IL CASO ALLAN KARDEC E LA RIVELAZIONE DEI MORTI

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    IL CASO ALLAN KARDEC E LA RIVELAZIONE DEI MORTI



    kardec



    Lo spiritismo era destinato ad evolvere e a strutturarsi in un vero e proprio movimento culturale che uscì dal campo della ricerca per imporsi come una vera e propria dottrina filosofica di massa.
    Nel 1854 a Lione, in Francia, Leon Rivail fonda il movimento spiritista e crea le basi organizzative e ideologiche di una vera e propria religione spiritista.
    Il suo movimento dichiara apertamente di avere il compito di completare, attraverso la rivelazione degli spiriti, l’insegnamento evangelico del Cristo considerato incompleto attirandosi inevitabilmente le critiche e le censure della Chiesa cattolica del tempo.
    Leon Rivail si considera la reincarnazione di un contadino bretone e adotta il suo cognome, Kardec, dandosi il nome di Allan, che in celtico vuol dire “fratello”.
    Con lo pseudonimo di Allan Kardec, Leon Rivail scrive tre testi che costituiranno le basi della dottrina spiritica.

    Elena Blavatsky

    blavatsky

    Nel 1857 scrive “Il libro del spiriti”, nel 1861 scrive “Il Libro dei Medium” e infine nel 1864 scrive “Il Vangelo secondo lo spiritismo” che rivede in chiave spiritica la rivelazione cristiana.
    La dottrina spiritista aveva un preciso postulato: gli spiriti esistono, si manifestano e insegnano agli uomini. Esisterebbero più specificatamente gli “spiriti guida” che comunicano con gli uomini che prendono contatto con il mondo dell’Aldilà e che possono insegnare precise rivelazioni spirituali.

    Anni Besant

    besant

    Nel movimento spiritista si distinsero i grandi medium del tempo come Eusapia Palladino, Elisabeth D’Esperance, Daniel Douglas Home e molti altri ancora.
    Dalle radici del pensiero spiritista sorse nel 1875, a New York negli USA, la Società Teosofica ad opera di una nobile russa, Elena Petrowna Blavatsky. Questa era una medium che asseriva di essere stata iniziata ai segreti delle scienze occulte dell’India.
    Anch’essa sviluppò la sua dottrina in tre libri che diventarono l’architrave della nuova interpretazione spiritica: “Iside svelata”, “La chiave della Teosofia” e “La Dottrina Segreta”.
    Alla sua morte, fu quindi l’inglese Annie Besant a completare e a organizzare la dottrina teosofica in un ulteriore perfezionamento del postulato originario dello spiritismo di Allan Kardec. In essa per la prima volta si dichiarava che le sedute spiritiche ostacolavano l’evoluzione dei defunti nell’Aldilà e che occorreva prendere contatto solo con gli “spiriti guida” quali entità in grado di poter idoneamente comunicare con il mondo dei vivi. IL SEGRETO DELLA “PORTA SUI MONDI” .

    Presso alcune società segrete di orientamento filosofico di vari paesi persiste il mito della “Porta sui Mondi”, o della “Porta d’Oro”, che costituirebbe un punto di passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Una porta che consentirebbe un interscambio di comunicazioni reciproche tra i due piani di esistenza.
    Secondo le credenze di queste società segrete, sul pianeta esisterebbero un certo numero di luoghi precisi dove si troverebbero altrettante porte di comunicazione tra i due mondi.
    Il convincimento di queste società iniziatiche porta ad un preciso postulato che per molti versi ricorda quello dello spiritismo. Questo postulato sostiene che, poichè da innumerevoli generazioni gli uomini muoiono, come non pensare che i defunti non abbiano mai cercato di stabilire un contatto efficiente con il mondo che hanno lasciato? Naturalmente qui non si tratterebbe di uno sforzo da parte dei singoli, ma di una azione attuata dalla totalità dei defunti, che nell’Aldilà si sarebbero organizzati in una vera e propria società.
    Nell’Aldilà il cammino dei defunti non sarebbe terminato con la loro nuova condizione, ma avrebbe ancora un prosieguo verso una dimensione ancora più lontana che rappresenterebbe la loro effettiva meta. Nell’attesa di procedere verso questo ulteriore sentiero, i defunti avrebbero cercato di mantenere in qualche modo i legami con il mondo che hanno lasciato.
    Molti di quanti hanno raggiunto l’Aldilà, dopo aver seguito in vita quanto chiedevano le loro convinzioni religiose, non avrebbero trovato nel mondo dei morti quanto era stato loro promesso, e a cui si erano sottomessi nel corpo e nello spirito.
    Costoro, posti di fronte alla realtà della loro esperienza nell’Aldilà, resisi conto della frode perpetrata in vita ai loro danni dalle varie religioni del caso, degli orrori e dell’involuzione che queste hanno attuato nei confronti di loro stessi e di tutte le altre creature viventi di ogni specie, si sarebbero organizzati in una vera e propria struttura sociale.
    Molti di questi defunti avrebbero pertanto manifestato la volontà di comunicare la loro scoperta a quanti vivono nel mondo dei vivi per impedire che le religioni potessero continuare a produrre sofferenza e superstizione alla vita sulla Terra.
    Dopo milioni di anni dalla comparsa del genere umano vi sono stati numerosi tentativi di comunicazione tra i due mondi. E alla fine, nel corso dei secoli, gli uomini del mondo dell’Aldilà sono riusciti a collegarsi con quello dei vivi.
    Dapprima sarebbero avvenuti contatti sporadici nella prossimità del dopo morte tra persone che avevano un legame tra di loro. Successivamente sarebbero stati scoperti precisi luoghi, le Porte d’Oro, dove il confine tra i due mondi si assottiglia e consente la comunicazione in entrambi i sensi, rendendo finalmente possibile aprire un contatto permanente.
    Queste Porte, secondo il mito tramandato da antiche leggende, consentirebbero di entrare in contatto anche con altri universi paralleli al nostro. La loro presenza sarebbe segnalata da semplici cerchi di pietre che ne stabiliscono il perimetro.
    Il contatto ottenuto tra l’Aldilà e il mondo dei vivi ha fruttato per quest’ultimo, da millenni, una serie di conoscenze tecnologiche, temporali e mediche.
    Intorno a queste Porte sui due mondi si sono formate delle scuole iniziatiche che sono ben presto divenute strutture di potere iniziatico, rendendo esclusiva l’esperienza di contatto attraverso le Porte, e si sono ammantate del più rigoroso segreto per poter gestire i frutti della loro conoscenza senza interferenze di coloro che cercano solo il potere materiale fine a se stesso.

    Fonte: fantamimisteri.myblog.it
     
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