I MYLING: GLI SPIRITI DEI BAMBINI PERDUTI

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    I MYLING: GLI SPIRITI DEI BAMBINI PERDUTI



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    Finora, quando ho scritto qualcosa sul folclore o sulle leggende scandinave, ho sempre presentato creature bestiali che vivono nelle foreste e proteggono la natura, ma mai di entità malvagie o di fantasmi. Una mia mancanza, lo ammetto, anche perché le credenze e le tradizioni nordiche sui fantasmi e entità rancorose sono parecchie.
    Per introdurre l'argomento in maniera più corretta devo citare Hänsel e Gretel. Cosa c'entrano, chiederete voi. Beh, la fiaba di Hänsel e Gretel dei fratelli Grimm è ambientata nella Germania settentrionale e, come molti sapranno, racconta di due bambini che vengono abbandonati in un bosco e sono costretti a sopravvivere contando sulle loro forze.
    L'ho sempre trovata un po' macabra come fiaba da raccontare ai bambini, tuttavia rispecchia un qualcosa che in passato era quasi normale. I fratelli Grimm hanno certamente tratto ispirazione dalle vicende del Medioevo, quando la scarsità di cibo e la fame facevano dell'infanticidio una pratica comune. In particolare, in Norvegia questa pratica è stata portata avanti fino all'inizio del XX secolo: quando una coppia aveva dei figli che non poteva mantenere li uccideva o li abbandonava appena nati al freddo dell'inverno o in mezzo ai boschi, dove venivano divorati dai predatori.
    Inevitabilmente è nata la figura del "myling", una figura molto presente in tutto il folclore scandinavo. Il myling è un'entità rancorosa generata proprio dai quei bambini lasciati morire dopo il parto (o anche più grandi quando giungevano periodi difficili); ancora più semplicemente è l'anima dei bambini non battezzati o non seppelliti correttamente in un luogo sacro, che per questo motivo è costretta a vagare sulla terra fino a che non verrà accompagnata in un cimitero.
    In passato, infatti, bambini non battezzati non potevano essere sepolti in terra santa e per questo si credeva che non potessero trovare sollievo nei cieli.
    Un altro nome con cui è conosciuto il myling è "utburd", che significa "colui che è stato lasciato fuori" (dalla terra consacrata ovviamente). A volte i myling sono descritti come fantasmi di bambini che vagano nei boschi alla ricerca di un taglialegna o un cacciatore per costringerlo a portarli in un cimitero; altre volte sono descritti come lupi o animali selvatici ostili; altre ancora come animali grotteschi o ombre grandi come case. Il più delle volte però sarebbero entità invisibili agli esseri umani, ma percepibili dagli animali domestici.
    I fantasmi di quei bambini lasciati morire sarebbero arrabbiati con tutti gli esseri umani che capitano loro a tiro e lungo i sentieri boschivi aggredirebbero i malcapitati graffiandoli, colpendoli, facendoli inciampare o cadere nelle rupi; ad ogni modo si crede che non uccidano quasi mai gli esseri umani perché il loro desiderio è quello di essere accompagnati in un cimitero, dove troverebbero finalmente la pace eterna.
    Per fare questo si dice che salgano sulla schiena di una vittima, che si accorgerebbe delle loro presenza sentendo un peso sulle spalle crescente e opprimente che aumenta ad ogni passo. Alcune leggende raccontano che man mano che la persona si avvicina al cimitero i myling assumano sempre più fattezze umane e diventino visibili, ma che a volte il loro peso diventi tale che lo sfortunato stramazza al suolo senza vita. Alcune versioni affermano che il myling in realtà non aumenterebbe di peso, ma che risucchi la forza vitale delle vittime, rendendole via via più deboli.
    Secondo le credenze scandinave, per dare la giusta pace allo spirito di un bambino non battezzato si dovrebbe recitare una formula tradizionale usando i nomi simbolici Kari (per le femmine) o Jon (per i maschi). Avrebbe più o meno questa forma:

    «Io ti battezzo in nome della mia fede / Kari o Jon»

    Come ho scritto prima, la pratica storica di abbandonare i figli indesiderati nei boschi o in altri luoghi remoti era dovuta o a gravi condizioni economiche che mettevano a rischio la sopravvivenza della famiglia; a volte accadeva per la nascita di un bambino fuori dal matrimonio. Concepire un figlio fuori dal matrimonio è sempre stata considerata una grande vergogna nella vecchia società contadina e in passato le stesse ragazze madri uccidevano il loro neonato alla nascita per poi farlo sparire ai bordi dei boschi o nelle acque dei torrenti e dei laghi.
    Si è dovuto attendere fino al 1687 per far cambiare un po' le cose: il codice norvegese di King Christian V dispose che questo crimine fosse punito con la morte del genitore che uccideva il proprio figlio. Purtroppo nella Norvegia del XIX secolo la maggior parte degli omicidi erano ancora gli infanticidi.

    Fonte: misteridalmondo.net
     
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