IL FANTASMA DI SALLY YORK

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    IL FANTASMA DI SALLY YORK



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    Avete mai letto "Rosso Malpelo"? Rosso Malpelo è una novella di Giovanni Verga scritta nel 1878 e parla di un ragazzino che viene preso a lavorare in una cava per pochi spiccioli; il ragazzo viene emarginato e spesso insultato a causa dei pregiudizi sui suoi capelli rossi. Tanti anni fa, in fatti, si pensava che le persone con i capelli rossi fossero strettamente legate al diavolo e quindi maligne. L'unico affezionato a lui è il padre, che muore nella miniera lasciandolo solo con la madre e la sorella, che però lo maltrattano e mostrano diffidenza nei suoi confronti. Malpelo accetta con rassegnazione il suo pesantissimo lavoro, convinto di non poter ottenere di più dalla vita.
    Verga con questa novella tocca una questione molto spinosa e spesso abilmente evitata dall’opinione pubblica del tempo: il lavoro minorile, una piaga che però faceva comodo a molti, sia agli sfruttatori, che in questo modo pagavano meno la manodopera, sia ai genitori, che in quel modo moltiplicavano le entrate di denaro in casa.
    In Italia il Parlamento aveva provato inutilmente a porre rimedio con un’apposita legislazione nel 1879, ma si dovette aspettare decenni prima che quelle leggi venissero effettivamente applicate.
    Lo sfruttamento del lavoro minorile è ancora oggi vivo in molti paesi del mondo, ma fino a metà del '900 era praticato pressochè ovunque, mietendo piccole vittime quasi ogni giorno, che purtroppo a volte sparivano senza che nessuno se ne preoccupasse.
    Uno di questi casi fu quello di Sally York, una bambina che venne presa a lavorare in una fabbrica tessile americana. Era il 1912 e nella fabbrica tessile di North Folk, nello stato di New York, erano impiegati molti bambini, sopratutto nel colorare i capi o tessere ai macchinari. Lavoravano ore e ore a contatto con materiali velenosi e cancerogeni e raccimolavano appena di che vivere. Al contrario di quanto si pensa, a lavorare in quelle aziende non erano solo orfani o bambini di strada, ma anche figli di persone benestanti, che forse troppo avide, non ci pensavano due volte a spedire i secondogeniti a lavorare.
    La famiglia di Sally aveva già l'erede maschio che avrebbe portato avanti gli affari: tutti gli altri dovevano partecipare alle spese per il loro sostentamento e per farlo erano obbligati in fabbriche del genere, anche la piccola Sally che al tempo aveva appena 9 anni.
    Nel settembre del 1912 la bambina morì nello stabilimento tessile probabilmente a causa delle esalazioni velenose scaturite dai coloranti e la sua morte fece parecchio scalpore, tanto che venne pubblicata su tutti i giornali. Si dice che il proprietario della fabbrica cercò di insabbiare l'incidente accordandosi con la famiglia York, ma che il compenso offerto fu troppo misero per metterla a tacere.
    La morte di Sally non fu proprio vana: destò all’epoca l'indignazione della società del tempo e fu una delle tragedie "necessarie" alla promulgazione di leggi sulla limitazione del lavoro minorile negli Stati Uniti.
    Dopo la scomparsa di Sally nella fabbrica tessile iniziarono a succedere strani eventi: molti operai iniziarono a rifiutarsi di lavorare al macchinario dove operava Sally, dicendo che il suo spirito era furioso e non voleva che si toccasse le sue cose. Molti altri affermarono che un'ombra dell'altezza di un bambino era solita girovagare per la fabbrica di notte, spaventando chi era costretto al turno di notte.
    Giravano voci di zone inspiegabilmente fredde nell’edificio, di strani rumori e di misteriosi colpi sulle spalle, come se qualcosa si divertisse a fare loro scherzi da... bambini.
    Passarono 20 anni da quel triste incidente e il giorno di Natale del 1932 un uomo di nome Benny Johnson volle scattare delle foto all'edificio per scrivere un articolo di giornale sull'industria tessile. Quel giorno l’impianto era chiuso e non c'era nessuno al suo interno, così l'uomo ebbe tutto il tempo di fare il suo servizio fotografico.
    Solo dopo lo sviluppo delle foto, però, si accorse di una foto molto strana che sembrava ritrarre qualcuno all'interno della fabbrica quel giorno. La ingrandì e rimase di sasso: alla finestra dell'edificio sembra affacciarsi la figura di una bambina.
    Per molti la figura immortalata alla finestra dello stabilimento tessile di North Folk è proprio la piccola Sally York, che vagherebbe al suo interno senza pace abbandonata da tutti.

    Fonte facebook: Misteri dal Mondo - Credere Per Vedere
     
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