DRACULA A NAPOLI, PARTONO LE RICERCHE E SPUNTA UN MESSAGGIO MISTERIOSO E INTRADUCIBILE

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    DRACULA A NAPOLI, PARTONO LE RICERCHE E SPUNTA - UN MESSAGGIO MISTERIOSO E INTRADUCIBILE



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    Quando ha scoperto che all’interno del «suo» complesso museale c’era chi andava alla ricerca del conte Dracula, Giuseppe Reale, responsabile della struttura di Santa Maria La Nova, ha deciso di vederci chiaro: «Non discuto la serietà dei ricercatori che sostengono di aver trovato qui la tomba del conte impalatore, anzi sono convinto della loro perizia - spiega sorridendo - però se ricerche devono essere effettuate, voglio seguirle io in prima persona per capire se qui è stato sepolto per davvero Dracula».

    Così Reale ha messo assieme una squadra di esperti. Innanzitutto per studiare il monumento funebre dal punto di vista «fisico»; ieri mattina sono entrati in azione Fabio Sansivero dell’Ingv che ha effettuato un esame della tomba con la termocamera, Lo speleologo Luca Cuttitta con una squadra dell’associazione «La Macchina del Tempo» ed Enzo De Luzio, geologo dell’associazione «Borbonica Sotterranea».

    La prima fase di studio ha rivelato un particolare molto «scenografico» ma sul quale nessuno degli esperti ha voluto dare un giudizio. La termocamera che doveva servire a rivelare eventuali sezioni di vuoto dietro al marmo, che avrebbero dato l’esatta posizione della sepoltura, ha invece restituito un particolare incredibile. C’è un marmo che, inspiegabilmente, emana un fortissimo calore: si tratta di una piccolissima porzione del monumento funebre. «Ma, per quanto emozionante, questo dato non ha nessuna rilevanza scientifica, per ora», puntualizza Sansivero che ha effettuato l’esame.
    La prima fase della ricerca ha condotto anche alla scoperta di una misteriosa epigrafe all’interno della chiesa di Santa Maria La Nova.

    Si trova esattamente alle spalle della tomba dove gli studiosi sperano di trovare i resti di Dracula, ed è una iscrizione di difficile interpretazione. Pensando di trovarsi di fronte ad una incisione di matrice balcanica, Giuseppe Reale ha chiesto sostegno ai docenti dell’università Orientale di Napoli che hanno iniziato a studiarla. Per adesso non si è giunti ancora ad una soluzione dell’enigma. Si sa cosa «non è», ma non è ancora chiaro di quale lingua si tratti. Spiegano per ora in via informale dall’Orientale, in attesa di redigere un documento ufficiale «non si tratta di alfabeto slavo, né glagolitico croato angolare, né glagolitico bulgaro-macedone rotondo, neanche cirillico.

    Sicuramente non è greco antico o greco bizantino, non è samaritano, né ebraico, armeno, giorgiano, né gotico di Ulfila. Si possono rintracciare alcuni caratteri latini, altri greci, alcuni dal copto e dall'etiopico, ma essi non portano alla lettura di almeno una parola completa».

    Fonte: Leggo.it
     
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    E' possibile che si tratti di un epitaffio funebre per onorare il "Figlio Del Drago", scritto a posta in codice per mantenerlo nascosto agli occhi della Chiesa, ed evitare quindi che facesse sfregio del cadavere di Chi non potevano controllare in vita.
     
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1 replies since 18/6/2014, 19:26   224 views
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