Egitto terrestre e celeste

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    Egitto terrestre e celeste



    Gli Egizi credevano che oltre l'Egitto terrestre esistesse un Egitto celeste nel quale andavano a vivere le anime dopo la morte.
    Si ipotizza tuttora che sia stato riprodotto sulla Terra mediante le piramidi. Secondo la recente teoria le stelle della costellazione di Orione rappresenterebbero le piramidi di Giza.


    Il mistero di Orione





    La scoperta della correlazione tra l'Egitto terrestre e celeste è spiegata bene nel libro Il mistero di Orione di Robert Bauval. La teoria appare probabile se si confronta una mappa della zona di Memfi con la zona del cielo in cui brilla la costellazione di Orione e se si tiene presente l'importanza che il culto di Osiride aveva nell'antico Egitto.
    Il piene sinistro di Orione (Saiph) e la sua spalla destra (Belatrix) sono associati da Bauval rispettivamente alle piramidi di Abu-Rawash e di Zawyat-al-Aryan. La piramide di Abu-Rawash venne eretta da Djedefra, un figlio di Cheope, e oggi è ridotta in rovina. Una altro faraone, Nebka, figlio o fratello di Cheope, progettò una piramide a Zawyat-al Aryan, ma della sua piramide purtroppo non resta nulla. Le piccole piramidi di Abusir, erette secondo il papiro di Westcar dai tre figli di una sacerdotessa di Eliopoli, troverebbero corrispondenza nelle piccole stelle che formano la testa di Orione, mentre alla sua Cintura (e al fallo di Osiride) corrisponderebbero le tre piramidi di Giza.
    Anche se alcune piramidi sono scomparse o malridotte è stato possibile collegare ben cinque delle sette stelle che formano la costellazione di Orione con altrettante piramidi della IV dinastia.
    La non correlazione delle piramidi del faraone Snefru e Dahshur con le stelle di Orione fu una delle obiezioni di Robert Bauval si sentì opporre dalla direzione del British Museum quando presentò il suo interessante studio. Le due piramidi di Dahshur, che distano tra loro circa due chilometri e non sono allineate lungo lo stesso asse, andavano correlate, come Bauval comprese in seguito, con le Iadi, le stelle con cui fin era identificato Seth, il crudele fratello di Osiride.
    Inoltre secondo lui i monumenti eretti sull'altopiano di Giza sono disposti in mod da rappresentare una mappa precisa del cielo come appariva intorno al 10.450 a.C., per gli antichi Egizi nel Primo Tempo. E nel 10.450 a.C. ha avuto inizio un ciclo precessionale, che dura 26.000 anni: allora la Cintura di Orione appariva a occidente della Via Lattea, mentre attorno al 2.500 a.C. la Cintura appariva a est della Via Lattea. Ogni anno lo spostamento appartente della stella si può misurare in 12 secondi di arco.
     
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