiosi, la TASS e perfino i testimoni furono duramente criticati, accusati di aver gonfiato le testimonianze e furano abilmente screditati.
    Dopo quelle smentite e dichiarazioni ritrattate l'intero mondo dell'ufologia prese le distanze da quell'evento e l'incontro ravvicinato venne quasi dimenticato da tutti. Oggi resta un ricordo, qualche timido articolo e nessuno, nemmeno i cospirazionisti più incalliti, tornano sulla questione.

    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
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    I FANTASMI DELLA BARD MANSION



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    In California, vicino alla città di Oxnard, c'è la base navale della Ventura County, un'enorme istallazione che oggi ospita quasi 20.000 persone e comprende 3 borghi abitati. Uno di questi si chiama Port Hueneme e gestisce l'unico porto in acque profonde tra Los Angeles e San Francisco. Sin dalla metà del 1800 la base navale è il luogo della California che offre maggior lavoro dello stato e ciò ha fatto in modo che diverse famiglie facoltose si stabilissero nei suoi confini.
    Gli incidenti nell'ultimo secolo sono stati molti, sia nei porti che a terra, e le molte leggende marinare hanno dato spazio a superstizione e a convinzioni che in alcuni luoghi vi siano creature mostruose e anime in pena intrappolate sul nostro piano di esistenza.
    Port Hueneme avrebbe da raccontare molte storie di fantasmi, ma le più avvincenti si concentrano attorno la Bard Mansion. Costruita alla fine del 1800, è stata la residenza del senatore Thomas Bard, che vi ha abitato dal 1900 al 1915 assieme alla sua famiglia.
    Oggi si parla non di uno, non di due, ma circa una decina di fantasmi che infesterebbero la casa e i locali attigui: solitamente si crede che un'abitazione sia infestata quando all'interno in passato siano avvenute morti violente o fatti catastrofici, ma in questo caso sia la famiglia Bard, che i successivi proprietari non hanno avuto sciagure del genere. L'unica cosa che effettivamente "giustificherebbe" la presenza di anime smarrite nei magazzini dell'enorme villa è che durante la seconda guerra mondiale gli enormi locali dell'edificio sono stati utilizzati come clinica militare di primo soccorso per gli incidenti in mare che avvenivano in California e qualcuno può effettivamente essere morto tra quelle mura.
    Ad ogni modo i primi morire in nella Bard Mansion furono i proprietari: Thomas Bard si spense nel suo letto nel 1915 all'età di 74 anni e la moglie pochi anni dopo, apparentemente entrambi di morte naturale.
    Eppure più di un visitatore della casa, che oggi è un museo nautico, ha affermato di aver visto una figura eterea molto simile per statura e posa di Thomas Bard al secondo piano, spesso localizzata nei pressi del suo quadro commemorativo; c'è chi ha testimoniato di averlo visto in carne ed ossa, così come appare nelle fotografie, passeggiare davanti alla casa e giura di aver sentito una voce profonda da uomo tossire o respirare affaticata.
    In casa c i sarebbe anche il fantasma di un servo cinese molto caro ai Bard, che si occupò della moglie fino alla sua morte; ci sarebbe anche lo spettro di Lady Bard, più volte avvistata al piano terra: proprio questo spettro sembra essere il più attivo e il più testimoniato e a riguardo vi riporto la foto scattata da una visitatrice di nome Carrie Brewster che il 6 agosto del 2005 immortalò una figura eterea che pare essere la donna aristocratica in questione.
    Uscendo dalla casa e andando ai magazzini gli avvistamenti di fantasmi non terminano affatto: il fantasma di un ufficiale della seconda guerra mondiale apparirebbe nelle notti estive e lo si sentirebbe dare ordini ad alta voce al nulla; un operaio che qualche anno fa ha lavorato per ristrutturare l'ex clinica militare ha affermato di aver visto la sua radio sollevarsi da terra e fluttuare a mezz'aria; alcuni soldati con al vecchia divisa della Marina sono stati visti sparire nel nulla là dove ora c'è un ammasso di detriti, ma al tempo della guerra c''era un deposito.
    Oltre alle apparizioni poi ci sarebbe un'ampia casistica di fenomeni anomali uditivi e visivi, come rumori di passi, sussurri, nebbioline che si condensano in alcuni punti del piazzale antistante la struttura, orbs, oggetti che vengono trovati in posizioni o luoghi diversi da dove erano stati lasciati.
    Una notte di settembre del 2010 uno dei guardiani della Bard Mansion è andato ai distributori automatici per uno spuntino, ma è tornato sui suoi passi per prendere il denaro e alle sue spalle ha sentito chiaramente una voce autoritaria maschile che gli diceva: «Hai dimenticato qualcosa?» L'uomo si è voltato, ma non c'era nessuno.
    Oggi molti gruppi di ghost hunters e studiosi del paranormale hanno chiesto l'autorizzazione ad investigare sui molti fenomeni che accadono fuori e dentro la Bard Mansion. ma gli attuali proprietari non sembrano dell'opinione di accettare troppi intrusi e si limitano ad aprire il museo di tanto in tanto ai turisti. Nemmeno i guardiani sembrano andare molti sul sottile con i curiosi che si avvicinano e più volte le autorità sono giunti per arrestare qualche furbetto che scavalcava le recinzioni per scattare qualche foto.
    Pare quindi che i misteri di Casa Bard siano destinati a permanere ancora per molto tempo.


    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
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    IL MOSTRO DEL LAGO POCOMOONSHINE



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    Per chi piace il turismo nella natura e non nelle enormi e chiassose metropoli sicuramente uno degli stati americani da visitare è il Maine, sia per le sue splendide coste pianeggianti e sabbiose, sia per le immense zone boschive e i laghi nel suo interno.
    Un luogo molto apprezzato è la cittadina di Baileyville, di circa 1.500 abitanti, situata su una pianura ricca di parchi naturali, fiumi e laghi e proprio uno di questi laghi è al centro di un mistero che perdura da oltre un secolo.
    Pocomoonshine Lake e Crawford Lake sono a pochi minuti dalla cittadina e assieme formano un ecosistema di oltre 4200 acri dove ogni anno migliaia di persone si affollano per attività come la pesca, il nuoto, il canottaggio, passeggiate nella fitta boscaglia e l'osservazione dei fantastici tramonti. Ma nel Lago Pocomoonshine sembra che ci sia un mostro lacustre che ogni tanto fa capolino sulla superficie e sono in molti che con la scusa della pesca affittano una barca e si portano dietro binocolo, macchina fotografica e un pranzo al sacco pronti ad immortalarlo.
    Tutti in queste zone conoscono la storia secondo cui una creatura simile ad un serpente lungo tra i 12 e i 15 m che caccia prede sul fondo del lago e che talvolta si avvicina alle imbarcazioni per curiosare su cosa stia facendo i pescatori. Si dice sia innocua, nonostante l'aspetto di serpente cornuto e la larghezza di circa 90 cm, della sua testa e che si limiti ad accompagnare i barcaioli per qualche tratto restando in scia e forse nutrendosi degli scarti della pesca e delle esche.
    Sembra una favoletta per far addormentare i bambini o una storiella da raccontare vicino al fuoco per spaventare i creduloni, ma le notizie di questa mitica creatura hanno origini antiche e se ne parlava già a metà del 1800.
    Tutta la regione è una zona lacustre e se i laghi non sono collegati tra loro da affluenti, sono comunque poco distanti l'uno dall'altro. Ecco perché si ritiene che il primo avvistamento documentato sia del 1882, quando sul giornale Machias Union apparve l'articolo "Il serpente gigante del lago Chain".
    L'articolo in realtà era una lettera scritta il 21 marzo 1882 da Sewell S. Quimby di Wesley al giornale in cui l'uomo affermava che lui e la sua famiglia, durante una gita alle rive del lago Chain, avevano avvistato un creatura ribaltare una delle barche ormeggiate per essere noleggiate. Quel giorno non c'era nemmeno un alito di vento e la barca sembrò sollevarsi dall'acqua prima di ribaltarsi e affondare. Davanti ai loro occhi i testimoni videro una creatura girare in tondo all'imbarcazione che colava a picco, a detta di Quimby, la parte più piccola era larga quanto un barile. Capirono che si trattava di un mostruoso serpente perché la creatura pochi istanti dopo raggiunse la riva ed uscì dall'acqua per andare a rifugiarsi dietro un enorme masso di granito e l'uomo affermò che fosse lunga più di 60 piedi ( 18 m).
    Da allora gli avvistamenti del presunto serpente gigante si sono moltiplicate e per tutto il secolo scorso è scoppiata la "caccia al mostro" in tutta la regione. Sono state migliaia le persone che hanno testimoniato di aver visto la superficie del Lago Pocomoonshine anche senza il passaggio di imbarcazioni e alcuni si sono spinti anche oltre affermando di averlo visto chiaramente.
    Secondo la versione più diffusa si tratterebbe di un rettile senza arti e lungo tra i 12 e i 15 m, con la pelle liscia colore verde o marrone e dai movimenti simili a quello delle anguille. Vivrebbe sia in acqua che a riva e avrebbe una testa grande circa 3 piedi ( 90 cm). Seguirebbe le barche attirato dalle esche e dalla pastura usata per pescare, ma non attaccherebbe gli esseri umani che nuotano a riva e scapperebbe ad ogni minimo rumore.
    Ci sarebbe anche una leggenda indiana del 1700 a giustificarne la presenza e parla del malvagio Old John Neptune, uno sciamano dai grandi poteri, che entrò in conflitto con un capo Micmac per una fanciulla e decise di risolvere la questione nelle acque del Lago Neseik. Nettuno si trasformò il rivale in una lumaca gigante cornuta, ma poiché il suo aspetto non era abbastanza repellente, decise di tramutarlo in un serpente enorme che avrebbe spaventato chiunque gli si avvicinasse.
    C'è davvero un serpente gigantesco nei laghi del Maine? I locali non hanno dubbi, anche se sono riluttanti a raccontare le loro esperienze perché molti tendono a ridicolizzare i testimoni.
    Alcuni invece giustificano i molti avvistamenti ( troppi per essere giudicati allucinazioni o bufale di qualche buontempone) affermando che potrebbe trattarsi di lontre che spesso girano in compagnia una dietro l'altra e in acqua potrebbero apparire come un lungo serpente a filo d'acqua.
    Il mistero del Pocomoonshine Lake e del suo mostro è ancora lontano dall'essere risolto.

    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
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    IL GIACOMINERLOCH DI CESUNA



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    Qualche tempo fa ho scritto un articolo sul Tanzerloch, un profondo crepaccio nel terreno nei pressi del piccolo comune di Roana, in provincia di Vicenza. Attorno ad esso ruotano ben due leggende vecchie di secoli e ancora oggi c'è chi crede che nei suoi pressi si aggirino anime inquiete e addirittura creature infernali. Il Tanzerloch però e solo uno dei "busi" famosi del Veneto ("buso" in dialetto veneto vuol dire "buco"): un altro altrettanto famoso è il Giacominerloch (buso di Giacomino), anch'esso impregnato di mistero e sul quale si racconta una pittoresca leggenda.
    Ad essere proprio pignoli chiamare buso o voragine il Giacominerloch è molto riduttivo: fino a pochi anni fa si credeva fosse un crepaccio di poco più di 100 m di profondità, ma diversi gruppi speleologici hanno esplorato le sue viscere e sono giunti ad una profondità di poco meno che 600 m. Ciò significa che parliamo di una grotta e non più di una breccia nel terreno.
    Ad ogni modo il Giacominerloch é poco distante dal Tanzerloch, nell'Altopiano di Asiago, ma questa volta siamo vicino a Cesuna di Roana, un piccolo borgo di circa 500 abitanti. Oggi la caverna è metta di diversi gruppi speleologici e sta avendo un discreto successo anche per il fatto che è tra le più profonde del Veneto; si tratta comunque di un abisso molto pericoloso e non ancora esplorato interamente, quindi le esplorazioni vengono concordate solo a personale esperto. Io però non voglio farvi lezione di speleologia, ma riportarvi alcuni fatti "strani" che si dice avvengano nei suoi pressi e nel suo interno, oltre alla leggenda e ad un macabro sospetto che molti hanno a suo riguardo.
    Inizio come sempre dalla leggenda, che raccoglie molte superstizioni e credenze delle zone.
    Molto tempo fa un giovane boscaiolo di nome Josele stava tagliando della legna per poter accumularne il necessario per il freddo inverno successivo. Era un ragazzo della zona, ma non si era mai accorto che dove era solito tagliare il legname c'era una profonda voragine nel terreno. In effetti quel buco era stato sempre celato agli uomini da una fitta boscaglia e nessuno prima di allora lo aveva visto.
    Un giorno Josele sentì una voce soave cantare e dopo averne cercata la fonte si accorse che proveniva proprio dalle profondità di quella voragine. Non aveva mai sentito una voce così aggraziata, ma qualcosa nel suo canto sembrava indicare una profonda tristezza. Il boscaiolo incuriosito si calò nel crepaccio e lì conobbe Giacomina, una fanciulla di ineguagliabile bellezza dai capelli verde fosforescente.
    I due si conobbero e Giacomina che gli rivelò di essere prigioniera degli elfi nel regno dei laghi sotterranei e che il suo più grande desiderio era quello di rivedere almeno una volta il suo amato Altopiano. Josele, già perdutamente innamorato di quella bellissima ragazza, l'aiutò a scalare la voragine e raggiungere l'uscita della caverna, ma la fanciulla appena giunta in superficie ebbe solo il tempo di una fugace vista perché improvvisamente svenne e cadde a terra senza sensi. Il giovane boscaiolo non ebbe nemmeno il tempo di raccoglierla che il corpo di Giacomina scomparve e la sua essenza tornò nelle profondità della terra.
    Josele da quel giorno decise di raggiungere la su amata e di trovare un modo per salvarla dagli elfi. Si calò nuovamente nella grotta e raggiunse un labirinto di laghi, fiumi e cascate al cui termine ritrovò Giacomina. La ragazza era tenuta prigioniera in una buca profonda, ma Josele aveva una corda per poterla salvare. Nuovamente lei gli parlò degli elfi, che l'avevano rapita per punire suo padre Hèberle, il più abile boscaiolo dell'altopiano, reo di aver abbattuto troppi alberi della foresta di Cesuna: il destino di Giacomina era quello di diventare un'anguana, una ninfa protettrice della natura e dei corsi d'acqua e l'unico modo di sfuggire a quella sorte era salire sulla "nave delle evanescenze addormentate". La mitica nave compiva un solo viaggio all'anno, in concomitanza con lo scioglimento delle nevi, e conduceva le anguane addormentate dalle profondità della terra alle acque superficiali in cui fino al nuovo gelo potevano vivere nelle acque della superficie.
    Purtroppo le fanciulle come lei, se avessero compiuto quel viaggio, avrebbero dovuto passare attraverso uno stretto passaggio che avrebbe trasformato le loro gambe in piedi caprini ritorti. Josele non si perse d'animo e con un espediente aiutò Giacomina a tornare alla sua amata superficie: ricoprì le sue gamba con muschio e felci e quando la fanciulla attraversò lo stretto passaggio ne uscì senza i piedi deformi.
    Ma la loro avventura, pur terminata con successo, aveva un finale amaro: alla loro uscita dalla grotta l'altopiano era cambiato e gran parte della foresta era stata abbattuta per lasciare spazio a case e campi coltivati. Questo era accaduto perchè il tempo nelle grotte, non scandito dalla luce del sole, si rallenta fino quasi a fermarsi; a dimostrazione di ciò all'entrata della voragine i due trovarono una lapide erosa dal tempo che portava incise queste parole:

    «In dizar tif loch
    zo vennen Giacomina
    is-se smariert Josel
    wàllemar vo’ Lèmerle.»

    (In questo profondo buco
    per trovare Giacomina
    scomparve Josele
    boscaiolo del Lèmerle.)


    Una leggenda molto suggestiva, non c'è che dire. Le credenze locali sono vive ancora oggi e il Giacominerloch è ancora visto con timore da chi abita nelle zone. Forse proprio la sua aria sinistra e la paura che gli abissi incutono nella gente, ha portato molti a credere che nella grotta ci siano fantasmi inquieti che di tanto in tanto emettano urla spaventose dalle profondità. I geologi hanno la spiegazione delle "grida" e dei rumori mostruosi che giungono da caverne come queste: si tratterebbe delle correnti d'aria che nei meandri amplificano le onde sonore e le distorcono creando suggestivi effetti sonori; più difficile è spiegare l'enorme quantità di orbs che molti hanno visto sia all'interno che nelle vicinanze del Giacominerloch; c'è anche chi ha testimoniato di spettri a figura intera, una sorta di processione di anime che nelle notti estiva esce per dissolversi sull'altopiano.
    Infine c'è un terribile sospetto dei veneti che nelle profondità vi siano effettivamente anime perdute: si dice (ma non è mai stato provato), che durante le due guerre mondiali le voragini come il Giacominerloch, venissero usate come fossa comune per i morti di cui non si aveva tempo per la sepoltura. La paura di epidemie era tale che ci si sbarazzava dei cadaveri in fosse comuni, ma spesso non si aveva nemmeno il tempo di scavarle e quindi si usavano questi busi che erano già "pronti all'uso".
    Il Giacominerloch, sebbene sia oggi oggetto di mole attenzioni, non è ancora stato esplorato interamente; c'è da sperare che i sospetti su di esso siano solo tali.

    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
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    LA LEGGENDA DI MANOPELOSA



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    Ogni regione italiana ha una serie di leggende legate alle streghe e alla dura repressione che la Chiesa ha operato per mettere fine all'esistenza di migliaia di persone, il più delle volte innocenti. Nel tempo, dopo la fine della caccia alle streghe, quegli eventi storici sono sfociati appunto in leggende e storielle fantasiose da raccontare attorno ad un fuoco tra amici.
    Qui vi riporto una leggenda raccontata per lo più nel basso Piemonte, ma sono certo che alcune versioni siano anche note in molti altri luoghi d'Italia. Faccio solo una precisazione: in realtà qui non parlo di streghe (o stregoni perché in realtà è un maschio il cattivo), ma di "masche", ovvero di persone erroneamente confuse con le streghe, ma per molti aspetti diverse (ad esempio non sono legate al diavolo o alla Chiesa). Per quel che ci riguarda possiamo però identificare il cattivo di questa storia come uno stregone.
    C’era una volta un uomo chiamato Garun, non bello, ma soprattutto cattivo, malvagio fino al punto da mandare in disgrazia molta gente in paese imprestando loro soldi e pretendendo la restituzione con interessi impossibili da saldare; arricchitosi fino ad esser "sazio" di soldi, decise di ottenere ciò che ancora non era riuscito ad avere: una moglie che volesse stargli vicino per il resto della vita.
    Non era la prima volta che Garun scendeva in paese e far la corte alle giovani contadine, ma tutte le volte che qualcuna provava a conviverci qualche tempo, attratta dai soldi che aveva accumulato l'uomo, non tornava più in paese. In paese si diceva che fosse un mascone cattivo e nessuno si spiegava come mai l’uomo restasse sempre solo nonostante le tante donne che si presentavano al suo cospetto e che poi, misteriosamente, scomparivano. L'uomo si giustificava dicendo che le donne scappavano lontano rubandogli parte del suo tesoro.
    Quel giorno una nuova ragazza gli si presentò decisa a proporsi come moglie fedele e devota. Il suo nome era Marina ed era la figlia di un contadino che, come tanti, stava attraversando un brutto periodo di carestia: in quel modo sperava di salvare l'attività dei genitori e riuscire a vivere in maniera decorosa.
    Garun non era indifferente alla sua bellezza, ma sapeva bene che tutte quelle che ci avevano provato prima di lei avevano disubbidito ai suoi ordini e lui, da uomo prepotente e malvagio, voleva solo una donna che eseguisse ogni suo ordine.
    L’uomo la guardò attentamente e con voce profonda le disse:
    «Per diventare mia moglie dovrai superare una prova e solo dopo io avrò la certezza che tu sarai mia per sempre. La prova è di ubbidienza e fedeltà, ma sin da ora ti dico che se non la supererai morirai come sono morte tutte quelle che ti hanno preceduto e che mi hanno miseramente ingannato.»
    Non per avidità, ma per esigenza la ragazza annuì ed accettò di essere sottoposta alla prova. Garun la caricò sulla sua carrozza e la portò al suo castello.
    «Questo è il mio castello; ci sono più di 100 stanze e in alcune di esse custodisco tesori di inestimabile ricchezza. Tutto questo sarà tuo se mi sarai fedele!»
    Per darle dimostrazione delle sue intenzioni il mascone l'accompagnò in una stanza piena di gioielli, oro e pietre preziose e poi le fece aprire un enorme armadio all'interno del quale c'erano vestiti e sete pregiatissime da valore inestimabile.
    «Ora ti darò le chiavi di tutte le stanze del castello, ma le potrai aprire tutte tranne una. Vedi quella in fondo al corridoio? Voglio che rimanga chiusa e che tu non veda mai cosa contiene quella stanza. Mi raccomando: non fallire questa prova di ubbidienza e di carattere, Marina!»
    «Sì, mio Signore.»
    Il giorno dopo l’uomo uscì dicendo che andava a riscuotere del denaro da alcuni a cui lo aveva prestato e che sarebbe tornato a sera e Marina, rimasta sola con le chiavi, iniziò a visitare tutto il castello. Aprì una porta dopo l’altra e la sua meraviglia alla vista di tanto oro e oggetti preziosi cresceva ad ogni porta che apriva. Ma assieme alla meraviglia cresceva anche la curiosità e il desiderio di scoprire cosa ci fosse oltre quella porta. Come un tarlo, quel divieto le rodeva dentro: Marina girava e rigirava tra le mani la chiave di quella porta proibita e dentro di se si combatteva una dura battaglia decisionale.
    Alla fine arrivò alla conclusione che essere moglie di quell’uomo voleva anche dire dover condividere con lui ogni segreto. Così girò la chiave nella toppa ed aprì.
    Ciò che vide la fece quasi svenire: nella stanza le pareti erano sporche di sangue e sul pavimento c'era una grossa pozzanghera rossa; dal soffitto pendevano molte teste di ragazze, che nient'altro erano che le povere sventurate che l’avevano preceduta nel tentativo di godere delle ricchezze di Garun. Quella vista fece sobbalzare Marina che lasciò cadere la chiave a terra; raccogliendola si sporcò di sangue, ma la paura era tanta che non pensò alle conseguenze e richiuse la porta alle sue spalle.
    Marina tentò di mantenere la calma, e cercò di pulire il vestito dal sangue: ogni suo tentativo fu vano perchè Garun aveva magicamente incantato il sangue affinchè non potesse essere lavato in caso qualcuno avesse violato il suo ordine. Strofinò con forza e lo lavò più volte sotto il rubinetto, ma niente servì a togliere le macchie di sangue dai vestiti e dalla chiave.
    «Marina, Marina dove sei? Cosa hai fatto? Sei sporca di sangue… Sei entrata nella stanza proibita! Hai disobbedito al mio ordine; non sei degna di diventare mia moglie e ora dovrai fare la stessa fine delle altre!»
    Marina si inginocchiò e lo supplicò:
    «Ti prego, mio Signore, salvami la vita! Ti giuro non dirò mai niente a nessuno: sarà il nostro segreto! Sarò tua per sempre e ti ubbidirò per tutta la vita, ma dammi un’altra possibilità. Te ne prego, mio Signore!»
    Il mascone era cattivo e spietato, ma per Marina aveva un debole perché lei era la più bella che aveva accettato di diventare sua moglie. Le suppliche della ragazza alla fine lo convinsero:
    «E va bene, Marina: ti voglio dare un ultima possibilità, ma questa volta se vuoi salva la vita non devi fallire la prova.»
    Garun prese da un cassetto un cofanetto e da questo prese "Manopelosa", una zampa di coniglio dal pelo bianco come la neve.
    «La vedi questa? Voglio che tu prima di domani mattina la mangi. E questa volta non fare la furba: ti avverto che Manopelosa ha poteri magici ed è capace di dirmi sempre dove si trova. La ragazza che ti ha preceduto anziché mangiarla l’ha buttata nel pozzo ed io quando la sera sono tornato me ne sono accorto. Questa volta se mi ingannerai raggiungerai tutte le altre che ti hanno preceduto!»
    Il mascone diede Manopelosa a Marina che scoppiò in un pianto disperato: solo l'idea di ingoiare quella cosa la faceva inorridire, ma ancor di più temeva di essere costantemente controllata da Garun in ogni suo movimento. Quando il mascone ripartì il mattino seguente le disse che sarebbe nuovamente tornato di sera e Marina iniziò a domandarsi cosa fare di Manopelosa.
    «E adesso cosa faccio? Ovunque la metta, ovunque la butti, Manopelosa si farà trovare. È talmente disgustosa che non la posso nemmeno guardare, ma se scappo Garun mi ucciderà! Cosa posso fare?»
    Alla fine le venne un idea: corse in cucina e si legò Manopelosa in vita con una corda e la nascose con un grembiule che si legò in vita. Infine mise alla prova la sua idea e chiamò la zampa di coniglio a voce alta.
    «Manopelosa, dove sei?»
    «Sono nella pancia di Marina!» rispose una voce stridula.
    Marina allora attese pazientemente la sera e l'arrivo di Garun. Quando il mascone rientrò per prima cosa chiamò subito Manopelosa.
    «Manopelosa, manopelosa, dove sei?» "
    «Sono nella pancia, nella pancia di Marina!»
    «Nella Pancia? Allora hai davvero mangiato Manopelosa, Marina. Brava! Hai superato la prova a ora meriti di diventare mia moglie!»
    Fu così che Marina si salvò la vitae riuscì a vivere per tutta vita in ricchezza e ad aiutare la sua famiglia. Quanto a Manopelosa lei rimase sempre legata in cinta della ragazza, nascosta da un grembiule o sotto i suoi vestiti.


    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
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    MONTPELIER HILL, LA COLLINA DELLE ANIME INQUIETE



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    Una delle nazioni che mi piacerebbe tanto visitare è l'Irlanda e i suoi luoghi ricchi di folclore, leggende e tradizioni. Credo che solo immergendosi in quell'atmosfera a volte magica, a volte un po' macabra si possa comprendere fino in fondo i misteri di cui è imbevuta. Ma non si tratta sempre di credenze o leggende: a volte la storia dei luoghi è perfino più suggestiva e l'ipotesi dell'occulto o del magico ne è solo la naturale conseguenza.
    Nelle vicinanze di Dublino il complesso montuoso lascia spesso spazio a colline isolate e una di queste è Montpelier Hill, conosciuta dai locali come "collina infernale" o "collina maledetta". Questa altura, di poco più di 380 m, è proprio uno di quei casi che ho appena citato, dove è stata la storia a creare l'atmosfera lugubre e paurosa che vanta.
    Oggi Montpelier Hill è pressochè disabitata, ma circa due secoli fa, un po' per la zona elevata dal bellissimo panorama, un po' perchè l'aria di montagna faceva credere di riuscire a evitare molte epidemie, alcuni irlandesi erano soliti costruire la loro dimora e vivere di pascoli e agricoltura.
    Nel 1725 un ricco uomo d'affari di nome William Conolly decise di acquistare quasi l'intera sommità della collina e di iniziare a costruire diversi edifici, uno anche per se e la sua famiglia. Le costruzioni principali furono due: Shooting Lodge, che poi prese il nome di Hellfire club, e Steward’s House, poi divenuta Killakee House.
    Shooting Lodge fu la residenza dei coniugi Conolly, che si ritirarono lì nella speranza di trovare un po' di pace allargare la famiglia con qualche figlio, che purtroppo non giunse mai. Sin dalle prime settimane la costruzione però iniziò a creare più problemi del previsto: gli operai fermarono l'edificazione quando venne scoperto un profondo cunicolo sotto la base dell'edificio, un luogo sacro per gli antichi nel quale c'era un cimitero con numerosi tumuli. A dimostrazione della presenza di antiche tombe oggi ci sono diversi studi e scavi che hanno confermato che su quella collina i primi abitanti della regione seppellivano i loro defunti e la consideravano un luogo sacro.
    Uomo scettico e soprattutto molto pratico, Conolly non li lasciò convincere dai superstiziosi e diede ordine agli operai non solo di proseguire con i lavori, ma anche di utilizzare quelle pietre trovata per costruire la sua casa, in modo da risparmiare anche sui materiali.
    E cosa succede in questi casi nei film horror o nelle serie TV quando si disturba il riposo dei morti? Cose tremende ovviamente.
    Trasferitisi nella loro nuova dimora, i Conolly iniziarono ad avere problemi di salute: la moglie William prese un brutta bronchite che la tenne a letto per molto tempo e lo stesso proprietario cadde da cavallo davanti casa rompendosi una gamba. Ma non è tutto: alcuni mesi dopo il loro insediamento una tempesta scoperchiò interamente la loro casa, costringendoli a scappare via e a rifugiarsi a Steward’s House.
    Gli abitanti delle zone limitrofe, soprattutto quelli che avevano consigliato la coppia di desistere dal continuare a disturbare il sonno dei defunti, interpretarono l’accaduto come una maledizione lanciata dagli spiriti di Montpelier Hill, e a conferma di ciò giunse la morte di Conolly dopo pochi anni in circostanze misteriose.
    Katherine Conyngham, la vedova di Conolly, volle andarsene da Montpelier Hill e preferì dare in affitto la sua residenza, nel mentre ristrutturata, di Shooting Lodge. Ad ottenerne le chiavi fu un gruppo di uomini che si presentò come una comunità di aristocratici annoiati; in realtà si trattava dei membri dell’Hellfire Club di Dublino.
    L’Hellfire Club nacque come alternativa (ma soprattutto come culto opposto) alla religione cristiana: la loro dottrina prevedeva quasi ogni cosa vietata o punita dall'ancor rigido cristianesimo, come orge, scommesse clandestine, contrabbando di alcool e messe sataniche. Quando nel 1721 un regio decreto ne mise in dubbio la morale e l’eticità, l’Hellfire Club venne chiuso, ma i suoi membri si sparsero per tutto il Regno unito e anche oltre, creando gruppi più piccoli, comunque molto attivi. uno di quei gruppi fu appunto quello che si ritrovò costantemente nella casa dei Conolly.
    Alcuni mesi dopo l'insediamento dell'Hellfire Club (da cui assunse il nome la costruzione) l'intera Montpelier Hill prese fuoco in un vastissimo incendio che richiese giorni per essere domato. Alcune malelingue affermarono che furono gli stessi membri del club ad appiccarlo con lo scopo di spaventare la gente e aggiungere un'aura di terrore al già profondo timore di chi abitava quelle zone.
    L’Hellfire Club fu un punto di ritrovo per gente con pochi scrupoli e soprattutto alimentata dal desiderio di evadere la rigide regole imposte dalla società: molti membri erano esponenti di case aristocratiche e politiche e lì, sulla quasi abbandonata collina a pochi chilometri da Dublino, potevano abbandonarsi a orge sfrenate, bevute di whisky, perversioni senza freni e ogni tipo di attività illegale, anche l'omicidio. Si dice infatti che molte prostitute non raggiunsero mai valle dopo essere state ingaggiate per una notte all'Hellfire Club.
    Pare che l'incendio uccise molte persone, anche tra gli stessi membri del club; nemmeno Shooting Lodge fu risparmiata e, nonostante i tentativi di salvarla, subì danni troppo ingenti per poter essere nuovamente abitata. Gli adepti dell’Hellfire Club a quel punto si trasferirono nell'altra residenza Conolly, la Killakee House, che rimase la loro definitiva residenza fino a quando anche quella comunità si sciolse e si disperse.
    Tra le molte leggende che si raccontano sull'Hellfire Club c'è quella del gatto indemoniato: il gruppo teneva come mascotte una bellissimo gatto nero che spesso gironzolava anche in prossimità della case dei contadini della zona; molti però se ne tenevano alla larga e pensavano che il felino fosse venerato dagli adepti della setta come la reincarnazione di Satana. A dimostrazione della sua identità infernale si diceva che durante le riunioni veniva spesso lasciato libero un posto a sedere per il demonio e il gatto era solito acciambellasi su quello scranno vacante. Tra i molti fenomeni paranormali che ancora oggi avverrebbero su Montpelier Hill ci sarebbe anche un grosso gatto nero con gli occhi infuocati che si aggirerebbe nei pressi Killakee House: si crede che un giorno un adepto ubriaco abbia cosparso la bestiola di whisky e gli abbia dato fuoco: il gatto scappò e scomparve nella boscaglia circostante, ma riapparirebbe di tanto in tanto sotto forma eterea per portare sfortuna o disgrazie a chiunque tenti di avvicinarlo.
    Con l'abbandono della collina da parte dell’Hellfire Club, Killakee House fu per alcuni anni la residenza di un guardiano, ma poi fino al 1968 rimase disabitata. L'acquistarono Nicholas e Margareth O’Brien che la trasformarono in un ristorante, ma negli anni '80 anche quell'attività cessò e tornò a diventare una casa in stato di abbandono.
    Una storia piuttosto travagliata quella di Montpelier Hill, e come ci si aspetterebbe è il preludio di eventi "strani" e fenomeni paranormali che ancora oggi avverrebbero all'interno o nei pressi delle due principali costruzioni, anche se Shooting Lodge è poco più che un mucchio di ruderi.
    A Dublino, se doveste chiedere di Montpelier Hill, molti vi parlerebbero di sacrifici di vergini compiuti anche di recente da sette sataniche che periodicamente si riunirebbero per celebrare riti sull'altura; vi direbbero anche di alcuni discendenti dei membri dell'Hellfire Club che si riunirebbero in date per loro importanti per sacrificare animali e accendere falò e celebrare stani riti attorno ad esso; vi direbbero dei molti spettri che abitano i ruderi di Shooting Lodge, compresi alcuni uomini incappucciati eterei che nelle notti estive compirebbero una lunga processione attorno alla collina per poi tornare e sparire là dove vennero trovate le pietre tombali.
    C'è chi parla poi di una presenza demoniaca invisibile che sarebbe in agguato tra le macerie della casa e aggredirebbe chiunque si avvicini troppo: questa testimonianza la riportano in molti e affermano che capita spesso che qualcuno si senta afferrato per le caviglie o che si ritrovi dei graffi sulla pelle, o ancora che qualcosa afferri i capelli e li tiri violentemente.
    Qualcuno ha anche sentito l’urlo di una donna, forse una vittima dei ritrovi scellerati della setta; si parla anche dello spettro di un nano che, secondo la leggenda, venne arso sul rogo dai membri dell'Hellfire Club come tributo a Satana.
    Killakee House non è da meno: mentre era sotto la gestione degli O’Brien molti ospiti hanno testimoniato urla disumane nella struttura, un suono di campanelli proveniente dalle fondamenta, la figura evanescente di una piccola creatura a 4 zampe nera ( il famoso gatto infernale?); oggetti fluttuare e rompersi al suolo con violenza.
    Gli stessi O’Brien in un'occasione parlarono dell'apparizione di due donne nude con strani simboli sulla pelle, probabilmente sacerdotesse delle messe nere che venivano svolti in quei luoghi.
    Chiudo l'articolo con un aneddoto che si racconta molto spesso a Dublino e al quale la gente da molto peso.
    Tornando all'epoca del club, si dice che uno dei contadini della zona fece una scommessa con alcuni suoi amici e per dimostrare il suo coraggio di notte andò a spiare cosa facevano gli adepti a Killakee House. Da una finestra vide molte persone vestite con un saio nero, la maggior parte di loro ubriachi o in atti osceni. La cosa che però lo terrorizzò fu una gruppo di persone sedute attorno ad un tavolo che giocavano a carta con un uomo che al contrario era vestito in modo formale ed elegante: quando l'uomo abbassò lo sguardo a guardare sotto il tavolo vide che lo straniero aveva zoccoli da caprone al posto dei piedi!
    Concludendo, possiamo sicuramente dire che Montpelier Hill sia ricca di vicende storiche, leggende, dicerie e perché no, anche di fenomeni "strani"; la fama di essere un luogo infestato continua ad ammantare la collina e forse necessiterebbe un'attenzione maggiore da parte degli studiosi del paranormale.

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    SARAH TILLINGHAST, LA VAMPIRA DEL RHODE ISLAND



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    Non molto tempo fa ho scritto un articolo intitolato "Mercy Brown, la vampira del Rhode Island". No, non mi sto confondendo: questa vicenda non ha nulla che fare con quella di Mercy Brown e anche se non è molto meno famosa in un certo senso ricalca più l'ideologia classica dei vampiri.
    Oggi si sa per certo che il famoso Bram Stoker prese spunto dalla vicenda di Mercy perché tra i suoi appunti vennero trovati stralci di giornale che riportava la vicenda del corpo incorrotto della donna, ma è probabile che abbia consultato anche questa vicenda per ispirarli al suo capolavoro "Dracula". Leggendo l'articolo capirete il perchè.
    Partiamo dalla tubercolosi: è una malattia mai debellata e ancora oggi affligge milioni di persone (soprattutto nei paesi poveri) e spesso le porta ad una morte atroce. I malati di TBC diventano pallidi, gli occhi si iniettano di sangue e molte volte la malattia degenera in emorragie e perdite di sangue da bocca e orecchie. Non a caso fino a metà del 1900 in America era chiamata "malattia del vampiro".
    Siamo nel Rhode Island, precisamente nei dintorni di Providence e correva l'anno 1799. Sarah Tillinghast era una 19enne, sesta di 14 figli, ma purtroppo aveva già perso 2 fratelli di "consunzione" (la tubercolosi al tempo veniva chiamata così perché i contagiati morivano dopo giorni di rifiuto del cibo e prosciugati dei fluidi vitali). Nonostante le tragedie la famiglia cercava di andare avanti e tutti si adoperavano per contribuire alle spese con piccoli lavori presso i vicini o per la comunità.
    Il tempo libero Sarah lo spendeva in maniera un po' macabra: le piaceva vagare nei piccoli cimiteri locali tra le tombe dei soldati rivoluzionari e sedersi sulle lapidi a leggere libri di poesie. Ci passava ore intere e quel suo comportamento fu presto notato dalla gente, che iniziò a starle alla larga. Fino ad allora la ragazza era semplicemente vista come "un po' strana" e in fondo nessuno aveva mai avanzato sospetti su di lei; fino a quando nel settembre di quell'anno la ragazza tornò a casa con la febbre altissima.
    Nel giro di pochi giorni la febbre ebbe la meglio su di lei e Sarah, divenuta pallidissima e smunta, morì nel peggiore dei modi: con un ultimo sbocco di sangue. La consunzione aveva preso anche lei.
    Venne seppellita nel mausoleo di famiglia, di fianco alle bare dei suoi fratelli che l'avevano preceduta, ma i genitori non ebbero nemmeno il tempo di metabolizzare il lutto che in casa avvenne il primo episodio strano. Un paio di settimane dopo James, uno dei fratelli si Sarah, si svegliò in piena notte urlando terrorizzato e quando i genitori riuscirono a calmarlo lui disse loro che Sarah gli si era seduta sul suo petto e lo aveva fissato con uno sguardo diabolico.
    I genitori non diedero molto peso a quelle parole e imputarono il fatto allo shock per la perdita della sorella. La mattina, quando James scese a fare colazione, era incredibilmente pallido in volto e barcollava; continuava a parlare di Sara e di quello spaventoso sorriso che gli aveva mostrato quando era sopra di lui la notte. James nel giro di due giorni contrasse la stessa malattia, ma quella premonizione inquietò tutta la famiglia, che iniziò a credere che in qualche modo c'entrasse Sarah.
    Il bambino morì una settimana dopo, pallidissimo e con gravi perdite di sangue, ma quello era solo l'inizio di una serie di morti: nel giro di due mesi morirono altri due figli, sempre con gli stessi sintomi, e entrambi dissero che si erano svegliati di notte vedendo Sarah sopra di loro con un sorriso diabolico. Morirono poi altri due dei figli dei Tillinghast e l'epidemia si sparse in tutta la comunità, iniziando a mietere vittime di ogni età in tutta Providence.
    I Tillinghast, estremamente superstiziosi, durante una messa dissero che la loro figlia Sarah tornava dalla tomba per apparire ai fratelli e succhiare la loro linfa vitale e a dimostrazione ognuno di loro prima di contrarre il morbo aveva visto la sorella sopra di se. La voce si diffuse attraverso la città e tutti si convinsero che quell'epidemia fosse dovuta a "Sarah la vampira". Ad appesantire l'accusa giunsero le testimonianze dei guardiano dei cimiteri e della gente che l'aveva vista più volte seduta sulle tombe e ciò sviluppò una vera e propria psicosi di massa.
    Molte delle famiglie delle vittime di tubercolosi affermarono che la ragazza era apparsa loro in sogno o come fantasma e tutti si convinsero che Sarah fosse la causa di tutto. La cosa peggiore fu che perfino Honour Tillinghast, la madre di Sarah, venne convinta dalle amiche che tutti i suoi bambini morti si erano ammalati per colpa di sua figlia e la donna fece pressione sul marito affinchè si aprisse la tomba per controllare se Sarah era ancora al suo posto.
    Quando 18 mesi dopo la morte di Sarah anche Honour si ammalò, Snuffy Tillinghast, il marito, chiese l'autorizzazione per aprire la tomba e riesumare i corpi dei suoi figli. Una folla si unì a lui e tutte le bare della tomba vennero scoperchiate: a differenza degli altri fratelli il corpo di Sarah era quasi intatto, a parte un rivolo di sangue rappreso che usciva dalla bocca. Non c'era dubbio: Sarah era un vampira e bisognava porre termine alla maledizione che affliggeva ormai tutta la comunità.
    Lo stesso genitore con un coltello estrasse il cuore di Sarah e venne celebrato un rito di purificazione in cui fu bruciato e le ceneri sparse nella tomba nuovamente benedetta.
    Sorprendentemente Honour si riprese e riuscì a sconfiggere la malattia e, sebbene a Providence morirono molte centinaia di persone do quella celebrazione, nessuno più imputò le morti alla vampira Sarah Tillinghast.

    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
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    Paranormale: sono state catturate in un video le immagini di un presunto fantasma



    Un gruppo di ragazzi che transitava fuori ad un cimitero avrebbe ripreso le immagini di un fantasma.

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    Ultimamente circolano sul web molte notizie che riguardano il #paranormale. Dalle ricerche universitarie su eventuali apocalissi zombie, a video di spettri che perseguitano alcuni individui, sono davvero tante le testimonianze che attesterebbero l'esistenza dei fantasmi. Nonostante questo, sono ancora molti gli scettici che, giustamente, danno spiegazioni scientifiche ai fenomeni paranormali. Pochi giorni fa è diventato virale un video che riprenderebbe uno spettro aggirarsi all'interno di un cimitero. Questa è la prova che i fantasmi esistono?

    Fantasmi e cimiteri
    La scena è praticamente un cliché del cinema horror. Nel video è possibile scorgere una figura che insegue i ragazzi che hanno ripreso il video, vestita con un lungo cappotto fuori moda. Come riporta il The Mirror, la figura non è molto distinta, poiché il luogo era molto buio e la qualità del filmato molto bassa. Non è ancora chiaro quale fosse il cimitero in cui è stato ripreso il fantasma, ma dalla descrizione del video è possibile apprendere che le riprese sono state girate da un'automobile in movimento.



    Riprese paranormali?
    E' doveroso sottolineare che benché siano in molti quelli che sostengono che il video sia originale, siccome non ci sono segni di contraffazione, bisogna rimanere con i piedi per terra. Infatti, è possibile che la figura del fantasma che appare continuamente nel video sia solo un riflesso della lente. Ma questo non è l'unico giallo che non sembra poter essere risolto nel mondo del paranormale. Infatti, un altro caso che sta tenendo banco da parecchio tempo è quello dell'Old Inn. Dopo l'elenco pubblicato dal The Mirror dei fantasmi che infestano un antico ospedale inglese, gli esperti di paranormale stanno tentando di vederci chiaro sugli strani eventi che si susseguono incessantemente nel locale britannico, chiamato appunto Old Inn. Come sempre sta a voi scegliere in cosa credere, rimanendo però sempre con i piedi per terra e non abbandonandosi a superstizioni e paure inutili. A voi i commenti.

    Fonte: it.blastingnews.com
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    Benvenuta anche da parte mia ;)
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    I NIGHT CRAWLERS



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    Nei piccoli paesini e città dell'entroterra della California da secoli si tramanda una leggenda su creature provenienti da un altro pianeta che durante la notte si aggirano nei boschi. Hanno l'aspetto di due gambe sormontate da una testa piccolissima ed oggi sono conosciuti come "Night Crawlers".
    Queste creature abiterebbero la vasta zona boschiva da ben prima che l’uomo facesse la sua comparsa e compaiono in diverse rappresentazioni dei nativi americani.
    I discendenti dei nativi oggi continuano non solo a tramandare la leggenda, ma anche a celebrare queste creature con feste e riti: i Night Crawlers sono ritenuti essere quasi sacri e c'è un profondo rispetto sia per loro che per chiunque affermi di averli incontrati perchè sono creature silenziose e sfuggenti, sebbene non sembra che temano l'uomo. Incontrare uno di loro è ritenuto quasi un onore.
    Gli abitanti delle zone nei pressi dello Yosemite Park e della città di Fresno da molto tempo sono a conoscenza di queste misteriose creature, tanto da "onorarle" con raffigurazioni di legno lungo strade e zone boschive e addirittura con una notte a loro dedicata, la "Notte dei Crawlers", in cui con falò e riti neopagani festeggiano una convivenza pacifica che si ha da sempre tra gli abitanti del luogo ed i Crawlers stessi.
    I Crawlers sono descritti come creature altre tra gli 80 cm e 1,30 m, di forma umanoide ma della quale c'è solo la metà inferiore con lunghe gambe esili e senza braccia distinguibili. Dai filmati e dalle foto di questi esseri sembrano di colore bianco o che vestano una specie di mantello bianco e alcuni li hanno associati a particolari tipi di alieni grigi. Secondo le descrizioni, questi esseri non possiedono ne busto ne arti superiori: sarebbero infatti composti unicamente da un paio di lunghe gambe che terminano in una piccola testa.
    Secondo i nativi americani i Night Crawlers sono visitatori della Terra da millenni e provengono da un pianeta per lo più paludoso facente parte della costellazione di Orione. Questi alieni sarebbero qui sulla Terra insegnare all'uomo il legame con la natura e, successivamente, portare la pace e l'armonia sul pianeta.
    In tempi moderni si parla di Night Crawlers dal 1931, quando un gruppo di archeologi trovarono nel deserto della California alcuni strani disegni, molto simili alle linee di Nazca ( quindi visibili nell'insieme solo dal cielo) che descrivono uno strano essere con le gambe lunghe ed una testa piccola. La figura misurava più di 160 m ed assomiglia incredibilmente alle creature catturate nei video tra il 2007 al 2011.
    Già, in effetti io ho scritto molto su di loro, ma ciò a cui volevo giungere erano proprio 3 riprese di telecamere di sicurezza che hanno immortalato strani esseri vagabondare nei pressi degli insediamenti umani.
    Fino al 2007 Night Crawlers erano considerati una leggenda, o meglio creature scomparse da tempo di cui i nativi americani avevano una grande stima. Ma nel novembre 2007 nella periferia di Fresno ( poco lontano dal Yosemite Park) una telecamera di sorveglianza notturna ha ripreso due di loro mentre camminavano attraverso il cortile di una casa privata.
    Ka cosa stupì e non poco, ma venne confermata e si ripetè 4 anni dopo, il 28 marzo 2011 nel Parco Nazionale di Yosemite. Due delle telecamere di sorveglianza del parco filmarono 2 "Night Crawlers" mentre passeggiavano tranquillamente all'interno del parco. La telecamere li registrarono alle 2:17 del mattino. Non avevano spalle, ne un torso, le gambe erano molto lunghe e si muovevano goffamente. Le due creature erano di dimensioni diverse, pur avendo la stessa struttura fisica.
    Questi esseri sono più o meno le stesse figure rappresentate nelle opere di legno e delle leggende tramandate dagli abitanti del luogo.
    Questi filmati hanno suscitato grande scalpore tra i ricercatori del mistero: analizzati da vari studiosi, e persino da trasmissioni televisive come “Fact or Faked”, sono stati considerati autentici, poichè non sono emerse tracce di alterazione digitale. La trasmissione ha cercato di confutare le creature con diversi esperimenti in cui imitavano il movimento e la struttura delle creature riprese con attori e macchinari appositamente progettati, ma il risultato non fu mai uguale.
    In ogni caso gli studiosi del fenomeno hanno preferito prendere le distanze da queste creature, affermando che gli elementi per avvalorare o smentire l’esistenza dei Night Crawlers sono ancora troppo pochi. Per ora si limitano a considerare l’esistenza di queste creature una leggenda.

    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
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