IL CASTELLO DI BEVILACQUA, INFESTATO DA FANTASMI "BUONI"

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    IL CASTELLO DI BEVILACQUA, INFESTATO DA FANTASMI "BUONI"



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    Quando parliamo di case o castelli infestati siamo soliti a pensare all'Inghilterra, alla Scozia o al Galles. Anche gli stessi britannici ci sono talmente abituati ai fantasmi che lungo le autostrade sono stati installati cartelli che avvisano di possibili apparizioni. Le segnalazioni di apparizioni, infatti, sono diventate così frequenti da indurre a mettere in allerta chi è alla guida, affinché non si spaventi.
    Da noi gli incontri con gli spettri sono più rari, oppure sono liquidati come mere superstizioni, stramberie di personaggi che talvolta ne fanno una pratica «truffaldina». E ci sarà pure chi imbroglia, facendo ballare un tavolino dicendo di aver evocato uno spirito o scrivendo su un social network di una presunta esperienza paranormale.
    Questo non è il caso di Francesca Gargano, una serena signora vicentina esperta in «pulizie» energetiche di case o palazzi da anime che sono rimaste a viverci, senza «prendere la via dell'aldilà», come spiega lei stessa. Anche se molti arricciano il naso quando sentono parlare di sensitivi, c'è da dire che alcuni di questi spesso ci azzeccano, fino al punto che persino la polizia a volte si avvale dei loro servigi. Francesca Gargano è una di quelle persone che lasciano perplessi anche gli studiosi più scettici.
    Nella provincia di Verona sorge il castello di Bevilacqua, che ovviamente prende il nome dalla cittadina su cui sorge. Qui la sensitiva è stata chiamata a verificare se siano rimasti spiriti del passato per via di molti eventi insoliti e senza spiegazione che da anni si susseguono tra le sue mura.
    Secondo il rapporto che ha consegnato agli stessi proprietari, il maniero ne ha moltissimi.
    «Sono tutte anime buone, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi. Sono anime di soldati e di nobili. Di sicuro c'è una dama, l'ho sentita chiaramente. E non solo io, ma anche un altro sensitivo che ha assistito alla mia conferenza ha riguardo ha visitato il castello e ha confermato le mie impressioni».
    La signora Gargano nel tempo ha preferito dedicarsi ad una pratica piuttosto insolita in Italia: aiuta chi non riesce a lasciare la terra ad andarsene perché , a suo dire, «solo così potrà continuare la sua vita in una diversa dimensione».
    Che nel castello di Bevilacqua vi fossero delle presenze non è una novità per i proprietari, per il personale e pure per gli ospiti. Ma non è mai successo nulla di brutto. Quando un'anima si fa sentire è perché vuole attirare l'attenzione, farsi notare per qualche istante e poi far ridiscendere le stanze nel silenzio consueto. gli stessi proprietari del castello, che hanno richiesto l'analisi della sensitiva, non hanno mai chiesto di mandarli via perchè sono fermamente convinti che le entità che di tanto in tanto si manifestano convivano tutte pacificamente sia con loro che con il personale che si prende cura della proprietà.
    Salvo qualche spavento, ovvio. Miresi Iseppi, proprietaria del castello con il marito Roberto, racconta una delle tante esperienze vissute al castello.
    «...Come quella volta che un nostro dipendente andò a spegnere le luci ai piani alti... Quando arrivò, le lampadine si spensero tutte, sentì un soffio freddo e poi le luci si riaccesero da sole».
    I coniugi Iseppi spesso sentono chiaramente qualcuno che camminava in una stanza vuota o nei corridoi.
    «Quasi ogni fenomeno di questo tipo si verifica nella stanza 204, che era la camera da letto di Felicita Bevilacqua, ultima discendente dei nobili proprietari del castello. Felicita viveva qui con il marito Giuseppe La Masa, un ex garibaldino. Non avevano figli».
    Felicita è stata vista da una signora americana, ospite al castello con un gruppo di amici.
    «La signora mi raccontò che Felicita le apparse e le disse di aprire la finestra e di guardare in giardino: lì c'era Guglielmo Bevilacqua, un altro avo della stirpe».
    A quanto pare, insomma, di anime dei lontani proprietari sarebbero ancora presenti nel castello, ma non mancano quelle dei soldati che morirono in combattimenti nelle campagne circostanti.
    «Ribadisco che non si deve affatto avere timore», riprende Iseppi, «sono presenze innocue e buone. Al più è successo che aprissero una finestra o una porta di un balcone di notte o gironzolassero».
    Pare proprio che i coniugi Iseppi abbiano trovato una piacevole compagnia proveniente da un altro piano di esistenza e con cui convivono e si godono la bellezza del loro castello.

    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
     
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