La morta di Agrano

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    La morta di Agrano



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    Mummie. Ci affascinano da sempre, anche se non riusciamo a capirne esattamente il motivo. Forse perchè sono il simbolo di una vittoria sulla morte, per quanto solo apparente?O perchè, al contrario, ci permettono di guardare la morte negli occhi? Qualunque sia la risposta, sono l'incarnazione di un mistero eterno...

    Ci sono mummie conosciute solo nella zona in cui sono conservate, senza che la maggior parte della gente sappia di loro. Non per questo sono meno affascinanti e misteriose di altre più famose. Quella di cui stiamo per parlarvi si trova in Piemonte, ad Agrano, piccola frazione del comune di Omegna, meglio noto nella zona come "il paese della Morta". la Morta è una donna ritrovata mummificata nel 1792 nell'ossario del cimitero locale, diventata in seguito un vero oggetto di superstizione devozione per gli abitanti della zona e, ancora oggi, esposta in una cappella esterna della chiesa del paese. La sua storia si tramanda di generazione in generazione, con uno sguardo a quella grata da dove lei osserva tutti, e con la raccomandazione ai bambini di fare i bravi altrimenti "arriva la Morta". Ma le prime nìtizie certe della mummia risalgono appunto al 1792, scritte per mano del parroco di Agrano, presente il giorno della macabra scoperta. Erano in corso i lavori di ristrutturazione del sepolcro delle donne quando, in mezzo ad altri cadaveri completamente disfatti, venne ritrovata la mummia: pelle ancora elastica, dita e unghie intere e tutto il corpo perfettamente unito. perchè solo lei era mummificata? Perchè solo lei non si era decomposta? Chi era questa donna? Doveva essere gia passato parecchio tempo dalla sua morte dato che, nei registri parrocchiali, si legge che un'altra operazione di pulizia dell'ossario era stata fatta quarantacinque anni prima, ma non si fa menzione della donna. Forse era rimasta nascosta sotto gli altri cadaveri? Un altro mistero è l'atteggiamento in cui fu ritrovata nel sepolcro: la mano sinistra sul petto e la destra alzata come in atto di benedizione o di chiedere pietà.

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    Venne visitata da anatomisti, chirurgi e altri medici, tutti concordi a sottolineare la curiosità del fatto che la Morta era rimasta intatta in un sepolcro pur a contatto con altri corpi corrotti. venne tenuta ancora in quell'ossario, ma in piedi, con le mani giunte e una croce tra le dita, come per suggerire agli abitanti del paese l'obbligo di portarle devozione e rispetto. della sua identità nessuno riusciva a sapere niente. Passavano gli anni e cresceva la venerazione per la Morta. Gli agranesi avevano preso l'abitudine di andarle a far visita nel sepolcro: qualcuno sospirava, gli altri piangevano, altri ancora raccontavano di averla chiamata in aiuto in momenti di difficoltà e di aver ricevuto risposta alla loro invocazione. Come il vecchio proprietario dell'albergo del paese che, al ritorno da un viaggio in mare verso l'America, raccontò di essersi imbattuto in una terribile tempesta che aveva messo in grave pericolo la nave. Ormai senza speranze, invocò proprio la Morta affinchè lo salvasse e la tempesta, disse, si placò. Intanto in paese il culto della mummia cresceva sempre di più e, circa cento anni dopo la sua scoperta, gli agranesi volevano esporla in chiesa o costruire un santuario in suo nome. Successe un imprevisto che in molti interpretarono come un chiaro segno della volontà della Morta: durante l'ufficio funebre a lei dedicato, al momento dell'elevazione, parte del muro della cappella dove era custodia crollò. Un "messaggio" della Morta per affermare la sua volontà di voler uscire da quella cappella ed entrare in luogo sacro? Gli agranesi intesero così l'accaduto, e della loro devozione si fece carico il sindaco del paese che chiese al parroco la possibilità di esporre la mummia in chiesa. Il parroco dovette sottoporre la richiesta al Vescovo di Novara, il quale rispose con un lapidario: "Non si crede conveniente". I paesani si misero al lavoro dopo questo secco no, ristrutturarono l'antico ossario e collocarono la Morta dentro L'urna che ancora oggi la contiene. Sugli archi esterni della cappella vennero riportate due scritte: "Abbiate pietà di me o amici miei" e "Ricordati che devi morire". Nell'ossario non ci sono solo scritte ma anche ex-voto che attestano interventi miracolosi della Morta dal 1878 al 1949.

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    La Morta, come gia detto, viene invocata nei momenti di pericolo mortale. Numerosi episodi riguardano pericoli gravissimi durante la guerra o in occasioni di incendi. In alcuni casi si attribuisce alla "Morta" un intervento diretto sulle persone per avvertirle del pericolo, come il sentirsi chiamare nel cuore della notte. Avvenivano delle apparizioni di notte, si sentivano sulla montagna dei cani abbaiare qua e là, per strada si vedevano cinque cagnolini rosa dallo sguardo umano. Alle due di notte, fuori dal paese, un gruppo di donne vide due signorine ben vestite con ombrellino di seta bianca che le seguivano. Tutte apparizioni legate alla mummia? Mistero, superstizione, fatti comunque accaduti che ancora oggi restano nella storia di un paese e nella tradizione della gente. Gli agranesi hanno sempre guardato alla Morta come a una creatura collegata al soprannaturale, gli anziani ricordano ancora adesso i poteri della mummia di fare miracoli ma anche di suscitare paura. Lo testimonia anche un modi di dire dialettale del posto, usato per mettere in guardia qualcuno dal fare qualcosa di scorretto: "T'sè mai vist la mort d'Agran?", che tradotto sta per: "Stai attento perchè te la faccio vedere brutta". Come spesso accade nei luoghi in cui la gente grida al miracolo, la scienza e la Chiesa non lo riconoscono.

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    Il punto di vista religioso include la Morta come un tipico caso di superstizione popolare con l'ingrediente della religiosità, che da sempre accompagna le storie di altre mummie. Il punto di vista scientifico classifica il caso come una mummificazione naturale: mentre in Egitto la mummificazione avveniva secondo tecniche ben precise, in altri casi la conservazione può essere frutto di un fenomeno che, per qualche coincidenza ambientale e biologica, può avvenire naturalmente. Un tempo non c'erano tutte le apparecchiature scientifiche di cui disponiamo oggi per effettuare delle analisi approfondite su corpi mummificati. Per questo, forse, all'inspiegabile si rispondeva con l'acclamazione di qualcosa di miracoloso. Ultimamente la mummia è stata restaurata e riposta in posizione orizzontale inuna teca di vetro di protezione. Ma rimane un grande mistero intorno alla Morta di Agrano: qual'è la sua vera identità? E che cos'era in vita? Una mistica? Una guaritrice? O forse una strega? Domande, ancora oggi, senza risposta. Ognuno di noi può liberare così la fantasia e cercare le risposte che preferisce...

    Testo a cura di: Simona Gonzi
    Fonte editoriale: Mistero
     
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