Introduzione - Che cos'è la Divinazione?

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    Introduzione - Che cos'è la Divinazione?



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    La divinazione o mantica è la pratica o la presunta capacità di ottenere informazioni, ritenute inaccessibili, da fonti soprannaturali; tale pratica si esprime spesso attraverso un rituale, solitamente in un contesto religioso, e può basarsi sull'interpretazione di segni, eventi, simboli o presagi oppure manifestarsi attraverso una rivelazione. Ci sono sia pratiche di predizione del futuro di una persona, più quotidiane e a titolo individuale, sia pratiche con caratteristiche formali e sociali.

    Chi pratica la divinazione è chiamato generalmente indovino o vate, ma va tenuto presente che ogni arte divinatoria ha il suo termine particolare per indicare la persona che interpreta i segni o riceve la rivelazione. Chi si rivolge a un indovino generalmente è chiamato consultante, specialmente quando lo fa a scopo personale.

    Come fenomeno culturale, la divinazione è stata osservata dagli antropologi in molte religioni e culture, in tutte le epoche fino ai giorni nostri. Ogni cultura e religione ha sviluppato i propri metodi di divinazione. L'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam le escludono totalmente. L'Induismo ammette diverse forme di divinazione, che sono codificate nei Vedanga.

    Ciò che distingue le predizioni divinatorie dalle previsioni scientifiche è l'assenza di una causalità dimostrabile tra il segno interpretato e il risultato previsto, un legame che i sostenitori suppongono esistere a livello mistico (intuitivo-religioso). Per questo motivo la divinazione, in varie epoche e culture, è stata talvolta considerata una forma di superstizione e oggi la comunità scettica scientifica occidentale la considera, in alcune sue forme, una pseudoscienza.

    Dinamiche sociali

    La divinazione risponde a una delle esigenze umane primitive: dissipare l'incertezza del futuro e conoscere l'ignoto; la funzione sociale della divinazione (che è o dovrebbe essere religiosa) si basa su due presupposti: che l'informazione cercata sia a disposizione di qualche entità o forza soprannaturale e che questa informazione possa essere trasferita nel mondo naturale.

    Un individuo, un gruppo o una comunità si rivolge a un indovino in un momento di crisi allo scopo di ottenere, in modo soprannaturale, delle indicazioni ritenute adatte a superarla. La crisi può essere un evento fortuito (una malattia, un disastro, una guerra...), l'inizio di un'attività (una battuta di caccia, la fondazione di una città...), un periodo considerato sensibile (l'inizio dell'anno, una ricorrenza particolare...) e così via. Talvolta le occasioni di consultazione sono regolate o stabilite da norme religiose; la ritualità di alcune forme di divinazione, presente in molte culture, serve per conoscere i mezzi che garantiscano, secondo le credenze religiose locali, un appoggio soprannaturale nel portare a termine un'impresa.

    Presso alcune culture, il responso (talvolta chiamato oracolo, altre volte con termini più precisi) può assumere il valore di norma religiosa, in particolare quelli ottenuti in occasioni istituzionali o quelli relativi a personalità di grande rilevanza come per esempio il monarca. Laddove vi sia una religione di stato il responso può assumere risvolti importanti anche nella vita sociale. Quando la consultazione è di carattere individuale, spesso la norma religiosa prevede, oltre alla consegna del responso, anche la prescrizione di un rito che il consultante deve compiere per poter risolvere la crisi; questo rito serve per prendere contatto con gli agenti soprannaturali (che, a seconda delle credenze religiose, possono essere entità come divinità, spiriti o antenati oppure forze come la stregoneria o la magia) che secondo l'indovino hanno causato la crisi e ha lo scopo di offrire al consultante dei mezzi tradizionali per superare il senso di impotenza e di isolamento e quindi reintegrarsi nella comunità.

    Nell'approccio alla divinazione non si pone il problema della causalità tra segno e responso; la necessità di avere risposte o di compiere qualche azione è spesso preponderante rispetto alla correttezza della risposta o alla funzionalità dell'atto. Ciò può essere vero sia a livello individuale sotto una spinta emotiva, sia a livello sociale, per esempio sotto la pressione di un superiore o di un gruppo verso una persona insignita di un ruolo.

    Nelle culture primitive spesso si richiede che l'indovino sia isolato dal culto e dalla vita comunitaria, questo per garantirne l'autonomia nella produzione del responso. A seconda del ruolo che la divinazione svolge per una particolare cultura, la figura dell'indovino può confondersi con quella del guaritore, dello stregone o dello sciamano, soprattutto nelle religioni primitive, oppure esserne chiaramente distinta in quelle più avanzate.

    Classificazioni
    Una prima classificazione delle arti mantiche, di origine classica, raggruppa le pratiche in due gruppi:

    divinazione induttiva: si basa sull'interpretazione di segni o eventi oggettivi e presuppone la conoscenza di un'arte (che anticamente era considerata e chiamata scienza) da parte dell'indovino;
    divinazione intuitiva: si basa sulla rivelazione da parte di un'entità soprannaturale e presuppone una particolare predisposizione da parte dell'indovino.
    Nella divinazione induttiva gli strumenti possono essere svariati:

    per mezzo di procedimenti più o meno complessi si producono i segni da interpretare su determinati oggetti, dedicati allo scopo o di uso comune; in questo caso, l'arte dell'indovino non consiste solo nell'interpretazione del segno ma anche nella produzione del segno stesso;
    può trattarsi di una collezione di simboli oppure di oggetti simbolici o diversamente marcati dalla quale sono estratti o disposti a sorte gli elementi da interpretare;
    possono essere ricercati nell'ambiente circostante, anche sul corpo del consultante, e può trattarsi di oggetti o, più spesso, di eventi, presagi o anche sogni.
    Nella divinazione intuitiva lo strumento è l'indovino stesso; si tratta generalmente di una persona in grado di indursi in stato di trance, spontaneamente o mediante danze estatiche o attraverso l'uso di psichedelici, talvolta è uno sciamano.

    Non tutte le diverse forme di divinazione possono essere riscontrate all'interno della stessa cultura. Piuttosto, è stata notata in generale la predilezione di ciascuna cultura verso una sola di queste tipologie:

    cleromanzia o divinazione per sorteggio, prediletta dalle religioni africane e riscontrabile come forma popolare nella religione dell'antica Roma, ma formalmente vietata ai personaggi pubblici;
    divinazione ispirata, dove l'arte dell'indovino si esprime nella ricerca del segno o nel ricevere la rivelazione, prediletta dalle religioni americane e unica forma di divinazione accettata ufficialmente nell'antica Roma.
    Julian Jaynes categorizzò la divinazione secondo le seguenti tipologie:

    Presagi e loro scrittura. "Il metodo più goffo e primitivo, ma duraturo... è la semplice registrazione di sequenze di eventi insoliti o importanti." (1976:236) La storia cinese offre occorrenze scrupolosamente documentate di nascite strane, di fenomeni naturali e di altri dati. La pianificazione governativa cinese si affidava a questi metodi di previsione per le strategie a lungo termine. Non è irragionevole assumere che le moderne indagini scientifiche inizino da questo tipo di divinazione; il lavoro di Joseph Needham prese in considerazione proprio questa idea.
    Sortilegio. Questo consiste nell'estrarre a sorte con rametti, pietre, ossa, fagioli, o altri oggetti. I moderni giochi di carte e da tavolo si sono sviluppati da questo tipo di divinazione.
    Auguri. Divinazione che valuta una serie di possibilità date. Può essere qualitativa (valuta forme, prossimità, ecc.). La radioestesia (una forma di rabdomanzia) si sviluppò da questo tipo di divinazione. I romani dell'epoca classica usarono i metodi etruschi di augurio, come l'epatoscopia. Gli aruspici esaminavano i fegati degli animali sacrificati.
    Spontanea. Una forma non vincolata di divinazione, libera da un particolare mezzo, è in realtà una generalizzazione di tutti i tipi di divinazione. La risposta arriva da qualsiasi cosa il divinatore veda o ascolti. Alcuni cristiani e membri di altre religioni usano una forma di bibliomanzia: essi pongono una domanda, scorrono le pagine dei loro testi sacri e prendono come risposta il primo passaggio che cade sotto i loro occhi. Altre forme di divinazione spontanea comprendono la lettura dell'aura e i metodi New Age del Feng Shui.
    Un'altra possibile classificazione è la seguente:

    divinazione artificiale, basata sull'analisi di simboli costruiti dall'indovino;
    divinazione naturale, basata sull'osservazione di segni naturali ricercati dall'indovino;
    divinazione occasionale, consistente nell'interpretazione di fatti accidentali.

    Fonte Wikipedia:http://it.wikipedia.org/wiki/Divinazione
     
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