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    IL PARCO GIOCHI DEI BAMBINI FANTASMA



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    I parchi giochi sono luoghi dove i bambini, almeno fino a qualche tempo fa, si incontravano e passavano spensierati il tempo al sicuro e socializzando con i coetanei. Oggi è sempre più rara vedere bambini giocare assieme nei parchi giochi, anche perché sin da piccoli la loro attenzione ricade sui giochi elettronici, sulla TV e sul computer.
    In ogni caso i parchi giochi sono studiati per i bambini, anche i più vivaci, che impiegano molte energie giocando e divertendosi. Tutti, tranne uno…
    Ce n’è uno, infatti, in cui i maggiori frequentatori non sono i bambini che potremmo aspettarci, ma fantasmi di bambini defunti che sembrano averne fatto il loro posto preferito di ritrovo.
    Siamo in Alabama, ad Huntsville per essere precisi. Nel 1822 la piccola cittadina inaugurò un nuovo cimitero chiamato Maple Hill Cemetery. Huntsville non è una città molto famosa, ma il suo cimitero invece sì: ad oggi è il più antico e il più grande cimitero in Alabama.
    Grande oltre 150 acri, il cimitero ha trovato sede nella parte periferica della città e al tempo la sua costruzione provocò non poche proteste da parte della gente che venne espropriata dei propri possedimenti. Nei limiti della zona dedicata al camposanto ricaddero anche alcune opere pubbliche, come un antico parco giochi, oggi nascosto in una baia tranquilla e in mezzo ai boschi. L’idea era di smantellarlo, ma ci fu un periodo in cui morirono molti bambini per di polmonite e tubercolosi: l’allora sindaco di Huntsville volle quindi lasciarlo e lo trasformò in una specie di monumento a quei bambini morti prematuri.
    Ci fu chi lo ritenne uno spreco di spazio perché non fu modificato nulla del parco giochi: molte persone della giunta comunale trovarono assurdo il fatto che quel parco giochi rimanesse inutilizzato, ma con tempo quelle stesse persone dovettero ricredersi: l’area gioco è frequentata eccome, ma dai fantasmi di quei bambini sepolti nel cimitero.
    Strani fenomeni avvengono nel Dead Children's Playground, anche in pieno giorno. Stranamente gli eventi più inquietanti avvengono quando il cielo è limpido e non c’è vento. Sia di giorno che di notte l'atmosfera del luogo è sinistra e tesa e chi ha visitato il piccolo parco giochi ha testimoniato di altalene in movimento ritmicamente e in sincronia che ondeggiano da sole: anche quando le oscillazioni vengono fermate con e mani lentamente riprendono; alcuni hanno visto la polvere della sabbia sollevarsi come se qualcuno saltasse nelle buche; altri hanno visto cerchi di luce apparire sopra e attorno i giochi all’altezza di circa un metro (l’altezza di un bambino); infine in molti hanno udito rumori e strilla tipici dei bambini che giocano, anche se nelle vicinanze non c’era alcun bambino.
    Ad alimentare la fama di parco giochi infestato da bambini defunti c’è un terribile disastro che avvenne ad Huntsville. Nel marzo del 1960 una valanga di enormi proporzioni colpì la città di Huntsville. Era una mattina di scuola e il pulmino stava passando nei pressi del cimitero quando venne investito. Morirono tutti in quell’incidente, autista, maestra e 14 bambini della scuola elementare; i corpi di 8 bambini sono stati trovati nella zona del parco giochi.
    Oggi si crede fu quella la causa scatenante degli eventi paranormali nel parco giochi. Gran parte dei fenomeni si verifica dalle 10 del mattino alle 3 di pomeriggio o durante la notte, spesso accompagnati da strane luci fluttuanti tra gli alberi e da nebbioline bluastre che vagano a piccoli banchi, ma gli abitanti più anziani affermano che quei fenomeni si verificano da molto prima del 1960, e quindi credono che a giocare nel parco siano le anime dei bambini defunti per la tubercolosi.
    In ogni caso tutti (o quasi) a Huntsville credono che gli spiriti dei bambini morti partano dalle loro lapidi e vadano al parco giochi per giocare e passare qualche momento in spensieratezza, cosa che non hanno avuto purtroppo in vita. Nella città la gente ci crede così tanto che nell'autunno del 2007 scatenò una specie di rivolta con manifestazioni di protesta contro il sindaco che cercò di ampliare l’area del cimitero facendo smantellare il parco giochi.
    Gli addetti del comune, per non fomentare maggiormente gli animi accesi degli abitanti, operò durante la notte radendo al suolo il parco giochi e tutta l'attrezzatura lentamente per la durata di circa un mese. La protesta pubblica che però scatenò la cosa fu tale che il sindaco fu costretto a ricostruire il parco giochi e rifornirlo di nuove attrezzature e giochi per bambini.
    Nel gennaio del 2008, la Alabama Paranormal Society ha indagato nella zona conosciuta localmente come DCP (Dead Children’s Playground). Da allora moltissimi gruppi di curiosi, investigatori del paranormale e turisti si recano al parco giochi nella speranza di ascoltare voci di bambini, vedere muovere altalene e giochi o assistere a figure nebbiose dall’aspetto umano.
    Il parco giochi oggi sembra come nuovo, ma chi ama il brivido e ne conosce la storia sa che “qualcuno” lo usa spesso per giocare e lo dimostra il fatto che spesso è possibile vedere o addirittura sentire i bambini morti che si divertono tra gli scivoli e le altalene.

    Fonte: misteridalmondo.net
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    L'ALBERO DELLA STREGA



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    Ci sono luoghi in cui in pochi chilometri si concentrano decine di leggende, fenomeni paranormali, fatti storici misteriosi, misticismo e credenze. Uno dei più attivi in questo senso è Rhode Island.

    Rhode Island è uno stato del New England, più piccolo della nostra Valle d'Aosta, ma incredibilmente pieno di misteri. Giusto per citarne uno c'è la città di Providence, dove Howard Phillips Lovecraft ha vissuto e ambientato gran parte dei suoi libri (creando un mondo di creature aliene e demoniache).

    Ma Rhode Island è anche famoso per essere stato patria di vampiri e streghe, tanto che lo stesso Bram Stoker si ispirò ad alcuni fatti accaduti qui per il suo libro Dracula. Se i fenomeni di vampirismo oggi sono liquidati come isteria di massa dovuta alle epidemie di difterite e tubercolosi, per i casi di stregoneria diventa più difficile sminuirli come allucinazioni o invenzioni, anche perché pare che ancora oggi alcuni di quei casi si ripercuotano sulla vita della regione e le sparizioni o le fatture sembrano essere ancora all'ordine del giorno.

    Forse la strega più famosa di Rhode Island è quella che nel 1700 visse nella cittadina di Smithfield; di lei per moltissimo tempo rimase un albero che secondo la leggenda era il luogo in cui lei trasferiva il suo spirito e traeva potere per i suoi malefici.

    Sebbene alcuni vecchi alberi possano assumere sembianze spettrali e spaventose, questo in un certo senso andava oltre, arrivando ad ossessionare ed intimorire perfino l'amministrazione cittadina che fino a qualche anno fa ha preferito costruire la strada ai lati del fusto piuttosto che abbatterlo e poter costruire una via diritta.

    La forma dell'albero era tale che i rami, specialmente di notte, formavano figure umanoidi e sembravano piegarsi anche senza vento come se quelle figure danzassero; questo, oltre ai molti spettri avvistati nei pressi dell'albero, ha alimentato per secoli la credenza che la strega non se ne fosse mai andata, ma vivesse nel tronco dell'albero assieme alle anime sfortunate che morirono per sua mano e dei morti più di recente nei molti incidenti stradali.

    Iniziamo dalla strega di Smithfield. Di lei il nome è andato perso, ma si sa che nei primi anni del 1700 viveva nel bosco che costeggia in alcuni tratti la Log Road. Solitamente in questi casi sono solito dire che non si trattava di una strega vera e propria, ma di una donna incompresa e punita dall'ignoranza della gente; in questo caso ho dei seri dubbi che fosse solo una contadinella eremita.

    Quelli che tutti chiamavano "strega" era una donna non più tanto giovane che oltre a non partecipare quasi mai alla vita cittadina, era solita scacciare chiunque dal suo terreno e procurarsi il cibo in maniera considerata primitiva perfino a quei tempi: mangiava frutti del suo piccolo orto, cacciava con bastoni e pietre gli animali del bosco, rapiva galline dai pollai della gente, beveva e si lavava nei torrenti.

    Se queste fossero state le uniche bizzarrie della donna forse oggi non staremmo a parlare del suo albero, ma il fatto è che per quanto la gente si tenesse alla lontana di giorno, quasi tutti di notte si presentavano alla sua porta in cerca di un unguento per i loro dolori, una pozione d'amore, una benedizione contro la sfortuna o semplicemente ingraziarsela e scongiurare il malocchio. La donna chiedeva in cambio quasi sempre animali o formaggio e nei suoi rituali c'era quasi sempre di mezzo del sangue come ingrediente.

    Tutto andò bene fino a quando da Smithfield iniziarono a sparire i bambini. La leggenda vuole che furono decine di bambini e non uno solo a sparire e i sospetti caddero tutti sulla donna eremita. I corpi non furono mai trovati, ma la donna venne processata e condannata a morte; poco prima che la sentenza venisse attuata lei riuscì a liberarsi dalle corde e scappò. Fu uccisa con delle frecce proprio ai piedi dell'albero di cui ho accennato poco fa, che da allora assunto il nome di "The Witch Tree".

    L'albero fino a poco tempo fa era situato proprio nel mezzo di un incrocio della cittadina di Smithfield, all'intersezione di Log Road e Mann School Road.

    Il vecchio albero, rovinato dai molti schianti di auto e moto di persone che non sapevano che ci fosse un albero in mezzo alla strada, diveniva spaventoso soprattutto la notte, quando la luce della luna creava un bizzarro gioco di ombre tra i rami facendo apparire forme umanoidi sospese.

    Danneggiato e pieno di cicatrici, l'albero però non è mai seccato e anzi è cresciuto forte e rigoglioso. Le voci nella zona di Smithfield ancora oggi parlano di numerosi fantasmi e ombre lungo la strada e nei pressi dell'incrocio, che si dice fossero gli spiriti di coloro che erano morti ad opera della strega o per gli incidenti causati dal suo albero per suo volere: le loro anime erano legate da una forza oscura e condannate a rimanere lì per sempre. Un tipo molto comune di fantasmi avvistati nei pressi dell'albero erano quelli che sembravano bambini spettrali, gli stessi spariti un tempo ad opera della strega.

    Un altro tipo di apparizione erano luci vaganti che a volte emergevano dall'albero per inseguire i veicoli lungo la strada.

    La tradizione popolare vuole che se qualcuno avesse guidato intorno all'albero per tre volte consecutive sarebbe apparso un motociclista spettrale che avrebbe inseguito l'auto fino a causarle un incidente mortale.

    L'albero della strega è stato la causa di un bel numero di incidenti stradali e alla fine si è provveduto a tagliarlo; oggi l'incrocio è un una comunissima intersezione, nemmeno tanto pericolosa. Non si sa se le anime legate all'albero siano "passate oltre" o se vaghino senza meta lungo la strada; sta di fatto che gli incidenti sono notevolmente diminuiti.

    Fonte: misteridalmondo.net
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    LA DEMONESSA VOLANTE DI GUADALUPE



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    L'uomo-gufo d'Inghilterra, l'uomo-pipistrello di Houston, la donna volante di Da Nang e, naturalmente, l'uomo falena di Point Pleasant sono solo alcune delle creature umanoidi volanti che i criptozoologi inseguono e sperano di immortalarli per dimostrare la loro esistenza.
    Nel mondo già da diversi secoli si moltiplicano le bizzarre testimonianze di persone che affermano di aver visto mostruosi umanoidi volare e attaccare la gente. Ma è così? Esistono creature del genere oppure si tratta di allucinazioni, leggende a notizie false architettate per un po' di fama?
    Beh, quando le testimonianze vengono da gente comune sono in pochi a prenderle sul serio, specialmente quando quei testimoni hanno la bella idea di scriverci un libro, pubblicizzare la loro città o la loro attività; esistono però dei casi in cui quanto meno il dubbio rimane. Il caso di cui sto per parlarvi non è molto diverso dagli altri, ma a testimoniare furono un commissario e diversi agenti di polizia, quindi persone decisamente attendibili. Certo, non esistono fotografie o video a loro supporto, ma in questo caso le ricerche del "mostro" sono quanto meno giustificate da parte dei biologi e gli amanti del mistero.
    Non dobbiamo nemmeno andare indietro nel tempo di molto: era venerdì 16 gennaio del 2004 e il commissario Leonardo Samaniego aveva il turno di notte in prossimità di Guadalupe, in Messico. Verso le 3 del mattino si trovava nella zona della colonia Valles de la Salle e faceva molto caldo per essere notte fonda.
    Assieme ad un agente era in pattuglia e come di routine era appostato a bordo strada per fermare i veicoli per accertamenti. A quell'ora non passava molta gente sulla statale, ma di tanto in tanto avevano l'opportunità di fermare qualche camion che trasportava merci per i vari mercati; questo è per dire che i due in effetti si annoiavano, ma all'improvviso tra gli alberi dietro la pattuglia Samaniego sentì dei cespugli muoversi e agitarsi.
    All'inizio ci diede poco peso e sperava che se fosse stato un animale selvatico, questo scappasse alla vista dei fari; ma all'improvviso una figura scura saltò fuori dalla boscaglia volò da terra ad un ramo di un grande albero che si ergeva sul lato della strada, per poi girarsi lentamente a osservare l'ufficiale. Data l'ora l'oscurità era quasi totale, così Samaniego accese la sua torcia elettrica e puntò il fascio di luce verso la creatura.
    Con orrore vide quella che sembrava una ragazza con lunghi capelli neri accovacciata su un ramo. Aveva la pelle nerissima come i capelli, quello che sembrava un vestito strappato addosso anch'esso nero e un volto terrificante che ricordava solo in parte quello umano: aveva lunghe orecchie appuntite, un naso appena accentuato e una bocca simile a quella dei cani piuttosto che umana. Gli occhi scintillavano sotto il fascio di luce e la creatura emetteva una sorta di rantolio nervoso.
    Samaniego fece qualche passo indietro e la creatura si alzò prima in piedi e poi spiccò il volo, mostrando che in realtà quello che sembrava un vestito erano ali simili a quelle dei corvi ripiegate su se stesse. Il corpo sembrava umano, con forme accentuate, ma coperto di un folto pellame nero.
    L'ufficiale corse alla macchina e diede ordine al collega di mettere in moto e partire, ma la creatura, dopo aver svolazzato sopra le loro teste, scese in picchiata sulla pattuglia atterrando sul tettuccio e provocandone un'ammaccatura di diversi centimetri.
    L'agente mise in moto l'auto e quello che sembrava un diavolo alato apparentemente scappò spaventato dal rumore del motore; questo però solo per pochi secondi, giusto il tempo per la pattuglia di mettersi in carreggiata e fare qualche centinaio di metri.
    La creatura tornò nuovamente ad attaccare l'auto e nuovamente si posò sul tettuccio, causandone quasi lo sfondamento. Poi con gli artigli si chinò per tenersi contro la forza dell'aria e nel mentre con una mano iniziò a battere sul parabrezza nel tentativo di romperlo. L'agente chiamò la centrale segnalando la cosa e per fortuna vennero mandati dei rinforzi, ma solo a fatto avvenuto.
    Preso dal panico, Leonardo Samaniego alla guida dell'auto iniziò a fare svolte, inversioni e a muovere l'auto a zig zag nella speranza che quel mostro desistesse, ma la donna mostruosa si aggrappava al parabrezza con tale forza che non riuscì a farla staccare. L'agente estrasse la sua pistola e sparò due colpi al soffitto dell'auto: probabilmente riuscì a colpire la creatura perché staccò gli artigli dagli sportelli, ma fece leva sull'auto e Samaniego perse il controllo andando a sbattere contro un muro a lato della strada.
    L'agente svenne sul colpo, mentre Samaniego riaprì gli occhi per qualche secondo vedendo che la creatura era ancora lì sul tettuccio e lo guardava malevolmente. Tale fu la sua paura che l'uomo svenne. Pochi muniti dopo giunse una seconda pattuglia e in breve tempo anche un ambulanza di paramedici. La bestia alata non c'era più, ma c'erano i segni dei graffi sulla carrozzeria e il tettuccio quasi completamente sfondato.
    Samaniego e l'agente fortunatamente si ripresero e se la cavarono con qualche giorno di ospedale. Incredibilmente, quando Samaniego ha raccontato la sua storia ai suoi colleghi al lavoro, diversi agenti nel dipartimento hanno ammesso che anche loro avevano visto una "strega volante" nella zona di notte, ma non avevano segnalato i loro incontri per paura di essere ridicolizzati.
    Nel maggio 2009, un criptozoologo Ken Gerhard di San Antonio (in Texas) è giunto in Messico per investigare sulla questione, ma nei 4 mesi in cui ha esplorato la regione intorno a Guadalupe non ha trovato mai la fatidica creatura.
    Cosa ha attaccato i due agenti quella notte? I biologi credono si sia trattato di un attacco da parte di un avvoltoio nero, uno sparviero o un corvo imperiale; si tratterebbe quindi di un uccello e Samaniego si sarebbe lasciato suggestionare anche a causa della stanchezza. Per contro non solo il commissario, ma anche diversi agenti affermano ancora oggi di aver incontrato una demonessa volante, una specie di donna mostruosa aggressiva e malvagia.
    Quello che è certo è che le testimonianze di strani e terrificanti umanoidi volanti sono centinaia e in diversi luoghi del mondo. Detto questo non è che io mi fidi delle testimonianze non verificabili, ma qualcosa di strano sta succedendo nei cieli, su questo non c'è dubbio.


    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
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    I FANTASMI DEL CIMITERO DI HAZEL RIDGE



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    Solitamente quando si sente parlare di luoghi infestati il primo luogo dove va a parare l'immaginazione è il cimitero; in fondo è naturale pensare che le anime dei morti infestino il luogo dove il riposano i loro corpi e proprio per questo in passato non era facile trovare guardiani che resistessero a lungo nel fare il loro lavoro.

    Per questo motivo sia in Europa che in America i cimiteri delle cittadine più piccole rimanevano senza guardiani e lasciati alla mercé dei tombaroli e alla sola cura dei familiari affranti. Uno di questi cimiteri, che ancora oggi risulta desolato e fatiscente, è l'Hazel Ridge Cemetery, un modesto camposanto poco distante da Brunswick, nel Missouri.

    Perché parlare di un piccolo cimitero nei pressi di una città a noi (quasi) sconosciuta? Perché pare che questo sia il cimitero più infestato degli Stati Uniti. Sì, lo so: nei miei articoli l'ho già scritto diverse volte, ma questo cimitero ha proprio qualcosa in più degli altri e a dimostrazione di ciò diversi team di ghost hunters arrivano perfino ad accamparsi nei suoi pressi per giorni e giorni nella speranza di riprendere fenomeni paranormali.

    Il cimitero di Hazel Ridge è un cimitero di origine precedente alla guerra civile americana e per questo accoglie molti soldati caduti e molti contadini vittime della guerra. Si trova in cima ad una collina fuori città e per arrivarci bisogna seguire una stradina rurale in alcuni tratti sterrata: ciò dovrebbe far capire quanto sia poco frequentato e poco curato come luogo. In effetti da metà del 1850 ogni città si è munita di un proprio cimitero, mentre questo accoglieva inizialmente tutti i defunti della contea di Chariton.

    Per chi conosce la sua ubicazione è tutto sommato facile raggiungerlo perché non dista molto dall'autostrada che taglia la zona; ma dall'autostrada e dalle statali questo luogo non è visibile perché è circondato da una folta boscaglia, per questo non ci si arriva per caso, ma solo volutamente. Nemmeno le lapidi hanno un che di speciale e l'unico nome "noto" è quello di Pettis Perkinson, un agricoltore il cui schiavo B.K. Bruce divenne il primo tesoriere nero degli Stati Uniti.

    Tra le tombe distrutte , danneggiate, deteriorate e circondate dalle erbacce pare che nel cimitero ci sia più attività di quanta ce ne dovrebbe essere.

    Uno dei gruppi di investigatori del paranormale più attivo in questo luogo è l'International Ghost Hunters Society che nelle proprie indagini ha scoperto diversi fenomeni anomali nel cimitero. La cosa più incredibile è che il camposanto cambierebbe disposizione delle lapidi e delle tombe di continuo: Mike Haurcade, uno dei membri del team, ha così commentato la cosa:

    «Non so come spiegarlo, abbiamo più volte tracciato la mappa delle tombe del cimitero e le abbiamo anche confrontate con la topografia del luogo sui documenti ufficiali. Alcune delle lapidi spesso non corrispondono a quelle che abbiamo mappato. Alcuni degli alberi sono in luoghi diversi delle altre volte e alcune delle tombe più grandi risultano spostate anche di metri. Qualcosa cambia al suo interno, non c'è alcun dubbio.»

    Anche altri gruppi di ghost hunters hanno confermato la cosa e alcuni affermano anche di aver visto alcuni coperchi delle lapidi muoversi. Il cacciatore di fantasmi Kurt Ostrom è uno di loro.

    «Ho visto un paio di lapidi spostarsi l'ultima volta. Erano lapidi molto antiche nella zona delle sepolture che variano dai primi del 1800 al 1900. Le pietre delle sepolture non solo vagano, ma a volta spariscono e riappaiono dopo alcuni minuti. È come vedere due fotografie a distanza di anni dello stesso luogo, solo che accade in una nottata, a volte in pochi minuti.»

    C'è poi un altro studioso del fenomeno che ha avanzato una teoria tanto bizzarra quanto curiosa: si chiama Dave Oester e a suo dire lo spostamento di tombe, pietre ed alberi sarebbe uno "spostamento dimensionale", una errata sovrapposizione tra la nostra e una dimensione parallela che fa apparire i monumenti in luoghi diversi e vedere alcuni oggetti spostarsi. A suo dire nel mondo esistono punti in cui i mondi paralleli non combaciano perfettamente perché ognuno cambia e si evolve in modo diverso: quello sarebbe un punto in cui la sovrapposizione è imperfetta e potrebbe anche aprire di tanto in tanto la porta di accesso ad un'altra dimensione.

    Beh, personalmente credo che si stia facendo il passo più lungo della gamba, ma lasciamo questa teoria in forse e parliamo di fantasmi e anime inquiete; in fondo all'inizio dell'articolo vi ho detto che questo cimitero è uno dei più infestati degli USA.

    Il nome più ricorrente sui rapporti in questa zona è Randy Straub, uno di quelli che per diverso tempo ha preferito accamparsi nel bosco vicino al cimitero per mapparlo, osservarlo, riprenderlo e studiarlo nei minimi particolari. Randy e la sua ragazza Tina hanno studiato diversi vecchi cimiteri nella contea di Linn e Charlton e dicono di aver avuto anche qualche esperienza paranormale, ma niente di simile all'Hazel Ridge Cemetery.

    I fenomeni spaziano dagli orbs, ai rumori di catene e di tombe che si aprono, alle ombre vaganti, alle nebbie, alle apparizioni a figura intera e perfino al canto di una bambina. L'esperienza più traumatica per la ragazza è stata quando all'interno del cimitero ha percepito che qualcuno la seguiva, pur non vedendo nessuno. Con loro avevano anche il loro cane che sembrava inquieto e ringhiava di continuo mentre loro cercavano di catturare un EVP.

    All'improvviso lei si sentì pizzicare sul petto e subito dopo vide la sua collana sollevarsi e rigirarsi su sé stessa come se un bambino la stesse manipolando per giocarci. Tina scappò, ma a quanto pare anche quando si rifugiò in auto percepì una presenza triste che la stava seguendo. Randy, vedendo il loro cane sempre più agitato, urlò ad alta voce all'entità di tornare da dove era venuta, ma per tutta risposta sul suo collo apparvero tre lunghi graffi che rimasero sulla sua pelle per giorni.

    Ma quella non fu l'unica esperienza anomala: Straub afferma che dentro al cimitero e nei suoi pressi le batterie di telefoni cellulari, torce elettriche e strumenti si scaricano in pochissimi minuti e che molti apparecchi elettronici mostrano anomalie o malfunzionamenti. Più di una volta nel cimitero i ghost hunters hanno visto chiaramente una grande figura di ombra vagare tra le lapidi e qualcosa di genere, ma molto più simile ad un uomo, che si nascondeva dietro un albero per spiarli.

    Il cimitero di Hazel Ridge però è famoso per una voce di bambina che spesso risuona nell'aria. I vari team di ghost hunters credono si tratti dell'anima vagante di un bambina morta nel 1800 (la lapide è troppo rovinata per leggere la data di morte) e non servono strumenti EVP per sentirla: soprattutto nelle ore prima dell'alba sarebbe udibile chiaramente in tutto il cimitero e nel bosco vicino e le parole richiamerebbero la famosa filastrocca"Ring around the rosie", molto simile al nostro "Giro giro tondo".

    La canzone fa così:

    «Ring around the rosie

    A pocket full of posies

    Ashes, ashes

    We all fall down»



    Che tradotta suona più o meno così:

    «C’è un anello di colore rosa

    Un sacchetto di erbe profumate

    Ceneri, ceneri

    Cadiamo tutti»

    Insomma, il cimitero di Hazel Ridge è tutt'altro che silenzioso e tranquillo: un luogo nascosto e lugubre dove la dimensione dei morti sembra interagire con quella dei vivi.

    Fonte: misteridalmondo.net
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    OLD BOOK, L'UOMO CHE ANDO' AL SUO FUNERALE



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    Cosa sono i fantasmi? Beh, i fantasmi sono presenze incorporee di persone defunte. Credere ai fantasmi significa spesso credere che l'anima di una persona defunta possa in qualche modo riuscire a manifestarsi nel mondo terreno, non di rado per chiedere aiuto per portare a termine qualcosa che il defunto non è riuscito ad ultimare in vita. A volte si crede che queste anime non riescano a trovare pace e a "trapassare" perchè alcuni traumi subiti nella loro vita sono stati talmente cruenti da avere bisogno di un aiuto da parte di un medium per trovare la giusta via per la pace eterna.
    La scienza è fermamente convinta che i fantasmi non esistano, perchè non accetta l'idea del soprannaturale e di forme di vita ultraterrena. Il fenomeno però è più che evidente e i milioni di casi di persone che affermano di aver visto un fantasma o che portano foto o video non può essere ignorato. La soluzione? Scartando i casi di frode, l'apparizione di fantasmi è classificata come allucinazione visiva e uditiva.
    Tra le molte tipologie di fantasmi una piuttosto comune è quella di presenze che interagiscono con il mondo terreno, a volte anche con animali e uomini. Queste apparizioni sembrano provare sentimenti e riuscire anche a pensare autonomamente. Di casi di presenze paranormali ce ne sono stati e ce ne sono a migliaia, ma quello di cui sto per parlavi sembra essere unico: il fantasma di un uomo che va a presenziare al proprio funerale!
    Lo strano evento ebbe luogo nel 1903 nel vecchio State Mental Hospital, un ospedale psichiatrico di Bartonville, in Illinois. L'ospedale venne aperto l'anno prima e a capo dell'equipe di medici c'era il dottor George A. Zeller, un pioniere della salute mentale. Zeller pensò anche ad un progetto per seppellire i morti dell'ospedale, perchè era fermamente convinto l'asylum dovesse prendersi cura delle sepolture dei pazienti non reclamati dai loro cari. L'area delle sepolture fu creata dietro la struttura ospedaliera. Il cimitero, a differenza di quelli di molti altri istituti di igiene mentale del tempo (che avevano solo numeri progressivi o le matricole dei pazienti), avevano pietre riportanti il nome, la data di nascita e di morte e la matricola del paziente.
    Subito dopo aver preso servizio nell'ospedale, il Dr. Zeller istituì un gruppo di persone che si sarebbe occupato delle sepolture. Tra di essi vi erano alcuni membri dello staff medico ed una dozzina di pazienti che, pur essendo mentalmente instabili, erano comunque in grado di eseguire quel lavoro.
    Di tutti questi becchini l'uomo più inusuale era A. Bookbinder. L'uomo era completamente muto quindi nessuno conosceva il suo vero nome. L'ufficiale che lo prese in custodia disse che l'uomo aveva sofferto di un esaurimento nervoso quando lavorava in una copisteria a Chicago e che fu la sua malattia mentale a renderlo muto. Fu l'ufficiale a comunicare il nome dell'uomo, quindi Zeller prese per buono ciò che gli venne comunicato.
    Il Dr. Zeller nei suoi appunti descrisse l'uomo come dotato di una salute molto forte, nonostante fosse molto difficile comunicare con lui. Presto gli assegnò il compito di seppellire i corpi dei pazienti deceduti e iniziò a chiamarlo "Old Book" (forse a causa del suo vecchio lavoro).
    Old Book divenne molto apprezzato da tutto lo staff medico perchè non arrecava mai disturbo o problemi, a differenza della maggior parte dei pazienti della struttura. Divenne insomma quasi parte del personale e tutti avevano un occhio di riguardo per lui.
    Ogni volta che un paziente veniva sepolto nel cimitero interno della struttura, tutti attendevano in religioso silenzio la fine del funerale, poi chiudevano la tomba e in pratica dimenticavano il defunto. Old Book, al contrario, aveva ogni volta un atteggiamento molto più confidenziale con i pazienti che morivano: si toglieva sempre il cappello, si asciugava gli occhi bagnati dal pianto per il dispiacere e poi si fermava sotto un vecchio olmo che si trovava nel centro del cimitero iniziando a piagnucolare. Quell'albero divenne conosciuto come il "Graveyard Elm".
    Qualche tempo dopo Old Book morì. Il Dr. Zeller scrisse nei suoi appunti che più di 100 infermiere, insieme aglialtri uomini dello staff medico e persino molti pazienti, vollero presenziare al funerale dell'uomo. La bara di Old Book venne posizionata su due assi incrociate sopra alla fossa vuota e 4 uomini la calarono all'interno.
    Ecco un estratto dei documenti del dottore:

    <<dopo che il coro ebbe finito di intonare le parole di "Rock of Ages", gli uomini con uno sforzo estremo sollevarono la bara per permettere di rimuovere i sostegni e posarla gentilmente nella fossa. Al segnale dato loro strattonarono le funi e subito dopo caddero all'indietro. Ma la bara, che faceva resistenza, venne fiondata in aria rivelandosi vuota.>>

    Tra gli spettatori stupiti e le infermiere scioccate, i becchini e lo stesso dottore si avvicinarono alla tomba per vedere cosa fosse successo.
    Il Dr. Zeller proseguì:

    <<... Venne udito un lamento e tutti si voltarono verso il Graveyard Elm da cui proveniva. Tutti rimasero allibiti, vedendo Old Book in piedi sotto di esso...>>

    Il Dr. Zeller incaricò alcuni uomini di rimuovere il coperchio della bara, convinto che Old Book non fosse al suo interno. Il coperchio venne tolto e il lamento cessò. All'interno della bara riposava il corpo di Old Book, innegabilmente morto. Tutti gli occhi si posarono sul corpo e poi di riflesso verso il Graveyard Elm. L'apparizione era svanita.

    <<era incredibile ma vero! Io lo vidi, cento infermiere lo videro ed anche trecento spettatori lo videro...>>

    Qualche giorno dopo il vecchio Graveyard Elm misteriosamente cominciò a seccare e morire.
    Ciò che oggi rimane dell'ospedale è di proprietà di Winsley Durand Jr., che è intenzionato a trasformare il posto in uffici. E' proprietà privata e non è consentito visitarla. Nonostante questo i vandali, i cercatori di fantasmi e altri curiosi non si scoraggiano nel farne visita, attirati dalle storie di fantasmi legate a vecchio ospedale psichiatrico e incuranti del pericolo poichè il luogo è seriamente danneggiato.

    Fonte: misteridalmondo.net
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    LA RED HOUSE DI SINGAPORE



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    A Pasir Ris, un'area a nord-est di Singapore, si ritiene che ci sia uno dei luoghi più infestati e spaventosi dell'Oriente. Si tratta di una casa conosciuta come "Red House" perché sia le inferriate esterne del grande giardino, sia le recinzioni che le pareti esterne sono di colore rosso intenso.
    La Casa Rossa oggi è in stato di abbandono, sebbene i proprietari ci tengano molto alla privacy e abbiano messo cartelli piuttosto espliciti di divieto di ingresso. Come ogni luogo che si crede infestato, anche la Red House è spesso assaltata da curiosi e investigatori del paranormale: per questo motivo è stato richiesto l'intervento della polizia che, specialmente di notte, pattuglia spesso la zona e si trova a dover cacciare o fermare ragazzini in vena di sfide di coraggio o addirittura gruppi di ghost hunters con tanto di attrezzatura professionale.
    La Red House sarebbe infestata da almeno 3 entità, di cui una molto malvagia che attirerebbe e farebbe del male agli intrusi. Ma per capire quante a quali siano le entità che governano l'edificio e il giardino dobbiamo partire da circa 80 anni fa.
    Fino a metà della seconda guerra mondiale la Casa Rossa era una scuola per infermieri adibita anche a ricovero per i primi soccorsi. Quando i giapponesi invasero Singapore assaltarono l'edificio credendo che tra i degenti ci fossero nascoste spie e politici e le cronache del tempo riportano un vero e proprio massacro di innocenti, alcuni dei quali furono addirittura bruciati vivi. Chi si è intrufolato nella Red House ha affermato che se si osserva attentamente si può ancora vedere le impronte carbonizzate sulle pareti interne.
    Fino all'inizio degli anni '70 la casa restò abbandonata, ma poi una famiglia decise di restaurarla e andarci a vivere. Alcune voci (perché non ci sono documenti a conferma) dicono che l'uomo, in grave stato di depressione per esser stato licenziato, uno giorno uccise la moglie e i due figli e li seppellì sul retro della casa ai piedi di un albero. Da allora le tre anime inquiete infesterebbero al tenuta e spaventerebbero tutti coloro che si intrufolano nella proprietà.
    Torniamo alle cose tangibili. Tra le cose più inquietanti che si possono vedere dall'esterno ci sono due statue di leoni davanti al cancello principale. Le pietre "Qi Ling" sembrano a guardia dell'ingresso e in molti hanno affermato di averle viste muoversi per seguire con lo sguardo chi passa nei pressi del cancello. Si crede che per entrare in sicurezza bisogna pagare un dazio posando davanti ai due leoni del cibo o un oggetto personale; non facendo questa offerta si verrebbe maledetti, anche senza l'intervento dei fantasmi della Red House.
    Si pensa anche che per poter entrare non bisogna mai indossare capi di colore rosso, nemmeno accessori, e che sia molto meglio entrare in numero pari perché se si entra in numero dispari sul terreno si conterebbero comunque un numero pari di ombre, di cui una dall'aspetto mostruoso.
    Chi afferma di essere stato all'interno della Casa Rossa, dice anche che al suo interno sembra una casa come tante altre, con mobili e suppellettili ormai rotte e coperte da uno spesso strato di polvere. In particolare ci sarebbe una sedia a dondolo sulla quale giacerebbe una bambola di pezza rovinata e lacerata, i cui occhi risplenderebbero di rosso al buio. Sempre la leggenda vuole che se qualche coraggioso osasse prendere la bambola si sentirebbe nell'aria il pianto di un bambino o addirittura delle urla disumane e una forza invisibile che aggredirebbe il ladro.
    L'idea che molti si sono fatti è che la Red House sia infestata dai fantasmi di una donna, una bambina e un bambino e che mentre i due piccoli si manifesterebbero nei pressi del grande albero sul retro della casa sotto forma di nubi biancastre e orbs, la madre si mostri spesso a figura intera con occhi rossi e con un sorriso diabolico sul volto. Sarebbe anche la causa di spintoni, sgambetti, graffi agli intrusi e di risate diaboliche in tuta la tenuta.
    Molte della persone che affermano di aver scavalcato il cancello o la recinzione dicono di aver dovuto affrontare terribili conseguenze, come una febbre inspiegabile, dolori e ferite di cui non ricordano le causa e terribili incubi che sono andati avanti per diverse settimane.
    Forse oggi le leggende metropolitane e le creepypasta sulla Red House hanno preso il sopravvento sulla verità, ma ogni anno decine di adolescenti cercano di sgattaiolare al suo interno di notte ed esplorarla: è diventata un test di coraggio per molti giovani e la polizia è diventata molto rigida sulla questione, spesso arrestando anche i curiosi poco più che bambini.
    La Red House è il classico esempio di luogo che fa talmente paura da non poter fare a meno di osservarla da vicino.

    Fonte: misteridalmondo.net

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    LA CORRIVEAU



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    Di spiriti maligni ce ne sono moltissimi e fanno parte del folclore di ogni paese del mondo. Alcuni tormentano le persone, alcuni gli edifici e altri luoghi in cui si sono verificati spiacevoli episodi.
    La Corriveau è una delle leggende più famose del Québec, in Canada, e sarebbe lo spirito malvagio e vendicativo di una donna che nel 1700 uccise ben 7 mariti prima di essere arrestata a e condannata a morte.
    Marie Josephte Corriveau nacque nel 1733 nel villaggio di Saint-Vallier, in Quebec, dove crebbe e visse fino alla sua morte. A soli 16 anni fu data in sposa ad un contadino di nome Charles Bouchard, con cui ebbe 3 figli. Marie era bella e non si lamentava per la vita pesante, ma aveva un pessimo difetto: era molto gelosa. Il suo matrimonio durò ben 11 anni, ma negli ultimi tempi in lei si insinuò il sospetto che il marito la tradisse con una contadinella del villaggio.
    Una notte, dopo una sfuriata a cena in cui il marito negò ogni relazione fedifraga, versò nel suo orecchio dello stagno fuso, ovviamente uccidendolo all'istante. La mattina successiva, dopo aver recuperato il metallo, andò lei stessa alla polizia dicendo che suo marito era morto misteriosamente nel sonno. I controlli furono grossolani e la morte fu archiviata come naturale.
    Dopo aver tumulato Charles, Marie Corriveau era libera di sposarsi nuovamente. Il suo secondo marito fu un medico e per un certo periodo la coppia andò d'amore e d'accordo. Ma la gelosia della donna ebbe di nuovo la meglio e, dato che suo marito aveva molte clienti femminili, Marie si convinse che avesse una relazione con una di loro. Una sera aggiunse alla cena del marito del veleno per i topi; poi per allontanare i sospetti, mise il veleno in un barattolo delle spezie e nuovamente andò a denunciare la morte del suo congiunto. Il coroner concluse che era stato un incidente e la povera donna non sapeva di aver avvelenato involontariamente il marito.
    Marie Corriveau ebbe ben 7 mariti, tutti morti in maniera atroce:

    - soffocò il suo terzo marito dopo averlo fatto ubriacare, poi legò un capo al collo e lo appese alle travi per farlo sembrare un suicidio;

    - colpì il quarto marito con un attrezzo di ferro mentre faceva un pisolino sotto un albero, poi con una corda fece cadere un grosso ramo e lo mise sopra la testa in modo da simulare un altro incidente;

    - infilzò il quinto marito con un attizzatoio, poi rovesciò su di lui molti pezzi di legna simulando un crollo improvviso della catasta per la stufa;

    - probabilmente avvelenò o fece ubriacare il sesto per poi dargli fuoco nella legnaia e andare disperata a chiamare i vicini affinché l'aiutassero a spegnare il fuoco.

    L'errore lo fece con il suo settimo marito, o almeno non fece così attenzione da non destare sospetti come i precedenti. Il suo ultimo marito era un altro contadino di nome Louis Étienne Dodier e tra i due non fu facile fin dall'inizio: l'uomo era burbero e prepotente e a Marie ben presto iniziò a litigarci sempre più spesso; dopo l'ennesimo litigio il marito decise di dormire nel fienile per la notte, ma la donna ne approfittò per inscenare un altro incidente.
    Prese l'ascia con cui l'uomo tagliava la legna e fece scempio dell'uomo; poi, per creare una scena credibile, andò nella stalla, prese il cavallo e lo fece passare più volte sul corpo malandato del marito in modo che sembrasse che l'animale imbizzarrito lo avesse travolto. Punse il cavallo che iniziò a scalciare e pestare il cadavere, ma non si rese conto che il nitrito del cavallo aveva attirato uno dei vicini. Venuto a controllare, l'uomo vide la donna completamente sporca di sangue che aizzava il cavallo sul corpo dell'uomo e lui corse a denunciare la donna.
    Sicuramente con metodi poco ortodossi la donna fu costretta a confessare tutti i suoi omicidi e per il giudice fu facile condannarla a morte. Per punizione alla donna con un fero rovente fu marchiata la mano sinistra con la lettera M ("murder", ovvero omicida) e poi venne trascinata sul patibolo dove venne preparata per l'impiccagione. Alla domanda se aveva delle ultime parole, Marie Corriveau gridò: "Mi vendicherò!"
    Dopo la sua esecuzione, il cadavere di Marie non venne seppellito, ma venne messo in una gabbia di ferro e appeso da un palo ad un crocevia fuori dal villaggio, in modo da fungere da monito a chiunque avesse osato sfidare le autorità della zona. Le persone che passavano di là assistevano ad uno spettacolo raccapricciante: i corvi e molti altri rapaci si ammassavano per banchettare con la carne in putrefazione del cadavere e il vento di tanto in tanto scuoteva la gabbia rilasciando un inquietante cigolio che spaventava i passanti.
    Dopo la sua morte Marie rimase nella memoria della gente semplicemente come "La Corriveau"e la vista del suo cadavere o del suo scheletro più tardi (il cadavere rimase appeso a lungo) fecero nascere nella gente probabilmente una suggestione di massa.
    Alcuni iniziarono a dire che il cadavere della Corriveau apriva gli occhi e che le mani decadenti si allungavano e cercavano di afferrare chiunque passava nei paraggi; molto viaggiatori sostenevano di averla sentita sussurrare i loro nomi al loro passaggio; altri addirittura di averla vista trapassare le sbarre per scendere in strada ed inseguire i carri che transitavano.
    Sta di fatto che presto tutti quelli a conoscenza della sua presenza non osarono più percorrere la strada, specialmente dopo il tramonto. In lungo e in largo si sparse la voce che nei pressi di Saint-Vallier c'era uno spirito malvagio e che si faceva sentire con rumori di ossa, cigolii e urla e aggrediva le persone che si avvicinavano, a volte attraverso una forza invisibile, a volte sotto forma di feticcio maleodorante.
    I commercianti della zona iniziarono a lamentarsi che le persone che andavano a Quebec City preferivano andare in barca anziché prendere la strada e che i loro commerci stavano crollando; alla fine le autorità furono costrette a tirare giù la gabbia e a seppellire Marie Corriveau. Le voci che il suo spirito fosse libero di vagare lungo la strada richiesero un esorcismo da parte del prete; infine il corpo martoriato venne seppellito, ma sempre rinchiuso nella gabbia e nella zona del cimitero riservata a persone sconosciute (nella speranza che tutta la storia venisse dimenticata).
    Ma a quanto pare il fantasma della donna malvagia continuò a infestare il villaggio e non più solo lungo la strada dove venne esposto il suo corpo, ma pressoché ovunque. Circa 80 anni dopo la morte di Marie Corriveau la gabbia venne incredibilmente trovata in un cimitero vicino: del corpo era rimasto solo un osso della gamba. La gabbia fu venduta al famoso showman americano P.T. Barnum che la espose più volte nel suo circo come parte dei freak show.
    Ancora oggi nella piccola cittadina di Saint-Vallier di tanto in tanto si sentono strani cigolii nel vento e c'è chi è pronto a giurare di essere colpito, graffiato o spinto da una forza invisibile lungo le strade meno frequentate.

    Fonte: misteridalmondo.net

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    SHADES OF DEATH ROAD, LA STRADA PIÙ SPAVENTOSA DEL NEW JERSEY



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    Il New Jersey è uno degli stati americani più ricco di leggende e di creature misteriose: le più famose sono il Diavolo del Jersey e il Bigfoot, ma ne esistono molti altri meno famosi come il serpente marino di Sandy Hook, la squalo mangia-uomini, gli uccelli del vento, ecc.
    C'è però una strada lungo la quale sembrano concentrarsi decine di fenomeni paranormali, oltre purtroppo ad episodi macabri e sanguinari. Il nome rende bene l'idea: si tratta della Shades of Death Road. Se volessimo riassumere in concetto in una riga potremmo dire che la Shades of Death Road è un luogo dove un tempo le morti erano giornaliere e dove oggi camminano strane creature, vive e morte.
    Questa strada è lunga circa 7 km e corre nella contea di Warren costeggiata dalla rigogliosa Jenny Jump State Forest. Le parole "Shades of Death" sono azzeccate per diversi aspetti: innanzi tutto qui i coloni massacrarono centinaia di indiani Lenape che vivevano ai bordi della foresta; due secoli più tardi l'intera zona venne usata come fossa comune per i malati delle varie epidemie e la gente veniva seppellita ovunque nei campi e lungo la strada; se questo non bastasse le morti il secolo scorso avvenivano spesso anche per conflitti di malavita e per efferati omicidi.
    Negli anni '80 un abitante della zona venne trovato in mezzo alla strada con la testa fracassata: era stato massacrato per pochi spiccioli; qualche anno dopo una donna del luogo per un banale litigio uccise con decine di pugnalate il marito, lo decapitò e seppellì il corpo fatto a pezzi sui lati opposti della strada. Negli anni '90 un uomo locale con il nome di Bill Cummins fu ucciso con diversi colpi da fuoco e il suo corpo seppellito nella canalina che costeggia la strada. Potrei andare ancora avanti, ma credo di aver reso l'idea, e tutto questo escludendo le morti negli incidenti stradali, che qui specialmente in inverno sono molti anche a causa di un'insufficiente illuminazione e un asfalto non proprio eccellente.
    Bene, abbiamo capito il motivo delle morti; ora resta da capire cosa ancora "abiti" la Shades of Death Road. Le leggende dicono che gli alberi bassi della Jenny Jump Forest venivano spesso utilizzati per creare feticci e croci a tarda notte (un po' come nel film della strega di Blair) e che ancora oggi appaiano fantasmi di persone impiccate agli alberi o parti di corpi umani affisse ai tronchi in ricordo dei molti sacrifici umani delle sette sataniche che qui si ritrovano spesso.
    Molti affermano che nei campi a lato della strada non è raro vedere fiaccole e misteriose figure incappucciate che praticano cerimonie magiche e bizzarre; c'è chi sospetta pratiche di sacrifici umani e animali e a dimostrazione di ciò in alcuni periodi dell'anno vengono trovate carcasse ai lati della strada (per fortuna solo animali).
    C'è poi chi parla di un passaggio stretto di non più di 100 m in cui la Shades of Death si immerge quasi nella boscaglia; è conosciuto come "Hollow Haunted" e in molti hanno riferito di aver visto figure evanescenti che vagano lungo la strada di notte e che svaniscono quando ci si avvicina.
    Non molto lontano da Haunted Hollow c'è il Ghost Lake, dove i conducenti spesso raccontano di vedere i personaggi spettrali che camminano sulla superficie dell'acqua: si crede che siano gli spiriti dei nativi americani uccisi dai coloni e gettati nel lago.
    Ma una delle storie più conosciute riguardo la Shades of Death Road è quella della casa abbandonata nei boschi. Secondo i locali si tratterebbe di una casa poco distante dal Ghost Lake, che di giorno si può vedere a malapena perché ormai fatiscente e ricoperta dal verde; di notte invece sarebbe più facile trovarla perché stregherebbe chiunque sia nei paraggi costringendolo a raggiungerla e ad entrarci. Uno dei testimoni che è stato nella casa parla di una costruzione fatiscente a due piani con finestre rotte, le pareti piene di buchi e pavimenti pericolanti. In uno degli angoli al piano terra della casa ci sarebbe un vecchio pianoforte distrutto che però emetterebbe dei suoni come se qualcuno sbattesse qualcosa sui tasti. Al suo interno si sentirebbero anche sussurri e pianti e si vedrebbero ombre inquietanti lungo le pareti.
    Ma oltre alle leggende e a dubbie testimonianze ci sono anche stranezze storiche lungo la Shades of Death Road: nel 1918 un gruppo di archeologi scoprì quello che è stato soprannominato il "Fairy Hole", una piccola grotta all'interno di una vicina parete rocciosa nella quale vennero scoperti oggetti appartenenti alla tribù Lenape locale. La grotta si trova così vicino a numerosi siti di sepoltura dei nativi americani che molti degli archeologi ritengono che una volta fosse un luogo sacro. Non è raro che i molti esploratori della grotta riportino sussurri, mormorii e scritte che appaiono e scompaiono lungo le pareti nella lingua madre di Lenape.
    Capirete anche voi che una strada del genere non possa passare inosservata: oggi è meta di molto gruppi di curiosi e ghost hunters e tempo fa ci fu anche un'indagine di Jack Osbourne, protagonista del programma TV "Haunted Highway". Come al solito consiglio di prendere le "sensazionali scoperte" di questi gruppi a scopo di lucro con un po' di "grano salis", tuttavia tra i molti fenomeni riscontrati dal team ci fu una strana ed inquietante fotografia che vi riporto, che sembrerebbe autentica e riprenderebbe una figura solitaria e spettrale nel bosco lungo la strada.
    Un po' per le leggende, un po' le tantissime morti avvenute in zona, un po' per il discusso materiale che ogni anno i ghost hunters portano a testimonianza, la Shades of Death Road oggi risulta una delle più spaventose d'America e pare proprio che sia molto meno tranquilla di quanto appaia in realtà.

    Fonte: misteridalmondo.net

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    IL FANTASMA DI PIA DE’ TOLOMEI



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    «Deh, quando tu sarai tornato al mondo
    e riposato de la lunga via […]
    ricorditi di me, che son la Pia;
    Siena mi fé, disfecemi Maremma:
    salsi colui che 'nnanellata pria
    disposando m'avea con la sua gemma».


    (parafrasando: «Quando ritornerai sulla Terra e ti sarai riposato dal lungo e stancante viaggio, ricordati di pregare per me che sono la Pia: lo sa bene colui che si promise a me in matrimonio e mi donò il suo anello. Sono nata a Siena e sono stata uccisa nella Maremma»)

    Questo breve passo è tratto dal Canto V del Purgatorio della Divina Commedia. Solitamente a scuola si leggono alcuni canti dell'opera di Dante, ma quasi sempre a fine anno e purtroppo si tende a leggere solo quelli dell'Inferno o del Paradiso. Pia è una donna che parla a Dante di un torto subito in vita e di una morte violenta probabilmente per mano del marito. Purtroppo a noi sono giunti pochi riferimenti della vita di questa donna, ma gli storici hanno ricostruito quella che sembra essere la vicenda di cui voleva parlarci il "sommo poeta".
    Riassumendo, Pia era una nobildonna di Siena della prestigiosa famiglia dei Tolomei e fu data in sposa a Nello d’Inghiramo dei Pannocchieschi. Pochi anni dopo la loro unione il marito la spinse giù dalla rupe su cui si affaccia il suo Castello della Pietra in Maremma; ancora oggi quel salto viene chiamato "Salto della contessa".
    Il motivo di quel gesto non è chiaro: qualcuno afferma che Pia fosse infedele e accogliesse gli amanti nelle segrete del castello quando il marito era via, qualcun'altro sostiene che Nello l'avesse uccisa per convolare a seconde nozze con Margherita degli Aldobrandeschi, della quale si era invaghito. Sta di fatto che il signore del castello accusò la moglie di stregoneria e di tradimento e la gettò dalla rupe.
    Oggi nelle vicinanze del castello, nel comune di Sovicille in provincia di Siena, c'è un ponte di epoca romana che è chiamato "Ponte della Pia" perché si crede che lo spettro della donna appaia durante le notti d'estate passeggiando o piangendo.
    Il ponte sul torrente Rosia un tempo era molto importante perché collegava Siena alla Maremma toscana. Pia De’ Tolomei era solita passare i suoi pomeriggi nei sui pressi facendo lunghe passeggiate e spesso si sedeva all'ombra degli alberi a leggere o a riposare.
    Sono in molti oggi a lasciare le vie principali per giungere a quello che è diventato un ponte secondario e senza parapetti, quindi molto pericoloso; la curiosità spinge la gente ad appostarsi e spesso bivaccare nei suoi pressi nella speranza di vedere apparire l'anima senza pace di Pia.
    Il fantasma della nobildonna, secondo alcuni testimoni, preferirebbe apparire nelle notti senza luna, circondato da un pallido chiarore e come una figura vestita di bianco con un velo a coprire il volto.


    Fonte: misteridalmondo.net

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    LA MALEDIZIONE DI AISHA



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    La Malesia, come d'altra parte tutto l'estremo Oriente, è ricca di tradizioni e leggende, molte delle quali tramandate da secoli. Questa che vi racconto è una credenza al contrario molto recente, ma su cui sono davvero pochi quelli che ci scherzano. Si tratta di una maledizione che sembra colpire i troppo curiosi e ancora oggi in molti affermano di essere stati maledetti da Aisha.
    Aisha è un nome fittizio di una ragazza orribilmente violentata, picchiata e uccisa nei sobborghi di Kuala Lumpur il cui spirito sembra rivivere nelle foto scattate al suo corpo e punire tutti coloro che per amore del macabro violano la sua privacy.
    Aisha si trasferì a Kuala Lumpur all'inizio del 1984 per lavoro; era una ragazza di 20 anni timida ma molto graziosa. Purtroppo aveva un grave problema agli occhi: soffriva di una rara malattia, una fotofobia molto accentuata che la costringeva ad usare occhiali scuri anche con la penombra. Per la ragazza le fonti luminose, se intense, erano un vero calvario perchè le causavano terribili mal di testa, nausea e perfino epilessia.
    Un giorno la fabbrica in cui Aisha lavorava diede la festa annuale e in un raro momento di tranquillità la ragazza si tolse gli occhiali scuri per mostrare il suo viso ai colleghi. In sala però qualcuno scattò una foto con il flash e la ragazza in pochi secondi si accasciò al suolo in preda a tremendi dolori alla testa: fu costretta al ricovero e al riposo per diversi giorni. Questa era la vita di Aisha, certamente poco fortunata e con molti problemi.
    Per non rimanere reclusa in casa Aisha era solita uscire all'imbrunire e fare una lunga passeggiata prima di andare a letto: perfino la spesa la faceva dopo il tramonto, ma una di quelle sere fu seguita da quattro balordi che alla fermata dell'autobus la minacciarono con un coltello e la rapirono.
    La fecero salire in macchina e la portarono in una casa abbandonata nella periferia della città, dove venne legata, picchiata e stuprata. Tra di loro c'era un uomo perverso che filmò il tutto e volle fare diverse fotografie della ragazza mentre veniva abusata.
    Bastarono i primi flash a farle venire un tremendo mal di testa che rapidamente sfociò in convulsioni e infine nello svenimento. I quattro continuarono ad abusare di lei fino a che non videro uscire sangue dal naso, dalle orecchie e dagli occhi. Dopo oltre 4 ore Aisha si riprese, ma era in chiaro stato di sofferenza; in quegli istanti di lucidità si rese conto che i criminali non l'avrebbero lasciata andare e l'avrebbero uccisa, così maledisse i suoi aggressori dicendo loro che chiunque avesse visto le foto che gli avevano scattato sarebbe morto tra atroci dolori.
    I criminali non ebbero alcuna pietà e la gettarono legata nell'acqua gelida di un canale dove la ragazza morì annegata.
    Uno dei criminali si presentò spontaneamente alla polizia pochi giorni dopo l'omicidio in preda all'isteria e confessò il crimine chiedendo l'aiuto di un dottore affinchè gli facesse passare il mal di testa. Disse che il giorno dopo essersi liberati della ragazza fecero sviluppare il rullino da un conoscente e che da allora su di loro si verificarono le parole di Aisha:

    - Il primo a morire fu anche il primo a guardare le foto di Aisha nuda che veniva seviziata: tutti e 4 erano in auto e stavano riguardando le fotografie ridendoci sopra, quando da un albero si staccò un ramo che sfondò il parabrezza colpendolo alla testa e uccidendolo sul colpo.

    - Il secondo morì per emorragia interna in seguito allo schianto perché la macchina finì fuori strada e si ribaltò. Venne portato in ospedale ma non ci fu nulla da fare.

    - Il terzo se la cavò con ferite minori, ma due giorni dopo, camminando in un vicolo di Kuala Lumpur, non si accorse di un tombino delle fogne lasciato aperto durante dei lavori: ci cadde dentro, si ruppe una gamba e morì nella fogna annegato.

    - Il quarto fu l'unico ad uscire illeso dall'incidente, ma al terzo giorno iniziò ad accusare tremendi dolori alla testa. Si presentò alla polizia dicendo di essere stato maledetto dallo spirito di Aisha, che lo tormentava apparendo ai suoi occhi ogni volta che provava a chiuderli. Si presentò sanguinante alla testa: per placare il dolore si era più volte punto con una forchetta. L'uomo venne arrestato e la sua confessione permise di ritrovare il corpo martoriato della ragazza. Ancora prima che si organizzasse un processo nei suoi confronti, il quarto criminale fu trovato morto in cella: la versione ufficiale fu che suicidò battendo più volte la testa contro le pareti della cella.
    Si dice che il medico che fece l'autopsia al corpo di Aisha abbia scattato per prassi delle fotografie del cadavere e che queste siano anche state messe in rete anni più tardi. Una delle fotografie mostrava gli occhi aperti di Aisha e sembra che sia proprio quella la foto che porti la maledizione. Lo stesso medico fu trovato morto in casa sue alcune settimane dopo nel suo letto: di fianco a lui c'erano diversi farmaci e la causa fu sovra dosaggio di antidolorifici.
    Tutti quelli che dicono di aver visto le fotografie del corpo della ragazza hanno provato sul loro corpo gravi mal di testa e terribili incubi. Le voci sulla maledizione di Aisha si sono sparse per tutta la Malesia e negli ultimi tempi sembra che sia iniziata una ricerca forsennata nei siti del deep web delle fotografie post-mortem che sono trapelate.
    L'immagine del cadavere di Aisha sembra essere uno stimolo così intenso da voler sfidare la maledizione. Perché si sa: oggi la curiosità valica quel confine di buon senso che tiene la gente fuori dai guai.

    Fonte: misteridalmondo.net
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    HAUGHT MANSION, LA CASA DEI CADAVERI



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    Si dice che non ci sia nulla di più spaventoso della verità. In questo caso il detto pare davvero azzeccato: per quanto i film horror oggi amplifichino i contenuti con scene sempre più esplicite e splatter, spesso appaiono sui giornali dei casi reali che fanno rabbrividire ancor più che la finzione. Non a caso molti film horror si basano su fatti realmente accaduti e se non fosse che di questa vicenda si sa troppo poco, sono convinto che ne avrebbero tratto un bel film.

    In effetti sulla Haught Mansion di Detroit si conosce davvero poco e io stesso in rete ho trovato solo notizie frammentarie e poco chiare a riguardo; tuttavia questa costruzione va proprio menzionata come una delle case più infestate del Michigan e anche se non credete in fantasmi o fenomeni paranormali, vedrete che alla fine converrete con me che è proprio una casa degli orrori.

    Haught Mansion fa parte del Brush Park Historic District, spesso definito semplicemente come Brush Park, un quartiere nel centro di Detroit costituito da 22 case in stile vittoriano di alto livello.

    Brush Park è stato sviluppato a partire dal 1850 come un quartiere residenziale per i cittadini d'elite di Detroit dall'imprenditore Edmund Askin Brush. Attorno al quartiere tra il XIX e il XX secolo sono sorte decine di palazzi e il Brush Park è stato soprannominato "Little Paris" per la sua architettura elegante. Ma il periodo di splendore del quartiere non durò a lungo perché dal primo dopoguerra la maggior parte dei residenti più ricchi ha cominciato a spostarsi verso i più moderni distretti, lasciando il quartiere alla classe operaia in rapida crescita di Detroit. Colpito da un rapido spopolamento, degrado e dalla crescente criminalità, le case sono state quasi completamente abbandonata tra gli anni '70 e '80 e l'intero quartiere è attualmente sottoposto a restauri per poter in futuro accogliere nuovi residenti.

    Haught Mansion era una delle costruzioni di spicco di Brush Park e ancora oggi, nonostante lo stato di evidente abbandono, è una delle più appariscenti del gruppo perché fino al 1941 era curata e molto frequentata. Quando le famiglie aristocratiche abbandonarono il quartiere nei primi anni '20, l'edificio venne venduto e riadattato per diventare una casa del piacere per uomini di alto rango.

    Secondo il Courier Mail la Haught Mansion venne sfruttata come bordello fino al 1941, quando fu chiusa in fretta e furia per le nuove norme contro la prostituzione emanate dal governo. Il "fattaccio" avvenne nei primi anni '60, quando una telefonata anonima avvertì la polizia di una scena orribile al suo interno e convinse una pattuglia ad indagare: venne trovata l'inferriata di una finestra piegata e all'interno nei sotterranei un ammasso di corpi umani, molti dei quali in putrefazione.

    L'esatto numero di cadaveri che venne ritrovato nella Haught Mansion non venne mai reso pubblico, ma emerse un particolare che fece subito pensare ad una setta satanica più che un serial killer: sui corpi senza vita vennero trovati dei marchi a fuoco tutti uguali di quello che sembrava un cerchio perfetto sulle aree del tronco e del torace.

    La voce si sparse in tutta Detroit ed oltre e Haught Mansion divenne meta di molti turisti e amanti del macabro che più volte costrinsero la polizia a retate per cacciarli, ma oltre a quello iniziò ad interessare anche gli amanti del paranormale per alcuni fenomeni che avvenivano nei suoi pressi, come ombre, nebbioline e moltissimi orbs sia all'esterno che all'interno della casa.

    Oggi è considerata una della case più infestate del Michigan e d'America e spesso al suo interno si ambientano leggende e racconti dell'orrore.

    Fonte: misteridalmondo.net
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    LE IMPRONTE MISTERIOSE



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    Una scena molto frequente (e molto apprezzata) dei film sul paranormale è quella di impronte lasciate da entità invisibili: giusto per citare due esempi, nel film "Haunting" del 1999 la protagonista Eleanor viene guidata in un passaggio segreto da impronte insanguinate di un bambino e nel film "Paranormal Activity" del 2007 i protagonisti Micah e Katie scoprono impronte demoniache in camera loro gettando a terra della polvere prima di andare a letto.
    Impronte e aloni di dubbia provenienza sono al centro anche di numerosi miti e creepypasta, ma esistono anche casi reali che hanno lasciato interdetti chi ha investigato. L'ultimo sembra essere avvenuto nell'agosto del 2016 a Cheyenne, in Wyoming.
    La persona che ha affermato di aver vissuto questa vicende paranormale è un utente di reddit, quindi di lui non sono riuscito a scoprire pressoché nulla se non due fotografie, ciò che ha scritto nella discussione creata da lui e ciò che ha risposto ai vari internauti: pertanto non avendo sufficienti dati per chiarire dove esattamente sia successo e quanto questa persona sia affidabile tratterò questo caso come un "possibile" caso anomalo (prendiamola pure come leggenda metropolitana).
    L'utente ha affermato di avere un negozio in città; non ha descritto cosa vende, ma ha detto che ha un sistema di telecamere a circuito chiuso perciò possiamo dedurre che gestisca un business piuttosto importante o un negozio di oggetti costosi; dopo aver acquisito l'attività ha più volte sentito il personale interno e quello delle pulizie lamentarsi di oggetti fuori posto, scaffali sotto sopra e strani rumori provenire dalle pareti o dal soffitto.
    Dopo diverse settimane di gestione poi gli sono state segnalate strane impronte sul pavimento del negozio: l'uomo ha affermato che il fenomeno si ripete a intervalli irregolari, a volte per 3 o 4 notti consecutive, a volte passano settimane l'uno dall'altro, ma al mattino sia lui che i suoi commessi scoprono impronte di piedi umane di colore rossastro o nero sul pavimento.
    La prima cosa che ha pensato l'uomo era che qualcuno si introducesse nel negozio durante la notte, ma mai era scattato l'allarme dei sensori di movimento; allora decise di controllare le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso ed è rimasto a bocca aperta quando ha visto le impronte crearsi dal nulla, come se un essere invisibile stesse camminando nella stanza.
    Cercando di mantenere la massima razionalità il gestore fece controllare il contro soffitto e le impalcature credendo che qualcuno si introducesse nel suo negozio infiltrandosi attraverso fessure o pannelli spostati, ma non risultò nessuna anomalia che potesse giustificare quelle strane orme.
    Se già la cosa può sembrare strana, le dichiarazioni dell'utente fanno ancora più riflettere: le impronte erano di due tipi, a volte piccole come quelli di un bambino, a volte grandi come quelle di un uomo adulto. Non solo: il più delle volte i segni lasciati portavano direttamente ad una parete dove c'è un armadio, ma alcune volte c'era una sola impronta, un unico segno di piede come se qualcuno avesse poggiato la pianta a terra per poi sparire nel nulla.

    «A volte è una sola impronta che non porta da nessuna parte, ma ci sono stati episodi in cui le impronte hanno portato dritto alle pareti. All'inizio abbiamo pensato che qualcuno si fosse stabilito nel contro soffitto del negozio, ma dopo aver esaminato i filmati di sicurezza non è apparso nulla che abbia lasciato o che sia entrato. Mi è stato detto anche all'inizio di questa settimana una serie di orme di bambini sono apparse a metà giornata nel locale dei registri, dove solo le cassiere possono accedere.»
    A sostegno delle sue affermazioni l'uomo ha inserito due foto che mostrano effettivamente impronte di piedi piuttosto evidenti. Crederci non è certamente facile, ma c'è chi è di questa idea è ha supposto che vi siano anime di precedenti proprietari che ancora si aggirano nella struttura.

    Fonte: misteridalmondo.net
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    PICATRIX, IL MANOSCRITTO DI MAGIA COSMICA



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    La Chiesa nei secoli ha preso le distanze da un sacco di opere ritenute eretiche o votate al Maligno, ma in particolar modo nel secondo millennio si è adoperata per un'aspra repressione, spesso senza motivo, di libri scritti secondo concetti innovativi per il tempo. Siamo portati a pensare che tutte le opere fatte distruggere nei roghi comandati dal Clero o proibiti dalle bolle papali siano stati ritenuti sacrileghi, ma non era quasi mai così: basti pensare che nell' "Index librorum prohibitorum" (l'Indice dei libri proibiti) figuravano anche 45 edizioni proibite della Bibbia, oltre a tutte le Bibbie nelle lingue volgari.
    Il Picatrix fu un manoscritto di circa 400 pagine sul quale la repressione si accanì in modo particolare perché vene considerato eretico: al suo interno riportava formule e metodi per attrarre e canalizzare l’energia del cosmo in modo da poter cambiare il corso del destino e far avvenire un evento futuro desiderato. Non c'era quindi Dio al centro del tutto, ma l'uomo.
    "Picatrix" è il nome che fu dato al manoscritto nel XV secolo dalla Chiesa stessa, ma le sue origini vanno molto più indietro nel tempo: il primo manoscritto di cui si ha notizia era in arabo e aveva il titolo "Ghâyat al-Hakim"; gli storici hanno sempre pensato che sia nato dalla mano di Abû- Maslama Muhammad ibn Ibrahim ibn ‘Abd al-da’im al-Majrîtî, un oriundo di Cordova morto nel 1007 d.C., ma c'è chi pensa che abbia origini ancora più antiche, forse greche o addirittura egizie.
    Viene considerato il testo di magia più diffuso nella cultura esoterica antica e medievale e iniziò ad apparire tradotto in latino in Spagna nei dintorni del 1050. Non venne mai stampato, ma proprio nel periodo di maggiore repressione da parte della Chiesa, tra il XV e il XVI secolo, ebbe una grande diffusione in tutta Europa.
    Tutte le copie del Picatrix vennero considerate opere empie e messe al bando e l'Inquisizione calcò la mano considerandolo un manuale satanico e ritenendo l'autore un “Rettore della Facoltà diabolica”.
    Nelle sue 400 pagine il Picatrix si presenta come un grimorio che promette la conoscenza su come ottenere energia dai pianeti del cosmo. Al suo interno contiene immagini di magia celeste e nozioni di magia con riferimenti agli astri, ai talismani e all'energia naturale (animali, piante, metalli, pietre, etc.); una buona parte si occupa di insegnare a costruire oggetti catalizzatori per convogliare le influenze celesti e astrali e utilizzarle per il bene dell'essere umano.

    Il manoscritto è diviso in 4 libri:

    - Il primo tratta del cielo e della sua evoluzione energetica attraverso le molte configurazioni che assume.
    - Nel secondo si parla del cielo, del moto del pianeta Terra e dei loro effetti sulle creature viventi.
    - Il terzo spiega le proprietà dei pianeti e delle stelle.
    - Nel quarto si passa a parlare degli spiriti e di tutte le forze sovrannaturali che agiscono sull'uomo e poi spiega le capacità e l'utilità dei talismani.

    Il concetto alla base del Picatrix è che attraverso la conoscenza di questi testi magici il lettore impara ad attrarre e canalizzare l’energia del cosmo in modo che un determinato evento si sviluppi secondo la sua volontà. All'interno ci sono diverse ricette bizzarre e innumerevoli incantesimi che dovevano essere "catalizzati" utilizzando composti psicotropi come l’hashish, l’oppio e altri allucinogeni: l'idea era che inducendo stati alterati di coscienza e viaggi astrali si fosse in grado di capire il segreto per contattare gli spiriti e altre dimensioni di esistenza.
    Qualcuno ha azzardato l'ipotesi che questo manoscritto sia stato utilizzato dagli egizi per la costruzione di gran parte delle loro opere: infatti il Picatrix spiega non solo come creare talismani od oggetti di piccola dimensione, ma anche intere città edificate utilizzando i principi della magia astrologica e la disposizione della volta celeste. Un esempio lampante di questa tecnica costruttiva sono le grandi piramidi.
    Oggi in circolazione ci sono molte versioni del Picatrix, anche se nei secoli hanno subito correzioni, traduzioni errate e modifiche che ne hanno alterato notevolmente i contenuti originali.


    Fonte: misteridalmondo.net
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    I MISTERI DI OSIMO



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    L'Italia è da sempre un luogo ideale per gli insediamenti umani: è al centro del Mediterraneo e delle vie di comunicazione, ha vaste pianure, fiumi e molte risorse utili allo sviluppo di fiorenti civiltà. Anche se a scuola si tende a sorvolare sulla preistoria, gli insediamenti umani sul nostro territorio hanno avuto inizio molto prima dei romani e di tanto in tanto se ne trova traccia nei reperti archeologici su tutto il territorio.
    Una delle cittadine in cui questi reperti si sono mantenuti in condizioni tali da scrivere la nostra storia è Osimo, un comune di circa 35.000 abitanti in provincia di Ancona. Osimo domina le vallate dei fiumi Musone e Aspio ed è famosa per i suoi affascinanti sotterranei che appunto conservano sulle loro mura incisioni rupestri molto antiche, alcune risalenti al IX secolo a. C., quando i Piceni si stanziarono in zona.
    C'è da dire che sono stati scoperti diversi strati sotterranei con tanto di cunicoli e camere, il che lascia pensare che probabilmente siano vissuti qui popoli ancora più remoti, ma per ovvi motivi non è semplice giungere a scavare così in fondo per accertare quali furono i primi insediamenti.
    Ora io potrei parlarvi dei molti misteri storici di Osimo, dei templari che qui nel XVII secolo si spostavano grazie ai tunnel sotterranei, dei cunicoli usati durante le guerre mondiali per salvare gli ebrei e la gente in fuga dagli oppressori, o addirittura tornare indietro fino ai primi secoli dopo Cristo quando i pagani perseguivano i primi cristiani; ma restando in linea con i temi che tratto solitamente, vi parlerò dei misteri paranormali, che anche in questa cittadina sembrano essere molto intensi e frequenti.
    Tra le entità che si muoverebbero nei vicoli della cittadina c'è lo spirito di un povero garzone molto conosciuto che fu trovato morto nel 1874 in via Fonte Magna. Era chiamato Bombetta per il cappello che era solito portare e fu ucciso con diverse pugnalate. Il suo spirito inquieto sembra che appaia di tanto in tanto sul luogo del delitto nei pressi della fontana monumentale o lungo le mura della città.
    Ci sarebbe anche la "paora", descritta come una vecchietta dall'aspetto spaventoso che apparire là dove sono nascosti tesori per terrorizzare i ladri e i profanatori di tombe. Non a caso la si vedrebbe spesso di notte nel cimitero a sorvegliare le cappelle dai tombaroli; ma a quanto pare sarebbe piuttosto comune incontrarla nei vicoli e nei sotterranei di Osimo, intenta anche a far scappare i malintenzionati.
    Un altro spirito tipico della zona sarebbe lo "sprevengolo", molti simile agli incubi che secondo la tradizione si siederebbero sul petto di un dormiente per paralizzarlo e impedirgli di respirare mentre gli risucchierebbero le energie. Lo sprevengolo però ha in testa un cappello di oro zecchino e gusci di noce ai piedi e si comporterebbe più come un folletto dispettoso, con scherzi in casa e la "sola" oppressione durante il sonno. Si dice che agisca tra l’una e le tre di notte e preferisca tormentare coloro che a cena hanno mangiato troppo.
    Se poi vogliamo parlare di edifici infestati, Osimo non si fa mancare nemmeno quelli: il più conosciuto è Palazzo Balleani-Baldeschi, una dimora cinquecentesca situata all’interno delle mura di fronte al municipio. Si dice che i vecchi proprietari avvertissero rumori strani, lamenti e pianti di donna provenire dall'interno di una parete, così decisero di farla abbattere e scoprirono un piccolo vano murato da moltissimo tempo; al suo interno fu rinvenuto lo scheletro di una ragazza, forse l'amante di un precedente padrone del palazzo. Il fantasma della sfortunata si aggirerebbe ancora all'interno del palazzo, ma i proprietari hanno deciso di lasciare la finestra di quella camera sempre aperta nella speranza che l'anima sfortunata si decida a compiere il suo viaggio verso l’Aldilà.
    Tra folclore, leggende e spiriti inquieti, Osimo è ritenuta una delle più misteriose di Italia.

    Fonte: misteridalmondo.net
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    IL FANTASMA DI ASH MANOR



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    Che cosa sono i fantasmi? Questa è una domanda molto semplice che però riceve quasi sempre risposte difficili da comprendere, sempre ammesso che si creda che esistano i fantasmi. Oltre alle teorie secondo cui siano anime bloccate tra due piani di esistenza, che siano allucinazioni o che siano residui spirituali di persone defunte, c'è quella secondo cui possano essere proiezioni psichiche di persone particolarmente provate mentalmente o particolarmente sensibili.
    Quest'ultima ipotesi fu formulata dallo psicologo Nandor Fodor che riteneva di aver risolto il mistero del fantasma di Ash Manor, in Inghilterra, che nel 1934 terrorizzò un'intera famiglia.
    Il 24 giugno del 1934 i coniugi Keel, la loro figlia di 16 anni e la servitù si trasferirono in una casa ad Ash Manor, nella contea di Sussex. Il prezzo era davvero conveniente, la casa molto grande, ma i Keel non si preoccuparono del fatto che potesse esserci qualcosa di strano e conclusero quell'affare con grande entusiasmo. L'unica cosa che vennero a sapere del terreno fu che la casa era stata costruita con parti di una costruzione risalente addirittura al XIII secolo.
    Non passò molto tempo che nella casa iniziarono a capitare cose strane: i primi ad accorgersene furono la figlia dei Keel e la servitù, che più volte riportarono rumori inspiegabili nel sotterraneo e nella mansarda, fenomeni luminosi nei corridoi, porte che vibravano e fruscii nelle camere da letto.
    I Keels sminuirono la cosa e, nonostante anche loro furono testimoni di ombre e rumori per la casa, si convinsero che fosse solo suggestione e stress. Questo fino al 23 novembre.
    Quella notte il signor Kell si svegliò in piena notte e vide sulla porta della camera un uomo anziano vestito con pantaloni e camicia verde, scarpe coperte di fango, un cappello sulla testa e un fazzoletto intorno al collo. La prima cosa che pensò fu che fosse un vagabondo infiltratosi in casa e si precipitò in piedi. La figura non si mosse e lui, prima di colpirlo, gli chiese chi fosse. L'uomo non rispose e Keel provò ad afferrarlo, ma si accorse che la sua mano attraversava la figura.
    A quel punto il signor Keel svenne e il tonfo che fece svegliò la moglie che chiamò i servi e corse a prendere del brandy per rianimarlo. In quei momenti concitati anche la signora Keel vide la figura, questa volta in fondo al corridoio del piano, e gli lanciò un bicchiere, che però attraversò l'uomo e si schiantò contro il muro. A quel punto la figura scomparve.
    Da quella notte lo spettro si manifestò molte altre volte, quasi sempre nei pressi o all'interno della camera dei coniugi Keel. Gli strani rumori continuavano, e "l'uomo verde", come lo chiamavano Keels, continuava a apparire in maniera talmente vivida da sembrare una persona in carne ed ossa. Nonostante la loro paura iniziale, la coppia si rese ben presto conto che la figura era tranquilla e che spariva solo quando la signora Keel la sfiorava: il signor Keel ne era terrorizzato, ma quell'uomo si presentava sempre di notte e restava lì davanti a loro fino a quando non era lei a farlo sparire cercando di toccarlo. Sia la figlia che i servi furono testimoni di quel fantasma e dissero che sembrava crearsi in fondo al corridoio del piano per poi camminare fino alla stanza dei coniugi Keel e lì attendere, come se si aspettasse qualcosa da loro.
    Il fantasma fece più di 20 apparizioni e una volta terrorizzò davvero i Keel: la figura alzò la testa mostrando il collo tagliato, come se una lama avesse provato a decapitarlo ma si fosse fermata a metà dell'opera. I Keel conclusero che si trattasse dell'anima di un uomo ucciso sul loro terreno e che forse il suo scheletro era nascosto nei pressi della casa.
    Ai Keels venne consigliato di far esorcizzare la casa e di pubblicizzare la loro situazione sul giornale. Molti curiosi giunsero con intrugli e strani riti, ma nessuno di loro ottenne il risultato sperato.
    All'inizio di luglio del 1936 Nandor Fodor fu invitato a indagare sul fantasma di Ash Manor e rimase in casa per dei Keel per diverse notti, senza però che ci fossero manifestazioni. Per cercare di chiarire la situazione Fodor interpellò la famosa medium Eileen Garrett, che si presentò il 25 luglio.
    La donna, dopo aver visitato la casa accuratamente, disse di aver avuto l'impressione che vi fossero due anime in pena al suo interno, una viva e una morta. Dopo diverse sedute la medium decise di eseguire una seduta spiritica nella quale entrò in trance e rivelò l'identità del fantasma: si trattava di un certo Charles Edward, figlio di Lord Henley e addirittura fratellastro di Edoardo IV; durante una ribellione di alcuni popolani venne chiuso in un sotterraneo, torturato e ucciso con una falce. Parlando attraverso Eileen Garrett, il fantasma annunciò disse di essere vissuto nel 1500, di essere stato derubato delle sue terre dal conte di Huntingdon e tradito da un amico chiamato Buckingham che lo consegnò agli agricoltori affermando che aveva sperperato tutti i soldi delle tasse che loro pagavano. Chiese poi ai testimoni di aiutarlo a vendicarsi sui suoi nemici.
    All'entità rispose Fodor che gli disse che era morto già da molto tempo e che come lui anche i suoi nemici erano morti; pertanto lo invitò a desistere e unirsi agli spiriti dei suoi cari. Il fantasma, riluttante, accettò di farlo e la medium riprese i sensi.
    Ma le apparizioni non smisero affatto e allora Fodor decise di fare un'altra seduta assieme alla medium, questa volta senza la presenza dei Keel. Ancora una volta il fantasma si presentò e chiese aiuto per ottenere la vendetta e quando Fodor gli ripetè che doveva trovare la sua strada per l'Aldilà l'entità gli rispose che i Keel non glielo permettevano e che usavano la loro infelicità come gabbia per tenerlo sul nostro piano di esistenza.
    Quando Fodor indagò la signora Keel gli confessò che il marito era omosessuale e che tra di loro esisteva da tempo una grande tensione. In un'ennesima seduta i coniugi Keel ammisero i loro problemi e quella sembrò essere l'ultima volta che il fantasma si presentò nella casa di Ash Manor.
    Nel 1959 Fodor riportò quel caso nel libro "The Haunted Mind" e affermò che Charles Edward non sia mai esistito, ma che piuttosto considerava il fantasma come un'invenzione della mente subcosciente del signor Keel, che Garrett aveva sfruttato per "ricamarci" sopra una storia.
    A suo parere il fatto che in molti videro l'uomo verde potrebbe significare che la figura avesse un certo grado di realtà fisica, anche se non era da escludere che lo spettro fosse solo una proiezione mentale del signor Keel sufficientemente vivida perché anche la moglie potesse condividerla.
    Siamo quindi noi a creare i fantasmi?

    Fonte: misteridalmondo.net
604 replies since 27/5/2014
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