L'INCIDENTE DI MAURY ISLAND

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    L'INCIDENTE DI MAURY ISLAND



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    Il 2 luglio del 1947 è una data storica per tutti gli ufologi del mondo: quel giorno avvenne il famoso "incidente di Roswell", nel Nuovo Messico, ma scoperto solo il 7 e prontamente smentito il giorno dopo. Venne comunicato che si trattò di un pallone sonda appartenente alla United States Air Force che era precipitato a causa di un malfunzionamento, ma ancora oggi ufologi e appassionati ritengono che si sia stato lo schianto di un UFO e il recupero di cadaveri alieni da parte dei militari statunitensi.
    Siamo soliti pensare che l'ufologia moderna abbia avuto inizio con quell'evento, ma non è così: 11 giorni prima avvenne un altro evento misterioso, che però purtroppo fu oscurato dal dilagare della notizia di Roswell e cadde un po' nel dimenticatoio; tuttavia non è meno interessante e qui ve la illustrerò come "l'incidente di Maury Island".
    Maury Island è un'isola legata a Puget Sound, un lembo di terra nello stato americano di Washington. Si tratta si un'isola solo per il fatto che nel 1913 i proprietari della zona fecero scavare un istmo per poter navigare e raggiungere le zone interne più facilmente.
    Nel primo pomeriggio del 21 giugno del 1947 Harold Dahl stava costeggiando Maury Island a bordo del suo battello; trasportava dei tronchi e una falegnameria ed essendo un viaggio di tutto riposo portò con se un collega, suo figlio e perfino il suo cane.
    Il figlio dell'uomo ad un certo punto attirò l'attenzione dei due adulti indicando alcuni strani oggetti nel cielo: erano 6 oggetti metallici di colore scuro a forma di anello e sorvolavano la zona ad alta quota. La cosa che incuriosì Dahl e il suo collega, oltre al fatto che sembravano ciambelle volanti, fu che non emettevano alcun rumore nonostante fosse chiaro che erano oggetti tecnologici.
    All'improvviso uno dei 6 oggetti iniziò ad avere problemi e scese ad un quota molto più bassa che i testimoni stimarono in 200 m; cominciò a vibrare e poi a perdere pezzi proprio sopra la testa dei testimoni. Uno degli altri oggetti scese alla stessa quota, ma l'UFO (chiamiamolo così) era visibilmente danneggiato e sembrava sostenersi a fatica mentre perdeva pian piano pezzi di fusoliera.
    I detriti piovvero addosso ai naviganti e uccisero il cane di Dahl e ferirono al braccio il figlio. L'amico di Dahl iniziò a scattare foto ai pezzi caduti sulla barca e agli oggetti in volo. Per diversi secondi i pezzi di metallo incandescente caddero ovunque nell'acqua e i testimoni dissero che l'oggetto che li aveva persi in pratica si era scomposto in aria perdendosi nel mare, mentre gli altri sparirono ad alta velocità all'orizzonte in direzione ovest.
    Harold Dahl e il suo collega raccolsero gli oggetti di metallo caduti sull'imbarcazione e andarono velocemente a casa. Il giorno successivo a casa dell'uomo giunse una Buick di colore nero dalla quale scese un uomo alto e robusto che indossava un completo nero e occhiali scuri. Bussò alla sua porta e senza molti preliminari invitò Dahl a seguirlo per fare colazione insieme ad un bar poco distante. Il suo tono di voce intimorì Dahl e i suoi modi di fare sembravano quelli di una agente del governo, così preferì seguirlo e capire cosa volesse da lui.
    Lo strano individuo non si presentò, ma disse che era a conoscenza di ciò che era capitato il giorno prima sulla sua barca e della ferita che aveva riportato il figlio. Mentre facevano colazione fu solo lo straniero a parlare e gli raccontò alcuni dettagli sugli oggetti volanti e confermò che uno di loro aveva avuto un guasto.
    Dahl lo ascoltò in silenzio, fino a quando l'uomo vestito di nero iniziò a fargli domande specifiche su cosa ricordasse degli oggetti, particolari dei pezzi caduti e se avesse con se alcuni di quei pezzi. Il testimone non accennò al fatto che aveva raccolto dei detriti dell'oggetto, ma spiegò all'uomo tutto ciò che aveva visto degli oggetti.
    A quel punto l'uomo assunse un tono minaccioso e gli intimò di dimenticare tutto quello che aveva visto, di non farne parola a nessuno e di convincere a fare lo stesso anche a suo, arrivando fino a minacciarlo apertamente dicendo che qualora fosse trapelato qualcosa ne avrebbe fatto le spese la sua stessa famiglia.
    Dahl però dopo qualche tempo si confidò con il suo amico Fred Crisman che iniziò a spargere la voce, fino a far giungere la notizia a Kenneth Arnold, un aviatore statunitense che solo tre giorni dopo l'incidente accaduto a Dahl visse un'esperienza molto simile.
    Il 24 giugno 1947, infatti, Arnold era sul suo CallAir A-2 e stava svolgendo un'attività di ricerca di un velivolo militare andato disperso, quando vide 9 oggetti volanti volare in schieramento vicino al Monte Rainier (Washington) a velocità troppo elevata per un veivolo di natura terrestre. Arnold, stuzzicato dalla notizia dell'incidente del 21 giugno, iniziò ad indagare su cosa fosse accaduto a Dahl quel giorno. Incontrò Crisman e Dahl e si fece consegnare i detriti metallici raccolti sulla barca dicendo loro che li avrebbe fatto analizzare; Dahl però preferì non dargli le foto ne i negativi perchè temeva che l'uomo volesse far semplicemente sparire le prove. Disse ad Arnold che le fotografie erano venute mosse e gli oggetti erano irriconoscibili, così le aveva buttate.
    Arnold affermò di aver contattato il tenente Brown e il capitano Davidson dell'Army Air Force che presero in consegna il materiale caduto dall'UFO. I due ufficiali presero un aereo quello stesso giorno precipitò uccidendo tutto l'equipaggio.
    Dopo quel disastro la vicenda accaduta a Dahl fu sulla bocca di tutti, tanto che l'uomo fu costretto a partecipare ad una conferenza stampa in cui disse che la storia era stata una sua invenzione e che non c'era stato alcun avvistamento, né alcuna visita di personaggi misteriosi vestiti di nero.
    Nonostante le sue dichiarazioni oggi molti ufologi continuano a ritenere che l'incidente avvenne realmente e che Dahl abbia ritrattato per paura dopo che il governo americano aveva agito più incisivamente per fare tacere Dahl ed eliminare le prove.

    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
     
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