IL FOLLETTO DI SAN PATRIZIO

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    IL FOLLETTO DI SAN PATRIZIO



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    Il Leprecauno è il folletto per antonomasia nella tradizione irlandese, il suo nome deriva da un vecchio termine luchorpan che significa “corpo piccolo”, a sottolineare la sua appartenenza al Piccolo Popolo (come sono chiamate le fate in Irlanda).
    Ci sono opinioni discordi sulle sue dimensioni reali, alcuni riferiscono sia alto 2 metri, altri ritengono più probabile che la sua altezza sia compresa tra i 60 e i 90 cm (2-3 piedi). Di aspetto gracile, possiede però una forza notevole e con un solo pugno, stende un toro. Ha il naso a patata, lungo e con la punta rossa (indice della sua predilezione per le bevande alcoliche!). La faccia è del colore della terra bruciata, l'occhio è malizioso e vispo. Rosso di pelo, porta i capelli lunghi e la barba a punta .

    E’ un ometto piccolino che vive nei boschi, forse è per questo che veste sempre di verde. Nelle prime descrizioni degli autori ottocenteschi però, il look era quella del damerino, con tanto di giacca rossa, ad esempio Yeat nel Fairy and Folk Tales of the Irish Peasantry (Racconti di fate e folletti dei contadini irlandesi) così scrive
    È in qualche modo un elegantone, vestito di una giacca rossa con sette file di bottoni, sette bottoni per fila, e porta un cappello a tricorno, e nelle regioni del nord-est, secondo McAnally, si dice che sia solito girare come una trottola sulla punta del cappello quando ne trova uno della misura adatta

    Come sia, cronache più recenti lo descrivono come un ometto alto meno di un metro, con una giacca a falde color verde smeraldo (o la sua versione più antica ossia la redingote, una giacca lunga fino al ginocchio con falde aperte posteriormente), che indossa un cappello a tricorno, un panciotto di lana, pantaloni alla zuava, calze al ginocchio, scarpe di pelle con fibbie d'argento.

    Di mestiere è ciabattino, cuce e ripara le scarpe delle fate e lo si può trovare seguendo il caratteristico suono prodotto dall’incessante martellio sul cuoio delle scarpe, perché altrimenti è quasi impossibile riuscire a vederlo, essendo molto piccolo ed amante dei luoghi solitari.

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    Curiosamente è anche il “tesoriere” del Reame Fatato, e custodisce l’oro delle Fate in un grande, vecchio pentolone: suo è il compito di trovare un buon nascondiglio e di spostare in tutta fretta il tesoro quando in cielo spunta l’arcobaleno, perché è noto ormai anche agli umani, che si tratta di un ben vistoso segnale ad indicare, nel suo punto d’origine, il nascondiglio dell’oro. Inutile quindi correre alla fine dell’arcobaleno!
    Se si riesce a catturare il leprecauno, egli in cambio della libertà potrebbe rivelare dove ha nascosto il tesoro, ma è quasi impossibile riuscire a superarlo in astuzia!
    Esaudisce fino a tre desideri, ma il quarto li annulla tutti.
    Se si riesce a vederlo per primi, e a mantenere lo sguardo fisso su di lui, il leprecauno sarà gentilissimo con noi, e ci regalerà una borsa piena di monete e potrebbe anche intrattenerci deliziandoci con le sue canzoni più belle. Però basta distrarsi un attimo ed ecco che il folletto svanisce nel nulla! Se ci vede prima lui, invece, sono guai… perché potrebbe trasformarci in chissà cosa o portarci chissà dove!
    Comunque ecco le istruzioni per l’uso nel caso vi imbattiate in un leprecauno (sempre che siate una persona buona e generosa d’animo): acchiappate il folletto per il collo e promettetegli la libertà solo in cambio della sua pentola d’oro; oppure prendetegli il capello e minacciate di gettarlo nel fuoco (è risaputo che proprio nel berretto è contenuta tutta la sua magia, alcuni sostengono però che l’oggetto di potere sia la sua scarpa sinistra). Esiste infine un metodo un po’ più elaborato, sicuramente tramandato da qualche vecchia saggia, ed eccolo: prendete un fagiolo secco, immergetelo nell’acqua e aspettate che si gonfi, anche la pancia del leprecauno si gonfierà esattamente come il fagiolo e si sgonfierà solo quando voi lo distruggerete, sarà così il folletto stesso a supplicarvi di liberarlo dalla tortura. Ma attenzione, sottrarre con violenza o con l’inganno il tesoro farà si che l’oro si trasformi in foglie secche, sassi o gusci di lumache.

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    E’ il soggetto di innumerevoli racconti, leggende e canzoni in Irlanda e apre immancabilmente le parate nei festeggiamenti per il Saint Patrick Day
    Anche nella cinematografia è stato celebrato nel film Disney "Darby O'Gill e il re dei folletti", 1959 - in cui si narrano le disavventure di un vecchio irlandese, che tenta di superare in astuzia il re dei leprecauni - e in particolare nel film-Tv “The magical legend of the Leprechauns” 1999 (titolo in italiano Magiche leggende) con Colm Meaney (il popolare capo O’Brien di Star Trek) nei panni del re dei Leprecauni - film in cui i folletti (suddivisi in Nobili e Campagnoli) sono mostrati quali creature soprannaturali (sebbene dotate di molti difetti caratteriali umani), in grado di esercitare un grande potere sulla forza vitale della Natura fino a portare la Terra alle soglie della distruzione.
    LEPRECHAUN SONG
    Melodia tradizionale irlandese
    In a shady nook, one moonlit night, a leprechaun I spied with a scarlet cap and coat of green, a cruisc'n by his side
    'Twas "tic, tac tic" his hammer went, upon a tiny shoe I laughed to think of a purse of gold, but the fairy was laughing too.

    With tiptoe step and beating heart, softly I drew nigh there was mischief in his merry face, a twinkle in his eye
    he hammered and sang with his tiny voice,
    and drank his mountain dew I laughed to think he was caught at last,
    but the fairy was laughing too.

    As quick as thought I seized the elf,
    "Your fairy purse!(1)" I cried "The purse," he said, "is in the hand of the lady by your side"
    I turned to look, the elf was gone, then what was I to do? I laughed to think what a fool I'd been, but the fairy was laughing too.

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    “Nel chiarore di una notte di luna vidi un folletto, aveva un cappellino scarlatto ed una giacchetta verde, una fiaschetta a tracolla, “tap-tap,tap-tap” picchiettava il suo martelletto su di una singola scarpa ed io risi al pensiero della sua pentola dell'oro. Ma anche il folletto se la rideva....
    Con passo rapido e trattenendo il respiro mi avvicinai silenziosa, c'era malizia nel suo sguardo allegro, uno strano scintillio nei suoi occhi. Picchiettava e cantava con la sua vocetta stridula sorseggiando ogni tanto un po' del suo liquore ed io risi al pensiero che finalmente era nelle mie mani. Ma anche il folletto se la rideva...
    Veloce come il pensiero lo afferrai, “dammi la tua borsa(1)” gli gridai. “La mia borsa?” Disse. “E' nella mano di quella signora lì, proprio quella che è dietro a te” ...mi girai...il folletto era sparito E allora che cosa mi rimaneva da fare?
    Risi pensando a che ingenua ero stata. Ma anche il folletto se la rideva...”


    1) la borsa che il Leprecauno porta a tracolla, contiene un unico scellino che ricompare subito dopo essere stato speso. Per alcuni le borse sono due, una con il magico scellino, l’altra è per la moneta d’oro che il leprecauno usa in extremis, in cambio della sua libertà, ed è proprio questa moneta a trasformarsi in foglia o sasso o guscio di lumaca nelle mani di un umano avido o disonesto.
    E’ un eccellente violinista e si dice che abbia insegnato a suonare il violino ai più grandi musicisti irlandesi e italiani; così come ama la musica e la danza, egli incarna anche i vizi del popolo irlandese: gran bevitore di birra e whisky, estimatore di tabacco e fumatore di pipa.

    Il Leprecauno è un burlone che ama fare scherzi ai malcapitati specialmente se si tratta di persone avare o avide, subdolo e scaltro dalla mente acuta, ha un debole per gli indovinelli e, pur essendo un tipo solitario, è un grande narratore e starlo ad ascoltare è un vero piacere: con la sua vocina nasale narra i suoi trascorsi di vita e episodi particolarmente divertenti risultando così di gran compagnia. Non è un tipo irascibile e preferisce evitare le liti, anche se è piuttosto permaloso e di buona memoria per quanto riguarda i torti subiti.
    Di indole curiosa e laboriosa, (costruisce delle geniali trappole per i ladri) ama il denaro ma non l’avarizia ed è generoso nel distribuire le sue ricchezze .. quando è di buonumore! Riesce ad essere servizievole e riconoscente con chi lo ripaga per il suo magico lavoro ed è ancora usanza lasciare per il folletto un bicchiere di latte e qualche biscotto sul davanzale della finestra.
    Il leprecauno non ha le ali, ma corre velocissimo e riesce a fare degli enormi balzi, ovviamente, come tutte le fate, può rendersi invisibile, si dice che i mulinelli di vento in una giornata di aria calma, siano il segno del suo passaggio ed era usanza sputare in terra per evitare il pericolo di essere catturati.
    TAPPOLA PER LEPRECAUNO
    E’ consuetudine per i bambini irlandesi costruire una trappola per Leprecauno in occasione della Festa di San Patrizio.L’ingegnosità dei bambini è sorprendente ed eguaglia quella del leprecauno stesso!
    Oltre alla trappola però è importante utilizzare un’esca appropriata: ad esempio monete o pepite d’oro, di certo le più gradite (possono andar bene anche glitter luccicosi e della carta stagnola), ma anche arcobaleni per attirare l’attenzione, tanto verde e tanti trifogli come decorazione. Da lasciare ben in vista la sera del 16 marzo!
    Già che l’avete catturato potreste farvi dire la ricetta per la preparazione della birra verde che è consuetudine bere per il Saint Patrick’s Day. Se il folletto riuscirà comunque a fuggire, si potrebbe trovare una traccia del suo passaggio, delle impronte o un bigliettino di ringraziamento (in cambio dell’oro), e se proprio si sarà divertito nel visitare la vostra trappola, e solo se molto fortunati, potreste ricevere un piccolo regalo!
    (Cattia Salto)

    www.leggendemitimisteri.it

    Edited by Leggende Miti Misteri - 1/11/2016, 08:51
     
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