Ayrton Senna - I misteri di una leggenda

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Founder

    Group
    Admin Founder
    Posts
    2,223

    Status
    Offline

    Ayrton Senna - I misteri di una leggenda



    Sembrava invulnerabile, ma una serie di incredibili circostanze si intrecciarono perchè l'appuntamento con il destino si compisse...

    1827967_ayrton_senna



    Pilota straordinario in pista, uomo schivo, introverso e riflessivo fuori: di sicuro, guardando a ritroso il film della vita i Senna, le domande rimaste senza risposta sono tante, troppe. Dopo aver vissuto la sua vita da protagonista con sorpassi mozzafiato, vittorie conquistate ferocemente, sconfitte clamorose e polemiche roventi, la sua morte rimane ancora oggi avvolta in gran parte dal mistero.
    Il Gran premio di Imola del 1° maggio 1994 non doveva nemmeno corrersi, non dopo la morte di un altro pilota durante le prove: "ufficialmente", però, Ratzenberger non era morto in pista, ma sull'ambulanza che lo stava trasportando in ospedale. Un cavillo legale che autorizzò i giudici a far partire la corsa. Per Ayrton una corsa verso la morte. Pochi sanno che la sua monoposto venne "pressata" in gran segreto non appena fu dissequestrata dalla magistratura. Non è rimasto niente, nemmeno un frammento. perchè tanta fretta a farla scomparire? Quali segreti nascondeva quella vettura che non dovevano essere rivelati? nel 2007 scende il sipario sul "caso Senna", almeno dal punto di vista legale e pubblico: impossibile, infatti, dimostrare il dolo nell'incidente.

    3537335_ayrton_senna_2


    Ayrton Senna: Due mesi mesi prima della sua scomparsa, in pausa ai box



    Il processo fu scomodo e temuto, ma inevitabile, dato che erano le leggi di un Paese a imporlo. Forse, per questo, venne manipolato fin dall'inizio. Alcuni esponenti della Formula 1 fecero sapere che, in caso di condanna, i team non sarebbero più venuti in Italia a disputare i Gran Premi, e questo avrebbe comportato grosse perdite economiche a tutto il cosiddetto "circus" automobilistico. La sentenza fu "nessun colpevole", e la Formula 1 tirò un profondo sospiro di sollievo. Ma resta strano che la famiglia dello stesso pilota decise di non costituirsi parte civile salvo poi dichiarare, vent'anni dopo: "sono tutti colpevoli di quella morte".
    La versione ufficiale resta che l'incidente fu dovuto a un guasto tecnico, tragicamente casuale, ma che casuale forse non era. Come non notare le tante anomalie emerse gia nei primi istanti che seguirono l'incidente, come il piantone dello sterzo tagliato di netto e fotografato a terra accanto al corpo di Senna dalla rivista sportiva "Autosprint". Lo sterzo aveva ceduto alla forza delle sollecitazioni, ma pechè invece di essere sostituito prima della gara era stato "fatalmente" allungato e saldato manualmente? Inoltre nella curva della morte l'asfalto, messo sotto accusa da Senna stesso durante il test di prova che erano stati svolti due mesi prima, non era stato rifatto.

    E ancora. Il video integrale della camera car di Senna (visto da Bernie Ecclestone, Frank Williams e Francesco Longanesi, responsabile delle comunicazioni esterne della FIA: a circostanza venne poi smentita) che prima scompare per poi riapparire durante il processo, ma tagliato sapientemente in modo da oscurare la tragica sequenza dell'impatto. E le scatole nere con tutti i dati sulla telemetria mai più trovate. resta il fondato sospetto che le centraline portate in aula non fossero autentiche, ma sostituite: diversi testimoni, infatti, non le avrebbero riconosciute.
    Christopher Hilton nel suo libro "The Genius" definisce Ayrton una preda inafferrabile. Una preda che ha corso da sola sino al momento dell'arresto obbligato, a Imola.

    "Finchè la mia passione per la mia professione sopravvive, il mio sogno sopravviverà. Il giorno che questa passione comincerà a indebolirsi, il mio sogno finirà. la Formula 1 è un mondo di forti emozioni e personalità dove il debole non sopravvive".

    Parole di Senna che ancora oggi ci affascinano, ma che sembrano quasi profetiche. Ayrton cercava emozioni forti, la sua vita ruotava intorno a questa ricerca, fuori e dentro l'abitacolo. Competere era per lui una necessità vitale, battersi era nel suo sangue, non sfuggire alla lotta era nella sua natura, vincere era la sua ossessione. Chi ha detto che i cavalieri, i duelli, sono solo storia antica? Sono cambiati i campi di battaglia, le armi, le motivazioni, ma non le passioni che spingono certi eroi a combattere. senna di sicuro non credeva alla casualità. Animato da una grande fede in Dio,in lui c'era una componente mistica.

    6348085_ayrton_senna_3


    McLaren di Ayrton Senna - GP Stati Uniti 1990



    Era un pilota di quelli che scrivono la storia di uno sport. Aveva deciso, da sempre, che nel suo destino ci sarebbe stata la Formula 1. Il suo indiscutibile talento, il maniacale perfezionismo, il coraggio e l'intelligenza lo portarono a realizzare il suo sogno. Ma proprio come gli eroi dell'antichità, oltre che con la gloria aveva un appuntamento con la morte in battaglia, una battaglia moderna, le lamiere delle auto invece di quelle della armature. Un appuntamento con la morte, con il destino, che ci crediamo o meno. 1992, prove del Gran Premio del Belgio.

    In un incidente Erik Comas, pilota francese della Ligier, sviene col motore acceso. Il primo pilota a fermarsi è Ayrton Senna che, rischiando la vita, spegne il motore e raddrizza la testa del pilota francese in una posizione più naturale. Comas non dimenticherà mail il rischio corso a Senna per salvarlo; non sa che per loro la sorte ha segnato un disegno ben preciso. Due anni dopo, mentre i soccorritori cercano di salvare la vita a Senna, a un pilota fermo ai box per un problema tecnico viene incredibilmente dato il segnale di "pista libera", e lui si lancia a tutta velocità per riprendere la gara. Quando, in prossimità della curva Tamburello, scorge l'elicottero atterrato per soccorrere Senna, riesce a fermare in tempo la sua monoposto. Esce dall'auto, si avvicina al luogo dell'impatto e vede la terribile scena.

    7808098_ayrton_senna_4


    Ayrton Senna con il suo aereomodello




    Il pilota è proprio Erik Comas, l'uomo a cui Senna aveva salvato la vita. In un attimo Erik realizza che non può far niente per aiutare l'amico. Non può ricambiare il favore. Destino, si, ma beffardo. Non solo in questo. Quella domenica mattina, Niki Lauda aveva chiamato Senna per organizzare una nuova misura di sicurezza per i piloti, proponendo lui come leader: c'era proprio bisogno di una personalità forte, chi meglio di Ayrton? Senna accettò, ne discusse con altri piloti e si stabilì di organizzare una riunione a Montecarlo quindici giorni dopo. C'erano forti interessi a fermare questa iniziativa o almeno a contenerla entro certi limiti, e con Senna al comando, vista la sua visibilità, la risonanza sarebbe cresciuta.

    5088843_ayrton_senna_grave


    La tomba di Ayrton Senna



    Qualcuno decise dunque di farlo tacere per sempre? Ayrton non alzava mail il piede dall'acceleratore, perchè era l'unico modo che conosceva per vincere, e non lo ha alzato nemmeno in quella curva, dove l'epoca romantica della Formula 1 si concluse, portandosi via l'ultimo fuoriclasse capace di dare un volto più umano a uno sport cinico e spietato, un eroe venuto a morire "in una terra di sognatori".

    "Ho un brutto presentimento. Non ho voglia di correre oggi. Forse non ho voglia di correre mai più. La Formula 1 ormai è solo un bussiness", disse Ayrton la notte prima dell'incidente fatale. Anche quella notte era come intrisa da un senso di predestinazione. Malinconia, inevitabile. La predestinazione degli eroi classici, che devono morire giovani per diventare immortali.

    1904423_ayrton_senna_targa


    Targa posta in suo ricordo con la scritta: "Niente mi può separare dall'Amore di Dio"




    Fonte editoriale: Mistero
    Testo a cura di: Federica Baldi


    La morte di Ayrton Senna Imola 1994 (HD)



     
    Top
    .
0 replies since 7/11/2014, 23:44   694 views
  Share  
.
Top