IL MONASTERO DEI MONACI DEL DIAVOLO

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    I'm the Legend

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    IL MONASTERO DEI MONACI DEL DIAVOLO



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    In provincia di Salerno, nei pressi di Sicignano degli Alburni, c'è un antico monastero, oramai preda della vegetazione che ogni anno se ne prende un pezzo. La costruzione risale al 1600 e un tempo era abitata dai frati benedettini che conducevano una vita tranquilla e serena, ma qualcosa presto turbò quella vita riparata, qualcosa di talmente orribile da far si che venisse ricordata come il "monastero dei monaci maledetti".
    Da ora in poi dovremo far conto di ascoltare una storiella perchè dei frati del tempo sono rimaste ben poche testimonianze. Al contrario la gente del luogo ancora oggi tramanda la leggenda che ha portato il monastero ad assumere questa inquietante nomea a metà del 1700.
    Si narra infatti che all'interno di quel monastero iniziarono a sparire molte persone, compresi i frati, e che molti abitanti delle zone vicine vennero trovati morti e mutilati nei campi vicini. Tutto ebbe inizio nei primi anni del XVIII secolo, quando un giorno al portone del monastero si presentò un mendicante.
    Il poveretto non era di quelle parti, ma era in evidente difficoltà e malnutrito. I frati lo accolsero al monastero e lo rifocillarono e lui chiese loro accoglienza promettendo di adoperarsi per aiutarli nei lavori di tutti i giorni.
    I monaci lo accolsero e ben presto l'uomo divenne un tuttofare all'interno del monastero. L'impegno dell'uomo era davvero notevole e addirittura egli con il tempo prese i voti divenendo a tutti gli effetti uno di loro.
    Ma l'uomo, che una volta era un mercante di pesce, non si era mai abituato alla vita casta e rigorosa dei frati, così avvenne che, pur essendo monaco, si innamorò di una giovane contadina del posto. I loro incontro avvenivano nella totale segretezza, spesso nascosti nei sotterranei del monastero o nei campi col favore delle tenebre.
    Sbocciò una vera storia d'amore che si protrasse fino ad una loro disattenzione portata dalla foga dei sentimenti.
    Scoperti da un monaco in una notte insonne, i due vennero condotti dinnanzi all'abate che sanzionò per loro una punizione durissima: l'uomo venne imprigionato nelle segrete per diversi mesi in espiazione delle sue colpe e la donna, nell'intenzione di farle confessare di essere una strega ed aver ammaliato un uomo di fede, fu uccisa sotto le atroci torture inflittele.
    Passarono gli anni e l'uomo. mostrandosi agli occhi degli altri frati pentito, venne liberato e tornò ai suoi compiti. E fu allora che il male si prese il monastero. L'uomo iniziò a vendicarsi con chi aveva ucciso la giovane donna, gli stessi monaci che lo avevano accolto e salvato da morte certa. Nel monastero iniziarono ad accadere morti misteriose, come annegamenti nel pozzo, impalamenti con le pertiche dell'orto, cadute dai camminamenti e strani incidenti con il camino.
    Ma una volta morti tutti gli aguzzini della donna le morti non cessarono: l'uomo intenzionato ad una vendetta più vasta, che giungesse direttamente al Clero di Salerno, continuò ad uccidere i suoi compagni con l'intento di scalare le cariche fino a divenire il priore del monastero. Ebbene, egli ottenne ciò che voleva.
    Da allora i restanti monaci dovettero sottostare alla supremazia del monaco maledetto e assecondarlo nelle sue decisioni, oppure scomparire come gli altri.
    La notizia di quanto accadeva tra le mura del monastero però si diffuse e gli abitanti chiesero al re di intervenire e far luce sulla scomparsa dei monaci. Il re intervenne e il priore fu scoperto: per dare una giusta punizione e ripristinare l'ordine il re fece impiccare il monaco alla quercia davanti il monastero stesso.
    La leggenda del monastero dei monaci maledetti si tramanda da secoli e la gente del luogo ritiene che il monaco maledetto continui ad aggirarsi nei pressi del monastero, sotto forma di figura evanescente o più spesso di orbs. Queste numerose segnalazioni, anche al giorno d'oggi, fanno sì che siano pochi i curiosi ad aggirarsi nelle vicinanze.

    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
     
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    Minga

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    Personalmente, ci andrei solo per la bellezza del posto.

    La storia in effetti è molto particolareggiata per essere totalmente credibile ma non sa neppure di fandonia.

    Che sia alla base di una delle fiabe italiane che Calvino raccolse nel 1956 in Fiabe Italiane?
     
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    Nobile nomade

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    Io amo questo genere di storie, il demonio è veramente astuto, ma è anche un vigliacco. Basta minacciarlo in nome di gesù Cristo, della Madonna, di San Giuseppe, di san Michele arcangelo e di san Pio da Pietrelcina e subito scappa via a gambe levate.
     
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2 replies since 19/6/2016, 08:53   485 views
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