Fantasmi d’ Italia. Viaggio nella penisola dei misteri

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    Fantasmi d’ Italia. Viaggio nella penisola dei misteri



    Viaggio all' interno dell' Italia dei fantasmi, tra testimonianze e leggende


    Scritto mercoledì, 15 maggio 2013 | Autore Diego Astarita

    C’ è chi ci crede e chi no. Ma le storie sui fantasmi da sempre stimolano la curiosità della gente, alimentando leggende che si tramandano da epoche remote fino ad oggi. In Italia molte sono le storie relative ad apparizioni di fantasmi che, da nord a sud, popolerebbero edifici dimessi, strade principali e castelli medievali. Passeremo quindi in rassegna alcune leggende sui fantasmi che ancora oggi, nel 2013, fanno rabbrividire anche le persone più scettiche, proprio perchè tali storie, nonostante la razionalità, affascinano in maniera inequivocabile.

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    IL FANTASMA DI AZZURRINA Iniziamo questa rassegna parlando del fantasma più famoso d’ Italia, quello di Azzurrina, il cui vero nome era Guendalina Malatesta (a lato un’ immagine). In un castello situato a Montebello, in provincia di Rimini, nella seconda metà del XIV secolo, Guendalina sparì misteriosamente. Guendalina era albina e aveva i capelli bianchi. L’albinismo, nel medioevo, era fonte di sospetto e paura. Le sue caratteristiche somatiche, non erano viste con simpatia e, per questo, fu accusata di stregoneria e destinata ad una morte atroce. Per farla sopravvivere e darle una speranza, i genitori non le permettevano l’uscita dal castello. Preoccupati per il futuro della figlia e per proteggerla da tali infamie, decisero di tingerle i capelli con una sostanza a base di erbe, che scuriva i capelli, ma che al contatto della luce emanava dei riflessi azzurri. Così che, tutti iniziarono a chiamare la bambina con il nome di“Azzurrina”.
    Ma la storia che viene tramandata da secoli riguarda la sua strana morte, avvenuta all’interno del castello. Si racconta che il 21 giugno 1375 durante un temporale, Azzurrina stesse giocando con una palla fatta di pezza e spaghi. La palla rotolò giù per una scala, che conduceva alla ghiacciaia e la bambina corse a recuperarla. Due soldati udirono un grido e si precipitarono a cercarla. Ma ogni tentativo di ritrovarla fu inutile. Il castello e l’intero borgo furono setacciati per giorni e giorni… Azzurrina era scomparsa, come dileguata nel nulla.

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    Dal 21 giugno, ogni cinque anni, nella notte del solstizio d’estate, nel Castello di Montebello appare il fantasma di Azzurrina, la si ascolta ridere o piangere e si sente la sua voce. Da tempo molti studiosi ed esperti stanno tentando di capire l’origine di questi suoni. Dal 1990 sono state effettuate anche delle registrazioni dell’evento, che vengono fatte ascoltare ai turisti che visitano il castello. In questi nastri, realizzati dalla RAI e dall’Università di Bologna, si sente unavoce di bambina piangere sottovoce in mezzo ai rumori di un temporale. L’università di Bologna iniziò subito degli studi approfonditi e si riuscì, sempre durante il solstizio nel 1995, a registrare anche il rumore della palla che rimbalzava, il ritocco delle campane e la voce più limpida di Azzurrina, tanto da riuscire a capire chiaramente che pronunciava la parola “mamma”. Nello stesso giorno dell’anno 2000 la stessa università, registrò ancora i lamenti della bambina. Oggi il castello di Montebello, è visitato da centinaia di persone non solo per il suo valore storico-artistico, ma anche per il fantasma di Azzurrina.

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    LA SPOSA INFELICE Un’ altra leggenda vede protagonista una sposa infelice, la quale morì il giorno prima delle sue nozze. Siamo a Napoli, precisamente all’ interno della basilica dell’ Incoronata del Buonconsiglio. Il fantasma di una giovane donna, con il suo lungo e bianco abito da sposa ancora addosso, seduta sui gradini di questa basilica di Napoli, apparirebbe in primavera. La sfortunata sposa appare quindi su quegli stessi gradini che avrebbe dovuto percorrere nel giorno più bello della sua vita, quello del matrimonio. Ma quel giorno non venne mai, per lei: si ammalò di tisi, e la malattia se la portò via.

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    IL FANTASMA DI SABINA La nostra rassegna all’ interno dell’ Italia dei fantasmi continua.Parliamo adesso del fantasma di Sabina. Siamo nei pressi di Firenze, precisamente presso il lago di Castel Ruggiero. Diverse storie girano intorno a questo lago. Secondo quanto riportato dagli abitanti del vicino paesino di Capannuccia, nelle sue acque sarebbero scomparse diverse persone. Inoltre, durante la seconda guerra mondiale, un manipolo di soldati tedeschi trovò qui la morte. Ma la storia più struggente riguarda una donna anziana chiamata Sabina. Suo figlio fu ucciso da una granata dei soldati tedeschi, sempre durante le seconda guerra mondiale. Da allora, Sabina cambiò completamente. Perse completamente la testa. Ogni giorno si recava di fronte al piccolo e nero cratere generato dalla granata che aveva ucciso suo figlio.
    Sabina fu trovata morta proprio sul bordo di quel cratere.

    Diversi pescatori hanno affermato di aver visto, nei pressi del lago, una donna anziana, pallida ed evanescente. Compare tra i boschi che cingono il lago. Preceduta da un pianto sommesso e disperato.


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    LE TRE DONNE DI ROCCA CANAVESE Ci spostiamo a Torino, dove aleggerebbero i fantasmi di ben tre donne che ebbero una morte infausta. Maura e le sue figlie, Alice ed Elide, morirono tutte e tre durante un incendio, scoppiato nella casa dove abitavano, dopo che un ladro vi penetrò per svaligiarla. I fantasmi delle tre donne passeggiano ancora, di notte, lungo il corso del torrente Malone.

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    I FANTASMI DI PALAZZO DEL CAMMELLO Innumerevoli, le storie relative ad apparizioni di fantasmi. La nostra rassegna continua. A Venezia, in pieno Medioevo, arrivarono i fratelli Mastelli, provenienti dalla Morea. Erano commercianti di sete, e si trasferirono nella città lagunare nel 1112. Furono loro a costruire palazzo Mastelli, detto “del cammello” per un bassorilievo che raffigura proprio questo animale. Fin qui, niente di male, se non fosse per gli strani fenomeni verificatisi nei secoli successivi. Nel 1757, infatti, cominciarono a manifestarsi i primi episodi strani. I campanelli della casa suonavano tutti, contemporaneamente, sempre alla stessa ora. Oggetti si spostavano da soli. Presenze inspiegabili e inquietanti per la casa. Gli abitanti del palazzo ebbero paura. tale infestazione culminò con un esorcismo.

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    IL FANTASMA D ELISABETTA Rimaniamo in Veneto per raccontarvi del fantasma di Elisabetta, nobildonna del Settecento che abitava a Villa Foscari. A causa della sua indole libertina, la sua dimora divenne la sua prigione: fu rinchiusa all’ interno della villa ed è qui che morì. Ancora oggi sarebbe possibile assistere ad una sua apparizione. Elisabetta, donna splendida, dai lunghi e fluenti capelli rossi, vestita interamente di bianco, vagherebbe in alcune stanze del castello oppure nei giardini retrostanti. Eterea ed inafferrabile, la Damabianca sarebbe ancora legata alla sua villa.
    IL FANTASMA DEL TRIBUNALE A PALERMO Concludiamo questo iter sulle varie leggende relative ai fantasmi parlando di un’ apparizione registrata recentemente a Palermo. Era, infatti, il dicembre 2011, quando un giovane carabiniere che prestava servizio presso il tribunale di Palermo è stato il testimone di una singolare apparizione.

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    Erano all’ incirca del tre di notte, quando il carabiniere stava facendo il suo giro per le stanze del piano terra del tribunale. Sembrava una notte come tante, fino a quando il carabiniere si ritrovò davanti una figura di donna completamente vestita di bianco. La donna indossava un vistoso foulard rosso intorno al collo, che risaltava ulteriormente in contrasto con il candore dell’abito. Reggeva sotto il braccio un fascicolo, voluminoso. Vagava per il corridoio, apparentemente senza meta. In una zona del tribunale dove non sono presenti vie d’uscita.

    Il carabiniere si riprese dalla sorpresa. Provò ad avvicinarsi alla figura, convinta che la donna fosse semplicemente rimasta chiusa dentro, senza che nessuno se ne accorgesse. Il ragazzo fece qualche passo avanti, ma la figura sparì all’ improvviso, davanti ai suoi occhi.

    Il giorno dopo, il carabiniere fece rapporto. Vennero condotte le opportune ricerche. E non furono riscontrati segni di effrazione.

    Gli investigatori hanno chiuso il caso ipotizzando una svista. Plausibilmente, c’era qualcosa che poteva assomigliare a una figura umana, come si può leggere della dichiarazione ufficiale.

    Resta solo il racconto di quel giovane carabiniere. E il fascicolo che il fantasma reggeva sottobraccio non è più stato ritrovato.

    Link: http://www.leggilo.net/99768/fantasmi-d-it...ei-misteri.html
     
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