Gesù aveva una moglie?

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    Gesù aveva una moglie?



    Un frammento di papiro datato tra il II e il IV secolo d.C. contiene un riferimento diretto a un eventuale matrimonio del Messia

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    È possibile che Gesù fosse sposato? È questa la domanda sollevata da un antico frammento di papiro che fa riferimento a un'eventuale moglie del Messia - un tema oggetto in passato di molte speculazioni ma che finora non aveva trovato nessuna testimonianza concreta a suo sostegno.

    Il frammento di papiro in questione ha fatto notizia in tutto il mondo da quando è stato citato dalla studiosa della Harvard Divinity School Karen L. King, durante un congresso internazionale tenutosi a Roma. Il reperto, che misura circa 8 centimetri per 4, è scritto su entrambi i lati con inchiostro nero (leggibile sotto una lente di ingrandimento) ed è in lingua copta, l’evoluzione dell’antica lingua egiziana che utilizza i caratteri dell’alfabeto greco.

    Karen L. King, prima donna a occupare la più antica cattedra degli Stati Uniti, ha dichiarato al New York Times di aver avuto in prestito il papiro da un collezionista privato, che per ragioni che non sono state rese pubbliche, lo ha tenuto segreto per vari decenni.

    L'ultima riga del testo riporta le parole: "E Gesù disse loro: ‘Mia moglie…'".

    Il seguito della frase è stato strappato via dal frammento di papiro, che si ritiene facesse parte di un testo più ampio. Resta quindi un mistero sia cosa potesse esservi scritto, sia l'identità della possibile moglie.

    Altri documenti rinvenuti in precedenza riportavano velati riferimenti al fatto che Gesù non fosse solo, ma la presenza di una moglie non era mai stata direttamente riportata in nessuno dei testi risalenti ai primi secoli dopo Cristo rinvenuti finora.

    Il papiro sembra autentico

    La datazione e l'autenticità del papiro sono ancora oggetto di indagini, ma stando all'esame preliminare da parte da alcuni esperti di papirologia e storia del Cristianesimo sembrerebbe essere autentico, e risalente a un periodo compreso fra il II e il IV secolo d.C.

    "Se verrà confermato che il testo fu effettivamente redatto nel II secolo, allora il frammento di papiro costituisce una testimonianza diretta del fatto che le voci riguardo un eventuale matrimonio di Gesù iniziarono a circolare un secolo dopo la sua morte, nell'ambito delle controversie fra cristiani sui temi della sessualità, del matrimonio e del sacerdozio", scrive King nella ricerca condotta con la collega AnneMarie Luijendijk, professore di religione alla Princeton University.

    Bart Ehrman, uno studioso di testi religiosi della University of North Carolina, mette in guardia dal considerare la frase contenuta nel papiro come una prova che Gesù fosse effettivamente sposato: "Il reperto dimostra solo che nel II secolo c'era un suo seguace che forse pensava avesse una moglie", sottolinea Ehrman. In ogni caso, il frammento di papiro getta luce sull'evoluzione della cristianità in un periodo in cui venivano scritti e rivisti i primi vangeli.

    Una scoperta importante

    Jitse Dijkstra, un esperto di papirologia e lingua copta alla University of Ottawa, definisce la scoperta del frammento di papiro "un grande passo avanti".

    L'ultima volta che la scoperta di un nuovo documento si è imposta così prepotentemente agli studiosi del cristianesimo è stato il rinvenimento del cosiddetto "Vangelo di Giuda", un progetto di ricerca sostenuto dalla Society e che National Geographic ha presentato in anteprima mondiale sul numero di maggio 2006 del magazine.

    La National Geographic Society si è impegnata a restaurare e conservare il testo, da cui si evince che l'apostolo Giuda non abbia tradito Gesù come hanno ritenuto a lungo gli studiosi, ma che invece abbia agito dietro esplicite istruzioni di Gesù.

    Approfondimenti:

    È autentico il "vangelo della moglie di Gesù". Ma è meno antico di quanto si pensasse



    Per la maggioranza degli esperti il piccolo frammento di papiro in cui si parla di una presunta compagna di Cristo non mostra segni di contraffazione. "È utile per ricostruire il ruolo delle donne nella Chiesa", dice la studiosa che lo ha scoperto

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    Gesù era sposato? Il dibattito si era riacceso un paio di anni fa, quando Karen L. King, studiosa della Harvard Divinity School, ha annunciato il ritrovamento di un frammento di papiro scritto in copto, in cui compaiono le parole: "E Gesù disse loro: 'Mia moglie... è capace di essere mia discepola'". La studiosa lo aveva datato al quarto secolo, ma diversi esperti avevano espresso scetticismo e parlato di una probabile contraffazione.

    La questione è stata affidata a una serie di studiosi che hanno analizzato il papiro da numerosi punti di vista: le caratteristiche chimiche del papiro e dell'inchiostro, la grafia, il linguaggio utilizzato. I risultati, appena pubblicati sulla Harvard Theological Review, fanno pensare che il testo sia effettivamente antico, anche se meno di quanto si pensasse all'inizio. Le fibre del papiro risalirebbero ai secoli tra il settimo e l'ottavo, e l'inchiostro è simile a quelli usati all'epoca.

    King è sicura che "Il vangelo della moglie di Gesù" sia la copia di un testo ancora più antico. "Per il lavoro degli storici", spiega, "ora la domanda diventa: che significato ha questo documento?". I risultati di queste ricerche non possono affatto risolvere la questione se Gesù fosse sposato o meno, insiste la studiosa, ma possono fornire informazioni molto utili sulle credenze dei primi cristiani e sul ruolo delle donne nella Chiesa delle origini.

    Autentico o contraffatto?
    Il piccolo frammento (otto centimetri di lunghezza per quattro di altezza) è con ogni probabilità originario dell'Egitto, ma il suo autore e la sua provenienza precisa restano avvolti nel misteo. Il proprietario, che per ora vuole restare anonimo, è riuscito a ricostruire i passaggi di mano del documento solo fino al 1999 (King sostiene che il collezionista sta valutando se donare il papiro a Harvard, dove potrebbe essere esposto al pubblico).

    Negli studi pubblicati, un team di chimici guidato da Joseph Azzarelli del MIT afferma che l'età del papiro corrisponde a quella di un Vangelo di Giovanni sicuramente risalente al settimo-ottavo secolo dopo Cristo. L'analisi è stata condotta con la tecnica della microspettroscopia: il frammento era solo leggermente meno ossidato - e quindi meno antico - del vangelo "certificato". Anche la datazione al radiocarbonio indica un periodo compreso tra il 659 e l'869 d.C.

    James Yardley e Alexis Hagadorn della Columbia University hanno analizzato i pigmenti dell'inchiostro, trovandoli simili al "nerofumo di lampada" usato in numerosi testi dell'epoca. Soprattutto, escludono con buona probabilità che l'inchiostro sia stato applicato al papiro in tempi più recenti, cosa che avrebbe causato almeno qualche sbavatura. In particolare, gli studiosi non hanno trovato segni che una parola del testo - forse "donna" - sia stata sostituita con "moglie", come qualche scettico aveva sostenuto.

    Ma il dibattito resta aperto. Sulla rivista compare anche il saggio di un epigrafista, Leo Depuydt della Brown University, che punta il dito sui numerosi errori grammaticali presenti nel testo. Secondo lo studioso il papiro è "un'evidente contraffazione, nemmeno troppo abile", forgiata sul modello del Vangelo di Tommaso, un antico vangelo apocrifo ritrovato in Egitto solo nel secolo scorso.

    King ribatte che i vangeli simili a quelli di Tommaso erano molto diffusi in tutto il Mediterraneo orientale nei primi secoli della cristianità, e che quindi ritrovarne un passaggio nel nuovo papiro non è necessariamente un segno di contraffazione.

    Quanto agli errori di grammatica, potrebbero essere dovuti al fatto che l'autore del papiro non fosse uno scriba professionista ma un esponente delle classi inferiori non molto istruito. È questa l'opinione di Malcolm Choat, papirologo e studioso di testi paleocristiani alla Macquarie University, in Australia. Choat paragona il "vangelo della moglie di Gesù" ai cosiddetti "papiri magici" dell'epoca, testi spesso ornati da disegni in cui si invocavano le divinità per chiedere grazie o scagliare maledizioni.

    "Non ho trovato una 'pistola fumante' che indichi che il testo non sia antico", spiego Choat, "anche se l'esame che ho condotto non può nemmeno provare al di là di ogni dubbio che è autentico". Quel che è certo, conclude lo studioso, è che non si tratta di un falso grossolano.

    La questione delle donne nella Chiesa
    Nei primi secoli, mentre il cristianesimo faceva proseliti nell'ambiente spesso ostile dell'Impero Romano, le donne erano tra le maggiori sostenitrici della nuova fede. I primi scrittori cristiani, spiega King, tacciono sulla situazione coniugale di Gesù: solo alla fine del secondo secolo si comincia a sostenere esplicitamente che non era sposato.

    Se, come afferma la studiosa, il frammento è una copia di un testo più antico, forse del quarto secolo, l'accenno alla moglie di Gesù riflette il dibattito sul ruolo della famiglia in corso tra i primi cristiani. È noto infatti, prosegue King, che la Chiesa delle origini chiedeva ai nuovi adepti di rinunciare a ogni vincolo di fedeltà, sia nei confronti delle istituzioni politiche e religiose sia verso la stessa famiglia di appartenenza.

    "Non sappiamo se Gesù fosse sposato", insiste King. "Questo il papiro non lo dice. Ma dimostra come i primi cristiani fossero molto interessati alle questioni riguardanti il matrimonio e il celibato".

    Fonte: nationalgeographic.it
     
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  2. Syd Barrett™
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    Interessante anche se mi rifiuto di crederlo per ciò in cui credo :P
     
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1 replies since 24/7/2014, 07:05   43 views
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