LO SPIRITISMO E LE DUE GUERRE MONDIALI

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    LO SPIRITISMO E LE DUE GUERRE MONDIALI



    Gli eventi bellici delle due guerre mondiali, dal 1915 al ’45, portarono al trasferimento di grandi masse di uomini da una parte all’altra del continente europeo e di tutto il pianeta.

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    La “planchette” utilizzata nel cosidetto “gioco del piattino”. Al di sopra della planchette veniva messo un piattino da caffè o una tazzina. Ciascuno dei partecipanti posava sul bordo dell’oggetto usato il dito indice e un conduttore poneva le domande alle quali le “entità” rispondevano segnalando le lettere interessate al messaggio.



    In molti casi, soprattutto durante lo svolgimento della Prima Guerra mondiale, i famigliari e i soldati al fronte non potevano comunicare facilmente tra di loro e rimaneva l’impellente desiderio di conoscere, gli uni degli altri, notizie di ogni genere, come stavano in salute, se erano morti, se erano in prigionia da qualche parte, ecc.
    Fu in questo periodo che si manifestò la moda, diffusa presso tutti i ceti sociali, della comunicazione spicciola con il mondo degli spiriti per conoscere la sorte dei propri cari distribuiti sul teatro di guerra.
    C’era chi usava il “tavolino spiritico” a tre gambe, ma molti non disponendo di mobili adatti e di medium si orientavano sull’utilizzo di quello che veniva chiamato allora “il gioco del piattino”.
    Su un foglio di carta che riportava distanziate tra di loro le lettere dell’alfabeto e i numeri da zero a nove, si poneva, rovesciato, un piattino o una tazzina da caffè su cui venivano appoggiati con leggerezza gli indici delle mani dei partecipanti. Venivano fatte le stesse domande delle sedute spiritiche classiche e si leggevano le risposte prendendo nota della sequenza delle lettere su cui si andava a soffermare, di volta in volta, il piattino. MEDIUM E SPIRITI AL SERVIZIO DELLE ISTITUZIONI.

    Non è raro che i viventi si rivolgano agli spiriti per avere consigli e informazioni utili per i propri bisogni in seno alla vita terrena. L’esempio più classico è quello citato dalla Bibbia dove si narra di re Saul del Popolo di Israele che si rivolse ad una medium del suo tempo per poter comunicare con il defunto re Samuele per essere aiutato contro l’invasione dei Filistei.
    Spesse volte gli individui si rivolgono ai medium per questioni di affari e di cuore. Ma alle volte sono anche le Istituzioni pubbliche che si rivolgono a medium specifici per risolvere casi di crimini insoluti o per rintracciare persone scomparse.
    Ben noto è il caso della seduta spiritica condotta in Italia con lo scopo di ottenere indicazioni sul luogo dove era tenuto prigioniero Aldo Moro, lo statista rapito dalle Brigate Rosse.
    La seduta si svolse il 2 aprile 1978 nella casa emiliana dell’economista Alberto Clò. Vi prese parte anche Romano Prodi, il futuro presidente della UE. Venne utilizzato il classico “gioco del piattino” e vennero ottenute anche delle risposte non molto chiare che portarono gli investigatori a indagare in luoghi dove non trovarono traccia dello statista rapito.
    L’entità intervenuta aveva risposto con parole di difficile comprensione: “Bolsena”, “Viterbo” e insistentemente la parola “Gradoli”. Giorni dopo, il 18 aprile, venne scoperta casualmente una base delle Brigate Rosse proprio in Via Gradoli a Roma.
    Un altro caso noto di utilizzo dei defunti nelle indagini di polizia è quello della medium di Treviso che, nel 1987, venne ingaggiata dai carabinieri del luogo per poter rintracciare l’assassino di una prostituta. Gli spiriti interpellati diedero le loro indicazioni avvisando che sarebbe accaduto un altro omicidio ai danni di un’altra prostituta. Gli investigatori dopo aver sorvegliato per un certo tempo il luogo indicato per il secondo omicidio si ritirarono. Ma purtroppo poco tempo dopo avvenne puntualmente la tragedia annunciata. La stessa medium disse che gli spiriti le avevano detto che il sospettato che era trattenuto in carcere era innnocente e che l’omicida era un’altra persona. In effetti il sospettato fu poi rilasciato per insufficienza di prove.
    Nel 1971, il giornale arabo Al Ahram rivelò che i congiurati che volevano deporre Sadat, presidente della Repubblica di Egitto, si rivolsero ad un medium che aveva evocato lo spirito dello sceicco Abdel Rehim. Questa entità fornì ai congiurati del complotto del 13 maggio ’71, tutti ex ministri del precedente governo egiziano, consigli e direttive sulle modalità da condurre per attuare l’attentato.

    Fonte: fantamimisteri.myblog.it
     
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