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Selene_Moon.
Il ladro di Bagdad (film 1940)
Il ladro di Bagdad (The Thief of Bagdad) è un film del 1940 diretto da Ludwig Berger, Michael Powell e Tim Whelan, remake del film omonimo del 1924 da cui però diverge in molti particolari. Un'ultima versione omonima della storia è stata girata nel 1961.
Georges Périnal vinse l'Oscar alla migliore fotografia a colori, quello per la migliore scenografia andò a Vincent Korda mentre Lawrence W. Butler e Jack Whitney ottennero l'Oscar per i migliori effetti speciali.Trama
La città di Bagdad è retta dal giovane ed inesperto re Ahmad, da poco succeduto al padre; un giorno il suo gran Visir Jaffar lo convince ad uscire dal palazzo in abiti comuni ed a mescolarsi col popolo per capire quanto questo fosse infido e pericoloso (alla maniera di suo nonno Harun al-Rashid). Ma quando il giovane ritorna a palazzo, Jaffar lo fa gettare in prigione, per giustiziarlo il giorno successivo. Qui, Ahmad incontra Abu il ladro, discendente da una lunga dinastia di borsaioli, col quale riesce a fuggire.
Giunti a Bassora Ahmad vede nascostamente la principessa del posto, della quale s'innamora subito (ogni volta che usciva da palazzo le guardie colpivano chiunque non si nascondesse in casa, poiché il padre ne era assai geloso). Anche Jaffar arriva a Bassora, per chiedere la sua mano al di lei padre, il sultano. Questi è un anziano rintontito che colleziona costosi giocattoli; si lascia ammaliare dalle richieste di Jaffar dopo aver ricevuto in dono un cavallo meccanico capace di volare come Pegaso. Ahmad cerca di intromettersi nel fidanzamento, cercando di rivelare la natura malvagia di Jaffar, ma questi lo zittisce con una magia, facendo diventare lui cieco e Abu un cane. La principessa, che era fuggita su una nave, viene catturata dai mercanti di schiavi che la riportano a Bassora.
L'incantesimo che tiene prigionieri Ahmad e Abu si dissolverà solo quando la principessa cadrà nelle mani di Jaffar. Condotta a palazzo, la giovane cade in un sonno ipnotico da cui viene svegliata da Ahmad. Jaffar la porta allora sulla sua nave ma, quando vuole abbracciarla, la magia su il cieco e il suo cane si spezza. Tuttavia, grazie ai suoi inganni e alla sua magia, Jaffar riesce a convincere la principessa a liberarsi di Abu e Ahamd.
Abu si risveglia su una spiaggia e trova una bottiglia; apertala, ne esce un terribile e grandioso genio. Il genio afferma di volere uccidere il suo liberatore per ottemperare ad una propria promessa fatta durante la lunghissima prigionia, ma Abu riesce con la sua astuzia ad evitare la morte e a farsi concedere tre desideri. Con l'Occhio che tutto vede e per mezzo del tappeto volante, Abu riuscirà ad arrivare in tempo per sconfiggere Jaffar e far riunire i due innamorati.Scheda del film
Titolo originale The Thief of Bagdad
Lingua originale inglese
Paese di produzione Regno Unito, USA
Anno 1940
Durata 106 min
Colore colore (Technicolor)
Audio sonoro Mono (Western Electric Mirrophonic Recording)
Rapporto 1,37 : 1
Genere epico, fantastico, avventura
Regia Ludwig Berger, Michael Powell, Tim Whelan Alexander Korda, Zoltan Korda e William Cameron Menzies (non accreditati)
Soggetto Le mille e una notte
Sceneggiatura Miles Malleson Lajos Biró (scenario)
Produttore Alexander Korda Zoltan Korda e William Cameron Menzies (associati)
Casa di produzione London Film Productions (non accreditato)
Distribuzione (Italia) Minerva
Fotografia Georges Périnal
Montaggio Charles Crichton William Hornbeck (supervisore)
Musiche Miklós Rózsa (con il nome Miklos Rozsa) (musiche originali) Muir Mathieson: direttore musicale
Scenografia Vincent Korda
Costumi John Armstrong, Oliver Messel, Marcel Vertès Eugene Joseff (gioielli, non accreditato)
Interpreti e personaggi
Conrad Veidt: Jaffar
John Justin: Ahmad
Sabu: Abu
June Duprez: la principessa
Rex Ingram: il gigante (genio)
Miles Malleson: il sultano
Morton Selten: il vecchio re
Glynis Johns: (non accreditata)
Doppiatori italiani
Emilio Cigoli: Conrad Veidt
Giulio Panicali: John Justin
Gianfranco Bellini: Sabu
Lydia Simoneschi: June Duprez
Mario Besesti: Rex Ingram
Fonte: WikipediaScene dal film (ENG)
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