Believe

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    Believe



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    Believe è una serie televisiva statunitense ideata da Alfonso Cuarón e Mark Friedman, prodotta da J.J.Abrams, e trasmessa sul canale NBC nel 2014.


    Trama



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    Fin da quando aveva due anni, la piccola Bo ha manifestato dei poteri soprannaturali, come levitazione, telecinesi e predizione del futuro, che non ha mai saputo gestire e capire pienamente. Orfana, Bo viene cresciuta dai True Believers, un gruppo incaricato di proteggerla da malintenzionati che vogliono utilizzare i suoi poteri per i propri fini. Arrivata all'età di dieci anni, i suoi poteri diventano sempre più forti e le minacce sempre più insidiose, così il gruppo decide di affidare Bo a Tate, unico in grado di farle da protettore. Tate è un uomo condannato a morte per un crimine che non ha commesso, una volta uscito di prigione, grazie ai True Believers, Bo e Tate iniziano un viaggio attraverso gli Stati Uniti guardandosi sempre le spalle dalle persone senza scrupoli che vogliono sfruttare i poteri della ragazzina.

    Personaggi e interpreti



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    Bo, interpretata da Johnny Sequoyah
    Tate, interpretato da Jake McLaughlin
    Winter, interpretato da Delroy Lindo
    Skouras, interpretato da Kyle MacLachlan
    Moore, interpretata da Sienna Guillory
    Channing, interpretata da Jamie Chung
    Corey, interpretato da Arian Moayed

    Episodi

    1 Pilot Una via d'uscita 10 marzo 2014 12 novembre 2014
    2 Beginner's Luck La fortuna del principiante 16 marzo 2014 19 novembre 2014
    3 Origin 23 marzo 2014
    4 Defection 30 marzo 2014
    5 White Noise 6 aprile 2014
    6 Sinking 13 aprile 2014
    7 Bang and Blame 20 aprile 2014
    8 Together 27 aprile 2014
    9 Prodigy 4 maggio 2014
    10 Collapse 25 maggio 2014
    11 Revelation 1 giugno 2014
    12 Second Chance 15 giugno 2014
    13 Perception 9 luglio 2014

    Titolo originale Believe
    Paese Stati Uniti d'America
    Anno 2014
    Formato serie TV
    Genere drammatico, thriller, fantascienza
    Stagioni 1
    Episodi 13
    Durata 41 min (episodio)
    Lingua originale inglese
    Caratteristiche tecniche
    Aspect ratio 16:9
    Risoluzione 1080i
    Colore colore
    Audio Dolby Digital 5.1

    Fonte: Wikipedia

    Trailer:

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    News e Critica

    “Believe” e i suoi fratelli in tv vince il paranormale



    Su Premium è partita la nuova serie di J.J. Abrams

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    J. Abrams, che con il paranormale e l’impossibile ci sguazza da sempre, ha fatto coppia con Alfonso Cuarón, regista anche lui con qualche propensione per il fantastico. Hanno congiunto le loro forze e ne è uscito Believe: un po’ Fringe, un po’ Lost, un po’ I figli degli uomini. «Ma li supera tutti», Cuarón dixit. In onda su Premium Action.

    Si tratta di una serie pronta a spostare ulteriormente l’asticella su quali sono i limiti (illimitati?) delle capacità umane e la nostra propensione a credere. «Credere è vedere il mondo in una maniera diversa e cambiare la realtà. Credere è aspettarsi l’inaspettato», ha sostenuto il regista premio Oscar. Bo è una bambina dai grandi e inspiegabili poteri. Un ex carcerato si assume la missione di proteggerla. Uno scienziato si dice votato alla tutela della piccola. E un altro, sfuggente, per giunta ricchissimo, è a capo di un’organizzazione dalle finalità troppo indefinite. Un quadrilatero quasi perfetto, forse già visto, ma ottimo per riprendere a parlare in termini dialettici del destino del mondo e dei suoi abitanti, che in un momento di massime incertezze abbisognano – pare - di messia in cui credere. Nel cast, Kyle MacLachlan.

    Narrativamente la cosa si risolve in uno scontro tra chi ha fede (che quel potere sarà buono) e chi invece cercherà di ostacolarlo, pilotarlo, convinto che sia male (ma quel male è pronto a sfruttarlo). In mezzo, appunto, i destini del mondo: Bo potrebbe essere un dono ma anche un’arma totale. E allora: odiare o accettare il diverso? E che fare se questo diverso ha l’aspetto innocente del bambino della porta accanto? O del mio stesso figlio? È forse per questo meno pericoloso?

    Con toni diversi è qualcosa che ritorna spesso in tv di questi tempi: sono infatti ricorrenti le serie che sfruttando gli elementi del genere scivolano nel subconscio impigrito dello spettatore televisivo per instillargli qualcosa di più di un semplice interrogativo (senza arrivare a dire che si toccano i massimi sistemi).

    Il destino del mondo ma anche solo quello nostro, di noi come individui: la morte, il nostro rapporto con il dolore e con l’assenza. I bambini, gli adolescenti, con la loro pretesa innocenza, sono i perfetti veicoli di partenza per questo viaggio di accettazione. In Resurrection il primo a tornare a casa è un bambino ed è tra tutti questi “morti che camminano” il più protetto e amato, forse la chiave di come i vivi potrebbero relazionarsi con il mistero dei redivivi. In Les Revenants (che tanto lo ricorda ma è francese) il più enigmatico e forse pericoloso, ma anche amato, protetto e insospettabile, tra i ritornati dalla morte è un bambino dai grandi occhi ipnotici. In The Leftovers, il dolore e il senso di colpa di chi è restato per l’inspiegabile sparizione dei cari tanto amati, ha in un neonato, che dà nuovamente senso alla parola famiglia, una delle svolte narrative. In Orphan Black (niente di paranormale, ma solo la pazzia di una scienza che ha creato mostri) è la figlia della protagonista Sarah la prova che la ricerca ha preso una strada inattesa che gli stessi stregoni che l’hanno innescata non avevano previsto.

    In The 100 – contesto totalmente diverso, di pura fantascienza – mentre gli adulti si azzannano sospesi nello spazio tra agli sgocciolii, sono i giovani buttati allo sbaraglio sulla Terra rigenerata a fare squadra, a rappresentare la vera la speranza per il domani.
    Come già diceva Elsa Morante, il mondo salvato dai ragazzini. Qualunque sia il futuro che essi ci indicano. Noi adulti possiamo solo credere.

    Fonte: lastampa.it
     
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