DAL TITANIC ALLA LEGGENDA PASSANDO PER GLI US OPEN

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Founder

    Group
    Admin Founder
    Posts
    2,223

    Status
    Offline

    DAL TITANIC ALLA LEGGENDA PASSANDO PER GLI US OPEN



    Inizia la marcia di avvicinamento all'ultimo Slam della stagione. E lo facciamo con i personaggi che lo hanno reso grande. Si parte da Dick Williams


    richard_norris_williams470



    Richard Norris Williams II. Per tutti semplicemente “Dick”. E Dick sta per entrare nella leggenda del tennis. Leggenda? Beh, anzitutto nell’albo d’oro degli US Open. Poi si vedrà. Magari tra qualche anno…
    Perché per il momento sembra uscito da una canzone di De Gregori. La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento. Ecco, lui su quella splendida nave chiamata “Titanic” viaggia in prima assieme al padre, Charles Duane. Prima di imbarcarsi, Dick si è fatto notare eccome sui campi da tennis. Perché sembra un giocatore di bocce. Uno di quelli che prende quella sfera in mano, chiude un occhio per prendere meglio la mira e ti molla lì una cosa che rotola verso la perfezione. Bene, Dick gioca così a tennis. Forse perché non gli hanno spiegato che sul campo c’è anche altro oltre alle righe alle quali vuole consegnare ogni suo, benedetto, angelico colpo. Ma mica è sempre così: a volte, usa la racchetta come un manico di scopa; altre potrebbe sconfiggere il Padreterno del tennis in persona e mandarlo a casa in lacrime. I cronisti gli danno del lunatico. Lui è troppo signore per mandarli a quel paese.

    La prima classe costa “mille lire”. Per il signor Williams, padre di Dick, i soldi del biglietto del “Titanic” sono bruscolini. Charles Duane Williams, discendente diretto di Benjamin Franklin, è un celebre avvocato nonché tra i fondatori della International Tennis Federation. Richard detto Dick invece ha 21 anni – americano sebbene nato a Ginevra il 29 gennaio 1891 – e porta a spasso una faccia da ragazzino di buona famiglia. Parla benissimo il francese e il tedesco, sta per entrare ad Harvard e, grazie al papà, gioca a tennis da più di 9 anni. Sì, magari è un po’ lunatico come dicono quei rompiscatole dei giornalisti. Ma è bello distinguersi e sfidare la sorte.
    La sorte o la morte? Dick risponderà a questa domanda quella notte maledetta sul “Titanic”. La notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, quando la nave delle navi si scontra con un iceberg. E Dick in quel momento non ha nemmeno il tempo di mettersi a pregare. Attorno a lui è il delirio. Charles e Dick se la danno a gambe, ma per andare dove? E’ oceano quello. Tutti verso le scialuppe di salvataggio. Sembra facile… Gambe in spalla e un grido, il grido d’aiuto che arriva da dietro una porta. Una porta bloccata e dietro di essa un disgraziato che non riesce a uscire. Dick non ci pensa due volte e sfonda il legno, il tizio esce. Il resto della scena sarà raccontato 85 anni più tardi, nel 1997, in un film intitolato appunto “Titanic” e diretto da James Cameron. Ma Dick, con tutto il rispetto, in questo momento se ne sbatte altamente. Del film, dei premi Oscar e di James Cameron. Salvo però imbattersi nel principe degli imbecilli: uno steward che lo rimprovera per aver scassato la porta e che per questo vorrebbe multarlo. Ecco, la scena continua così. Con il principe degli imbecilli e l’espressione attonita di Dick.

    Il signor Charles non riesce a salvarsi. Muore in mare, il colpo di grazia arriva da una delle ciminiere del “Titanic”. Richard Norris Williams II, suo figlio, riesce invece a raggiungere una scialuppa. Lui, e il suo pellicciotto zuppo. Ghiacciati gli arti inferiori giacché ha trascorso diverse ore con l’acqua poco sotto le ginocchia. Un caso disperato, il giudizio di un medico. Medico… un segaossa, piuttosto, che cerca di preparare il nostro all’idea di una doppia amputazione. Bene, Dick gli dice dove può infilarsi la sega e si tiene le gambe, sebbene malconce. La decisione migliore.

    Il resto della storia è zeppo di numeri e trofei. Richard Norris Williams, nel 1913, ossia un anno dopo l’affondamento del “Titanic”, giunge in finale agli US National Championships, quel torneo che oggi chiamiamo US Open, perdendo 64 57 63 61 dal connazionale Maurice McLughlin. Che sconfigge a sua volta nel 1914 in un match “drammatico” (63 86 108). Il secondo titolo arriva nel 1916: 46 64 06 62 64 in finale su Bill Johnston. A Parigi, nel 1924, Richard Norris Williams vince l’oro alle Olimpiadi in doppio misto con Hazel Wightman. Nel 1925 e nel 1926 contribuirà alla vittoria in Coppa Davis.

    Richard Norris Williams muore per un enfisema il 2 giugno 1968. In Pennsylvania, in un letto…

    Fonte: tennis.it
     
    Top
    .
0 replies since 1/8/2014, 08:09   25 views
  Share  
.
Top