I grandi misteri dell'antico Egitto

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Founder

    Group
    Admin Founder
    Posts
    2,223

    Status
    Offline

    I grandi misteri dell'antico Egitto



    piramidi_egitto_by_lmmphotos-d7lmb9d




    Costruzione delle piramidi egizie



    piramidi_egitto_2_by_lmmphotos-d7lmba4


    Nell'arco di dieci secoli, dal 2650 al 1650 circa, i faraoni egizi edificarono innumerevoli piramidi (quelle finora identificate sono 43). L'operazione preliminare per la costruzione di una piramide era un'accuratissima scelta del luogo, che doveva rispondere a tre requisiti: doveva essere sulla riva occidentale del Nilo, tradizionalmente riservata al Regno dei morti; doveva trovarsi vicino al fiume, per agevolare il trasporto dei materiali; doveva disporre di uno zoccolo roccioso, in grado di sostenere il peso immane dell'edificio. Si procedeva anzitutto a livellare il terreno, lasciando talvolta al centro un nucleo di roccia viva, per risparmiare materiale. Il livellamento veniva effettuato in modo estremamente preciso: si pensi che la piramide di Cheope presenta nel piano di base un dislivello di appena 18 mm. Si impostava quindi l'orientamento dell'edificio, i cui lati dovevano essere allineati secondo i punti cardinali.
    Per la costruzione si adoperavano materiali diversi, che venivano selezionati in rapporto alle varie parti dell'edificio. Il materiale di qualità più scadente, estratto direttamente da cave nelle vicinanze del cantiere, veniva impiegato nella parte centrale della costruzione, che non sarebbe stata visibile a lavoro compiuto. Il calcare di qualità più fine e il granito, destinato al rivestimento esterno e a quello dei vani interni, proveniva invece da cave lontane, distanti talvolta fino a 900 chilometri. I blocchi venivano trasportati lungo il Nilo, su apposite chiatte, durante la piena del fiume: le acque alte consentivano infatti di scaricare il materiale nel pulito più prossimo al luogo della lavorazione finale. I blocchi venivano poi trasferiti al cantiere mediante slitte trainate da animali. Cominciava allora l'impresa più ardua e complessa: la loro posa in opera in filari progressivamente sovrapposti, ad altezze vertiginosamente crescenti. Gli Egizi sapevano come affrontare brillantemente questa impresa ma non hanno lasciato testimonianze sui sistemi da loro adoperati. Gli studiosi moderni si dividono tra due ipotesi, ciascuna delle quali hai suoi punti deboli. Secondo la prima ipotesi, per raggiungere il punto destinato alla posa in opera i blocchi venivano fatti scorrere su rampe perpendicolari alle facce della piramide. Le rampe erano costruite in mattoni crudi e, durante l'uso, venivano lubrificate con argilla umida, per facilitare lo scivolamento dei blocchi. Una volta concluso il lavoro, le rampe potevano essere facilmente smontate dall'alto verso il basso. Queste rampe dovevano avere una pendenza piuttosto lieve, non superiore all'8%,così da consentire un traino relativamente agevole dei materiali. Un sistema del genere poteva essere l'ideale per la costruzione dei livelli più bassi della piramide. Tuttavia, mano a mano che l'edificio cresceva in altezza, rampe con una pendenza così ridotta dovevano essere progressivamente aumentate in lunghezza fino ad assumere dimensioni alquanto inverosimili. Per raggiungere la sommità della piramide di Cheope, per esempio, la rampa avrebbe dovuto avere una lunghezza di 2,6 km!
    La seconda ipotesi immagina invece una rampa a spirale che si avvolgeva tutto intorno ai lati della piramide Rampe di questo tipo potevano raggiungere qualsiasi altezza, mantenendo dimensioni molto inferiori alle precedenti. Ma anche l'ipotesi della rampa aspirale ha un punto debole: questo sistema avrebbe nascosto alla vista degli architetti e degli operai, durante la costruzione, gli angoli e i lati stessi della piramide. Diventavano in questo modo molto difficili, se non impossibili, quelle verifiche e quelle correzioni in corso d'opera che erano indispensabili in edifici tanto giganteschi, realizzati senza progetti particolareggiati e senza Fausilio di surumenti di precisione.
    Quando si parla dell'Egitto, si ricorre spesso alla parola «mistero» e lo si la quasi sempre a sproposito. Ma nel caso delle piramidi dobbiamo ammettere che questa è la parola più indicata. Un mistero, beninteso, che non riguarda affatto il loro significato e la loro funzione, ma appunto il modo in cui furono costruite.

    Fonte: parodos.it

    Edited by Selene_Moon - 9/6/2014, 08:08
     
    Top
    .
0 replies since 15/5/2014, 19:37   25 views
  Share  
.
Top